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Giornata di Raccolta del Farmaco

Nella provincia di Belluno la raccolta si svolgerà in 36 farmacie

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Si svolge anche quest’anno la Giornata di Raccolta del Farmaco, che in realtà dura una settimana, da martedì 6 a lunedì 12 febbraio. In oltre 5.600 farmacie italiane si propone ai cittadini di donare uno o più medicinali da banco per i bisognosi. Nello scorso anno i farmaci raccolti furono quasi 600 mila, per un valore di cinque milioni di euro. Vengono consegnati a 1.900 realtà benefiche che si prendono cura di almeno 427.000 persone in condizione di povertà sanitaria.

Tuttavia il fabbisogno segnalato al Banco Farmaceutico da tali realtà supera il milione di confezioni di medicinali. Servono, soprattutto, antinfluenzali e medicinali pediatrici, antifebbrili, analgesici, preparati per la tosse e per i disturbi gastrointestinali, farmaci per i dolori articolari e muscolari, antistaminici, disinfettanti, vitamine e sali minerali.

Nella provincia di Belluno la raccolta si svolgerà in 36 farmacie. I volontari del Banco saranno presenti principalmente sabato 10 febbraio. L’anno scorso, sono state raccolte in provincia 4.607 confezioni, per un valore di 39.480 euro, che hanno aiutato gli ospiti di 12 enti.

In Veneto, sempre nel 2023, sono state raccolte 52.259 confezioni di farmaci in 574 farmacie, pari a un valore di 445.405 euro. I medicinali raccolti hanno contribuito a curare le persone aiutate da 125 realtà caritative del territorio regionale.

«Donare un farmaco è un gesto semplice e può essere determinante per la salute di chi non può permetterselo. Contribuisce in maniera importante al bene di chi lo riceve. Ma anche di chi lo dona», ha detto papa Francesco in previsione della Giornata Mondiale del Malato, che cade proprio in questi giorni.

Marco Cossolo, presidente di Federfarma nazionale, ha dichiarato: «I farmacisti in farmacia, in quanto parte integrante del tessuto sociale, sono sensibili alle disuguaglianze sanitarie, purtroppo presenti in molte parti del nostro Paese. Negli ultimi anni si è verificato un aumento del disagio economico e della povertà sanitaria: i farmacisti ne hanno piena coscienza come professionisti della salute, perciò si impegnano costantemente nei confronti della comunità e dei più fragili».