In collaborazione con l’istituto ENAIP e i movimenti Laudato sì ed Economy of Francesco

Il battito della terra è materno

L’evento promosso dall’ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro della diocesi sabato 14 ottobre a Longarone

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Il battito della terra è materno e proviene dal cuore di una consapevolezza: c’è la necessità di recuperare e la possibilità di vivere il legame profondo dell’Umanità con la Terra-madre.

A Longarone, sabato 14 ottobre, l’evento promosso dall’ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro della diocesi in collaborazione con l’istituto ENAIP e i movimenti Laudato sì ed Economy of Francesco, è stato un evento indirizzato proprio ad ascoltare questo battito e a coglierne il ritmo e la fecondità. Un’alleanza ben riuscita che avrà sicuramente fioriture a vari livelli.

L’iniziativa ha preso le mosse dall’eco-brunch (pasto festivo tra dolce e salato) presso la Scuola alberghiera dell’Enaip, con squisita accoglienza, cibo curato, ottime pietanze. Qui il saluto augurale del Vescovo Renato, di Lisa Pegoraro, responsabile della scuola di formazione professionale che ci ospitava, e l’intervento del sindaco di Longarone Roberto Padrin, che ha richiamato il senso delle giornate dedicate al 60° anniversario del Vajont, quest’anno dedicato ai soccorritori dell’ottobre 1963.

Nel proseguo del programma, gli oltre cinquanta partecipanti hanno quindi potuto godere della presentazione del progetto “Economy of Francesco”, a cura del gruppo Hub Veneto e Friuli Venezia Giulia, attraverso la visione di alcuni spezzoni del docu-film “The Letter” presso il Centro Culturale di Longarone. La Lettera narra la storia di un viaggio a Roma di leader provenienti da varie parti del pianeta e in prima linea per l’impegno sociale e politico, per discutere la lettera enciclica Laudato Si’ con Papa Francesco. L’esclusivo dialogo con il Papa, incluso nel film, presenta uno sguardo che rivela la storia personale di  Francesco ed anche storie mai viste da quando è diventato il Vescovo di Roma. I brevi spezzoni sono stati proiettati  per avviare riflessioni sugli argomenti scelti.

Gli interventi degli esperti

I quattro relatori hanno offerto spunti molto interessanti per aprire ragionamenti stringenti sui beni della natura, le relazioni umane, le connessioni tra loro; si sono aperte  domande nutrite da orizzonti di speranza, se accolte da un impegno personale e della comunità tutta.

Alberto Serena, ingegnere e changemaker, cura un’iniziativa formativa sull’Ecologia Integrale ed  ha sciorinato dati e spunti sull’acqua. Arwen Emy Sfregola, filosofa e neuroeconomista ha sollevato punti interrogativi e richiamato l’importanza della reciprocità, definendo quali sono i “beni relazionali” e presentando i cardini dell’economia civile. Chiara Francesca di Tizio, ingegnere e changemaker ha condotto i partecipanti nei meandri del sistema agro-alimentare per evidenziare l’importanza delle “Green Technologies”. Rosa Braut, naturalista e animatrice Laudato Si’ (membro dell’equipe di Pastorale sociale e del lavoro della nostra diocesi) ha suscitato interesse e quesiti sui nostri stili di vita e sulle scelte che, con gli acquisti quotidiani di ogni famiglia, incidono sulla equità, sulla pace e sulle prospettive di benessere oltre il nostro perimetro territoriale. Ogni relatore con competenza ed entusiasmo ha intrecciato analisi e prospettive a partire dalle testimonianze dei protagonisti del docu-film The Letter. Una sintesi difficile da comunicare, che potrebbe essere riassunta in due parole, oggi indispensabili: consapevolezza e cooperazione.

Alcuni interrogativi su cui continuare a riflettere

L’acqua è elemento pieno di significato dalle origini della vita al nostro futuro. Pur convinti che “non si può fare profitto con l’acqua”, bene sempre più prezioso di tutti e per tutti, è prevedibile – afferma la Laudato Sì – che si trasformi in una fonte di conflitto di questo secolo. Dunque? Che utilizzo ne facciamo? Quali responsabilità condividiamo a partire dal nostro ambiente di vita?

Siamo convinti che il basso costo del cibo (carne in primis) significa “quantità contro qualità”? Qualità che comprende anche condizioni lavorative delle persone impiegate nel processo produttivo e la vita delle comunità che abitano i paesi di produzione.

È necessaria una “conversione ecologica”, auspicata dalla enciclica stessa, che in questi ultimi giorni si arricchisce dell’esortazione apostolica sulla crisi climatica “Laudate Deum”. È necessario in sintesi, nell’ambito del grido della terra e del grido dei poveri,  provare a cambiare le nostre domande, impostate egoisticamente. Una per tutte: anziché chiederci perché costano di più i prodotti della filiera equo-solidale attenta ai diritti umani e al rispetto del creato, chiederci: non è una grande ingiustizia che altre persone e il loro territorio paghino per me?

L’esempio di una comunità contadina sud-americana che investe in formazione e educazione, rispettando le diversità culturali etniche e religiose, apre la domanda sulla coltivazione della memoria collettiva e il metodo della non violenza.

Stefano Perale, direttore dell’ufficio Pastorale organizzatore, soddisfatto della buona riuscita dell’iniziativa, del confronto finale in quattro gruppi animati dagli esperti stessi, ha invitato ad approfondire i temi emersi, a vedere insieme nelle nostre comunità locali l’intero film “The letter” e seguire le attività di animazione dei Movimenti LS e EoF. Nell’equipe diocesana non mancano esperti e animatori disponibili ad attivarsi.