Il calendario del tempo di Natale

Le celebrazioni dopo l’ottava di Natale

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Con l’ottava del Natale del Signore, solennità di Maria Santissima, Madre di Dio, si conclude la prima parte del Tempo liturgico dedicato alla Nascita di Gesù di Nazareth, il Messia, il Figlio di Dio. Questo giorno, il primo gennaio 2024 vedrà le comunità cristiane affidare al Signore il nuovo anno appena iniziato. Nella giornata mondiale della pace, che si celebra dal 1968, il 1° gennaio di ogni anno, ci sarà attenzione con celebrazioni e preghiere per invocare questo dono così intensamente minacciato. Il tema indicato da papa Francesco nel suo Messaggio per questa giornata sarà: “Fraternità, fondamento e via per la pace”.

Ferie dopo l’ottava di Natale

I giorni dal 2 al 5 gennaio sono quest’anno tutte” ferie” del tempo di Natale. Questo è il termine (feria) con il quale vengono indicati nel calendario liturgico i giorni della settimana, esclusa la domenica, nei quali non si celebra una solennità, una festa o una memoria. I testi delle preghiere e della Parola di Dio di questi giorni, prima dell’Epifania sono eco del mistero celebrato a Natale, richiamo al suo significato per i singoli e tutta l’umanità. Nel calendario del corrente anno non è prevista la domenica; sarebbe stata la 2ª domenica dopo Natale.

Epifania del Signore

Il 6 gennaio nella chiesa cattolica di rito latino-tomano si celebra la solennità dell’Epifania del Signore. Con questa solennità si celebra la prima manifestazione della divinità di Gesù Cristo all’intera umanità, rappresentata dai Magi. Questi misteriosi personaggi, estranei al mondo ebraico, offrono doni significativi (oro, incenso e mirra) e compiono l’adorazione del Messia. Collegata a queste figure è la stella cometa che li ha guidati alla grotta di Betlemme ed all’incontro con il Messia. La loro collocazione nel presepio tradizionale ne richiama la vicenda.

La parola “Epifania” ha vari significati: manifestazione, apparizione, venuta, presenza divina. San Giovanni Crisostomo attesta per questo termine il valore di “Natività di Cristo”. È questa una delle tre feste epifaniche celebrate nella Liturgia, e ricordate in un’antifona dei secondi Vespri della Festa: «Tre prodigi celebriamo in questo giorno santo: oggi la stella ha guidato i magi al presepio, oggi l’acqua è cambiata in vino alle nozze, oggi Cristo è battezzato da Giovanni nel Giordano per la nostra salvezza, alleluia». Nel calendario liturgico in uso nel nostro rito è rimasto come unico evento celebrato, la manifestazione ai Magi e il loro riconoscimento-adorazione del Messia.

Alcune tradizioni popolari agricole, anche antiche, e la figura folkloristica chiamata “Befana” non hanno alcun legame con la celebrazione religiosa.

Annuncio del giorno della Pasqua

Nel giorno dell’Epifania, al termine della proclamazione della Liturgia della Parola, prima dell’omelia, viene dato l’annuncio del giorno della Pasqua. Lo fa, dall’ambone, il sacerdote celebrante o un diacono o un cantore. Si tratta di un testo preparato e uguale per tutte le Messe. La presenza di questo annuncio è antichissima. Se l’Epifania è la pienezza del Natale, essa è anche l’anticipazione della gloria che irradia Cristo risorto. Vengono presentate anche le altre feste che sono collegate alla data della celebrazione della Pasqua (chiamate “feste mobili”, perché variano nel calendario in relazione alla data variabile della Pasqua). Nell’anno 2024 la data della Pasqua ricorrerà il 31 marzo.

Battesimo del Signore

La domenica dopo la solennità dell’Epifania si celebra nel rito romano-latino la festa del Battesimo del Signore. Quest’anno ricorre il giorno 7 gennaio 2024. Riferimento biblico di questa celebrazione è l’episodio narrato dagli evangelisti Sinottici: Matteo (3,13-17), Marco (1,9-11), Luca (3,21-22). Dopo che Gesù aveva ricevuto da Giovanni Battista il battesimo, avviene la manifestazione di Gesù come Messia. Ecco perché questa festa è definita “Epifanica”. Questa festa conclude il Tempo liturgico del Natale. Dal lunedì seguente inizia il tempo ordinario.

Giuliano Follin