Cammino sinodale

Fase sapienziale, ricerca di scelte possibili

Punto chiave è lasciarsi ispirare dallo stile del Maestro

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Cominciano a pervenire alla Segreteria pastorale della diocesi le prime sintesi di gruppi di varia natura, soprattutto consigli pastorali, che hanno accolto l’invito rivolto loro dal Vescovo e dall’équipe sinodale durante i sei incontri di metà febbraio; in queste occasioni i nuovi consigli si sono incontrati tra di loro e con il Vescovo; inoltre sono stati loro presentati i prossimi passi del Cammino sinodale. Abbiamo però notizia di altri incontri programmati da gruppi di giovani, di donne, altri gruppi anche informali.

Un gruppo parrocchiale ha osservato, tra le altre cose, che «la gente è disposta a essere vicina alla Chiesa, anche se non entra in chiesa». Un altro gruppo ha scritto che «la conoscenza fra le persone e il fare rete per supportarci reciprocamente è un aspetto importante per la collaborazione, condividendo anche piccoli servizi (es. trasposto persone anziane alle celebrazioni, preparazione degli addobbi floreali …). Costruire reti di relazioni e di supporto». Un consiglio pastorale ha notato che «serve che tra parrocchiani ci diamo il tempo di frequentarci, di conoscerci, e di superare le divisioni». Gli scout FSE hanno evidenziato che «oggi il Vangelo chiede di essere seminato in tutti i terreni con la pazienza, che è una virtù necessaria e poco apprezzata». Il Segretariato per le attività ecumeniche ha lungamente riflettuto e fra le altre cose ha evidenziato: «La Chiesa si propone come “Casa ospitale” per tutte e per tutti, ma non tutti si sentono bene accolti perché ospitalità non è solo aprirsi verso l’altro ma anche incontrarlo, valorizzando tutti e tutte nel senso che essi si devono sentire riconosciuti».

Sono solo esempi, estrapolati dalle sintesi elaborate attraverso le schede predisposte dall’equipe diocesana e finora pervenute. Dopo gli anni dell’ascolto, la nostra diocesi ha concentrato l’attenzione su quattro temi:

  1. La missione della Chiesa nella sinodalità e prossimità;
  2. Camminare con i giovani;
  3. Il cammino di fede dei ragazzi con le famiglie in comunità;
  4. Collaborazione tra comunità parrocchiali e corresponsabilità in comunità.

Le quattro tracce sono disponibili cliccando qui.

Ora attendiamo altri contributi, ricordando che i tempi sono stretti, perché incombe la scadenza del 24 marzo, inizio della settimana santa. Poi toccherà all’équipe diocesana redigere una sintesi, che sarà il contributo della nostra Chiesa locale al cammino della Chiesa universale, in questa fase del sinodo 2021-2024 che è stata chiamata “fase sapienziale”. «“Sapienziale” richiama la necessità di andare in profondità e di cogliere il valore di ciò che viviamo, del tempo in cui siamo, del contesto su cui operiamo. Il Concilio Vaticano II ha preannunciato questo impegno: ci ha invitato a cogliere e interpretare i “segni dei tempi”»: ce lo ricordava il nostro Vescovo nell’autunno scorso. È il momento in cui si cercano «scelte possibili», si preparano «proposte da condurre alla fase profetica», a quella delle decisioni, che si avranno per la Chiesa universale dopo il sinodo dell’autunno 2024 e per le Chiese italiane nel corso del 2025.

La CEI ha parlato di «discernimento operativo… ossia indirizzato alla conversione personale e comunitaria dei discepoli di Gesù, di noi tutti. Il punto chiave per questo discernimento è lasciarsi ispirare dallo stile del Maestro: il suo modo di incontrare le persone, di camminare con loro, di accompagnarle e prendersene cura – in una parola, di “fare sinodo” – è il criterio guida per ogni azione pastorale». È il motivo per cui continuamente ritorno l’invito a non rimanere chiusi «nei suoi luoghi protetti, ma a frequentare i crocevia, dando la forma del Vangelo alla vita reale».
E se qualche gruppo parrocchiale vorrà dire la sua oltre le scadenze fissate dalla CEI, questo approfondimento comunque arricchirà la nostra diocesi, sarà comunque la nostra fase sapienziale.

Ancora, a tutti l’augurio di un buon cammino, con il Signore e con tutti i fratelli e le sorelle, come nell’episodio di Emmaus che sta facendo da sfondo a questo anno pastorale.