Gesù Cristo si è fatto povero per voi

Domenica 13 novembre la 6ª giornata mondiale dei poveri

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6ª giornata mondiale dei poveri

Il tema della sesta giornata mondiale dei poveri, che ricorre domenica 13 novembre, prende spunto da un passo della seconda lettera di San Paolo ai Corinzi: «Gesù Cristo si è fatto povero per voi», che il Papa ha scelto per ricordare qual è il fondamento dell’impegno di solidarietà verso i bisognosi. La Giornata mondiale dei poveri cade quest’anno in un contesto particolarmente difficile: mentre, ricorda Papa Francesco nel messaggio diffuso per l’occasione, l’umanità stava uscendo gradualmente dal dramma della pandemia e si profilava all’orizzonte la possibilità di riprendere le relazioni interpersonali per lungo tempo interrotte, è sopraggiunta una nuova sciagura che va ad aggiungersi alle guerre regionali che si combattono nel mondo, la guerra in Ucraina, che muta il quadro delle relazioni internazionali e suscita timori per il destino stesso dell’umanità .

Tale conflitto ha già causato tragiche conseguenze per la perdita di vite umane, per le distruzioni e il tracollo economico del Paese, per l’odio che si radica in molti cuori e crea barriere difficili da superare, ma anche per una crescita esponenziale del numero dei poveri.

Quanti poveri genera l’insensatezza della guerra! Dovunque si volga lo sguardo, si constata come la violenza colpisca le persone indifese e più deboli. Deportazione di migliaia di persone, soprattutto bambini e bambine, per sradicarle e imporre loro un’altra identità … Sono milioni le donne, i bambini, gli anziani costretti a sfidare il pericolo delle bombe pur di mettersi in salvo cercando rifugio come profughi nei Paesi confinanti. Quanti poi rimangono nelle zone di conflitto, ogni giorno convivono con la paura e la mancanza di cibo, acqua, cure mediche e soprattutto degli affetti. In questi frangenti la ragione si oscura e chi ne subisce le conseguenze sono tante persone comuni, che vengono ad aggiungersi al già elevato numero di indigenti».

Il Papa nel suo messaggio esorta a seguire l’esempio dei primi cristiani, che sostenevano i poveri con la loro generosità, raccogliendo nella celebrazione domenicale dell’Eucaristia le risorse che poi sarebbero servite a soccorrere ciascun bisognoso. Essi si sentivano corresponsabili dei poveri, perché guardavano a Cristo, che si era fatto povero per loro, per arricchirli con la sua povertà. Questo è un riferimento centrale anche oggi, dal momento che i cristiani sono invitati a condividere le proprie risorse con i più deboli e i più bisognosi, perché anch’essi possano vivere una vita decorosa e felice. Così si scopre ciò che è essenziale nella vita, l’amore vero e gratuito, sull’esempio di Gesù. Non si tratta di semplice assistenzialismo, ma di promozione della dignità di ogni persona: «La solidarietà, in effetti, è proprio questo: condividere il poco che abbiamo con quanti non hanno nulla, perché nessuno soffra». Certo la solidarietà si afferma dove c’è «il senso della comunità e della comunione come stile di vita», osserva Papa Francesco, e questo ci spinge a interrogarci sullo stato delle nostre comunità, dove può accadere che l’individualismo e l’indifferenza abbiano la meglio sul senso di corresponsabilità degli uni verso gli altri.

Che fare allora? Certo trovare spazio per la preghiera e l’ascolto della Parola, affinché le nostre comunità diventino luoghi accoglienti, nei quali nessun debole o bisognoso sia lasciato da solo. Poi condividere le proprie risorse con chi ne è privo, anche attraverso gli strumenti e le realtà che già operano per l’accoglienza, la promozione e l’inclusione sociale delle persone più fragili. La Caritas diocesana rilancerà questo impegno, a partire dalla Giornata Mondiale dei Poveri, con l’Avvento di fraternità, che culminerà domenica 11 dicembre nella Giornata della Carità, la terza domenica di Avvento.

Francesco D’Alfonso