Due centri di ascolto per il Cadore

Ad Auronzo di Cadore, punto di riferimento anche per il Comelico; a Valle di Cadore per il centro Cadore, la Val Boite e l’Ampezzo

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Ascolto, accoglienza e accompagnamento. Sono queste le parole chiave che descrivono il servizio svolto dai Centri di Ascolto Caritas sul nostro territorio diocesano, così come avviene nella quasi totalità delle altre diocesi d’Italia.

Si tratta di spazi – di luoghi d’incontro – ritagliati in seno alle nostre comunità, ai quali chi si trova in situazione di difficoltà può rivolgersi. Garantite protezione, privacy e… ascolto, appunto. Nei Centri di Ascolto, infatti, prestano servizio gratuitamente dei volontari che si sono formati nella pratica dell’ascolto e dell’accoglienza e che mettono a disposizione della comunità le loro competenze per accompagnare chi si trova in difficoltà. Il tutto viene svolto dando centralità alla dimensione del gruppo (si lavora e si prendono decisioni in équipe) e della comunità, della quale chi opera nel Centro di Ascolto è rappresentante.

Ai tre Centri di Ascolto già attivi sul nostro territorio (li ricordiamo: quelli di Belluno, Cadola e di Longarone e Zoldo, che servono le rispettive convergenze foraniali), in questo mese di maggio 2024 si aggiungono e iniziano la loro attività due nuovi Centri, entrambi situati nell’ampia Convergenza foraniale di Ampezzo, Cadore e Comelico. Si tratta dei Centri di Ascolto di Auronzo di Cadore, che fungerà da punto di riferimento anche per il Comelico, e di quello di Valle di Cadore, che invece servirà il centro Cadore, la Val Boite e l’Ampezzo.

L’inaugurazione pubblica dei due Centri di Ascolto si terrà a breve distanza l’una dall’altra: domenica 5 maggio alle ore 11.30 per Auronzo di Cadore e sabato 25 maggio alle ore 16.00 per Valle di Cadore.

I due centri nascono all’unisono dalla volontà condivisa delle parrocchie della convergenza e della Caritas Diocesana, che ha seguito e facilitato il processo per l’apertura di questi nuovi servizi.

In un periodo storico che vede le valli della nostra provincia soffrire di un rapido spopolamento, con conseguente diminuzione dei servizi dislocati sul territorio, riteniamo che l’apertura dei nuovi Centri di Ascolto Caritas possa segnare una positiva discontinuità in questa tendenza.