Ceri e candele in chiesa

Significato della loro presenza nelle chiese tra liturgia e devozione popolare

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La presenza di ceri e candele nelle chiese parrocchiali, ma non solo, è molto abbondante e varia. Il significato della loro presenza è probabilmente conosciuto dalla maggior parte delle persone che frequentano il sacro edificio, visto sia come “tempio di Dio” che come “casa della comunità”. Richiamo il significato dei ceri e delle candele, considerati arredo liturgico o espressione di pietà popolare.

Cero pasquale e candela del battesimo

Il cero più significativo presente nelle chiese parrocchiali è sicuramente il “cero pasquale”. La sua visibilità è frequente, data la sua collocazione vicino alla bara nei funerali cristiani. Il cero acceso richiama la luce di Cristo, che illumina la vita e la morte dei battezzati. La sua collocazione vicino all’altare dopo il rito della sua accensione e l’ingresso solenne nella chiesa buia, accompagna le celebrazioni di tutto il tempo pasquale. Nella solenne Veglia pasquale l’ingresso di questo cero è accompagnato dall’acclamazione “Cristo luce del mondo” oppure “Luce di Cristo”. Nell’accensione del grande cero il celebrante dice: “La luce di Cristo che risorge glorioso disperda le tenebre del cuore e dello spirito”. A questo cero i fedeli presenti alla veglia accendono la loro candela, segno della fede-luce di Cristo presente nella loro vita.

Il Cero pasquale viene collocato vicino al Battistero nel rito del Battesimo. A questo cero acceso il genitore del Battezzato accende la candela battesimale. Quando la consegna il celebrante dice a Genitori e Padrini: “Ricevete la luce di Cristo”. La candela battesimale rimane nella Famiglia e nella storia del bambino battezzato diventa richiamo a quella staffetta della fede che da Cristo, richiamato dal Cero pasquale, passando attraverso Genitori e Padrini, arriva al Battezzato nella sua crescita fino alla maturità, per diventare dono di una luce accettata che illumina la sua esistenza.

La lampada del Santissimo

Entrando nelle chiese, specie quelle parrocchiali, dove è conservata l’Eucaristia, è facile notare la “Lampada del Santissimo”. Viene chiamato così il cero (talora sostituito da una lampada elettrica) che a fianco dell’altare maggiore, o dove è conservata l’Eucaristia, richiama a chi entra in chiesa la presenza del Santissimo Sacramento, e nello stesso tempo la fede dei fedeli cristiani e in particolare della Comunità che in quella chiesa si raduna. È lampada che arde anche quando la comunità non è presente, segno di un legame e di un’adorazione continua nei confronti del grande Mistero.

Le candele dell’altare

Sugli altari, sia su quello principale che su quelli laterali, sono collocate delle candele o dei ceri. Candelieri di diverse dimensioni e materiali li supportano. Al centro, tra questi candelieri, viene collocato un crocefisso.

È da ricordare come i candelieri sull’altare sono una tardiva introduzione, in quanto l’altare era riservato per i doni delle offerte (pane e vino) che sarebbero diventate Corpo e Sangue di Cristo. La presenza dei candelieri è confermata dall’Ordinamento generale del Messale Romano nella parte “Ordinamento del presbiterio per la celebrazione eucaristica”, lì al n. 307 si indica:

«I candelabri, richiesti per le singole azioni liturgiche, in segno di venerazione e di celebrazione festiva, siano collocati o sopra l’altare, oppure accanto ad esso, tenuta presente la struttura sia dell’altare che del presbiterio, in modo da formare un tutto armonico; e non impediscano ai fedeli di vedere comodamente ciò che si compie o viene collocato sull’altare».

Questo arredo liturgico proposto per le celebrazioni è richiamato anche nella parte intitolata “Messa con il popolo” e al n. 117 si indica:

«…In ogni celebrazione sull’altare, o accanto ad esso, si pongano almeno due candelabri con i ceri accesi, o anche quattro o sei, specialmente se si tratta della Messa domenicale o festiva di precetto; se celebra il Vescovo della Diocesi, si usino sette candelabri, Inoltre sull’altare o vicino ad esso, si collochi la croce con l’immagine del Cristo crocifisso. I candelabri e la croce con l’immagine di Cristo crocifisso si possono portare nella processione di ingresso».

Altre candele e altri ceri nelle celebrazioni liturgiche o nei segni di devozione

In un altro articolo verrà presentata l’utilizzo e la presenza di altre candele nella celebrazione liturgica. Saranno inoltre indicate le forme devozione popolare legate all’accensione di candele o di ceri votivi o lumini davanti alle statue e alle immagini sacre della Madonna o dei santi.

Giuliano Follin

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