Nella chiesa di San Rocco in piazza dei Martiri

I mosaici di San Marco a Belluno

L’esposizione sarà visitabile dal 23 aprile fino al 10 maggio, ore 9.00-12.30, 14.30-18.00

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È stata inaugurata nel pomeriggio di venerdì 22 aprile, nella chiesa di San Rocco in piazza dei Martiri a Belluno, la mostra didattica itinerante «I Mosaici di San Marco a 1600 anni dal natale di Venezia», che sarà aperta al pubblico tutti i giorni, fino al 10 maggio, dalle 9 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18. Curata da Milena d’Agostino e Nicola Panciera, su progetto di Roberto Filippetti, l’esposizione prevede la possibilità di visite guidate da studenti delle scuole superiori della provincia che nei mesi scorsi si sono preparati a questo scopo (info e prenotazioni: clicca qui; oppure: info@terzomillennioaps.t – cell. 351 5757109).

Prima del taglio del nastro il vescovo Renato, riferendosi alla mostra, ma soprattutto ai mosaici della basilica veneziana di San Marco, ha parlato di «una provocazione per l’oggi». Una provocazione che diventa anche una sfida, quella di riuscire a raccontare il mistero della salvezza, di riuscire a farlo percepire e gustare come ci sono riusciti i credenti del passato anche con questi mosaici e in particolare con quello della creazione (che nella mostra è riprodotto in grande dimensione) nel quale il mistero di Dio diventa mistero di salvezza che a sua volta diventa percepibile attraverso la contemplazione.

Dopo aver ringraziato l’ideatore della mostra, Roberto Filippetti, per questa esposizione «che sgorga dalla percezione della vera bellezza», il Vescovo ha ricordato la precedente esposizione, realizzata sempre nella chiesa di San Rocco e dedicata agli affreschi della Cappella degli Scrovegni, e in particolare ha fatto memoria del ruolo svolto dagli studenti che anche in quell’occasione fecero da guida ai visitatori: una modalità di dialogo, di incontro e di accompagnamento originale che certamente aiuterà ad accostarsi al mistero della salvezza al quale ci si può avvicinare in tanti modi diversi.

Un incontro con Dio e il suo mistero che secondo il Vescovo potrà essere aiutato anche dalle caratteristiche della chiesa di San Rocco che con il suo slancio verticale, semplice ma significativo, aiuta a mettersi in contatto con il Cielo.

Anche Roberto Filippetti ha dedicato una riflessione alla chiesa che ospita la mostra e in particolare al santo al quale è dedicata, quel san Rocco invocato contro la peste e oggi tornato di grande attualità vista la pandemia, sottolineando che l’esposizione ospitata in questa occasione rappresenta la cura per un’altra malattia oggi molto diffusa tra le persone: la carenza di verità e bellezza e quindi la “fame” di poterle incontrare e gustare.

Carlo Arrigoni