21-22 gennaio - due giorni a Col Cumano per gli Uffici pastorali

Gli uffici pastorali alla prova del sinodo

Cercare modalità concrete per lavorare insieme e per farsi conoscere come uffici diocesani

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Una breve esperienza di due giorni di lavoro, cominciati con… un tampone antigenico. Infatti per vivere in sicurezza alcune ore di condivisione, i direttori degli Uffici diocesani di pastorale hanno iniziato con questo test che dà un po’ di tranquillità. Tutti negativi!

Però molto più significativo è stato il “test di sinodalità” vissuto insieme nella prima serata, venerdì 21 gennaio al Centro Papa Luciani. Suddivisi in due gruppi di otto persone ciascuno, hanno sperimentato la “conversazione spirituale”, segnalata e verificata come metodo efficace per la fase diocesana del Sinodo 2021-2023. Nel primo gruppo è emerso «un sentire condiviso per cui la Chiesa debba essere più delicata nell’ascolto delle persone, prestando attenzione alle relazioni, alleggerendo i programmi e le strutture per dare priorità alla fraternità. Abbiamo sentito l’urgenza di una Chiesa che prediliga la presenza con le persone rispetto alle riunioni delle persone». Il secondo gruppo ha invece immaginato una lettera aperta alla Chiesa di Belluno-Feltre, invitata ad essere «disponibile ad ascoltare tutti, a coltivare un atteggiamento di apertura per imparare dall’altro, dalle domande e dallo stile delle persone che incontriamo… Chiediamo la fatica di trovare un metodo per “camminare insieme”, tenendo aperto uno sguardo che abbia un orizzonte più ampio dei confini del nostro territorio; chiediamo la fatica di cercare modalità concrete per lavorare insieme e dire che “ci siamo” e per farci conoscere come uffici diocesani».

L’indomani – guidati da Andrea Genuin, nuovo “acquisto” della Caritas diocesana – i responsabili degli Uffici hanno considerato l’opportunità di un più efficace coordinamento, all’insegna della fraternità reciproca. Inoltre si è assunto l’impegno di programmare nelle prossime settimane gruppi sinodali con le realtà di interesse degli uffici stessi, come la scuola, le famiglie, il mondo della comunicazione e l’ecumenismo. L’intonazione resta quella dettata nel Documento preparatorio del Sinodo 2021-2023: «La capacità di immaginare un futuro diverso per la Chiesa e per le sue istituzioni all’altezza della missione ricevuta dipende in larga parte dalla scelta di avviare processi di ascolto, dialogo e discernimento comunitario, a cui tutti e ciascuno possano partecipare e contribuire». Anche gli Uffici pastorali faranno la loro parte.