Il calendario liturgico della diocesi

Un calendario per le celebrazioni e le preghiere liturgiche

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Gli articoli di approfondimento di quella che viene chiamata “Liturgia pastorale” contengono spesso il termine “Calendario liturgico”. In questo articolo vorrei presentare il fascicolo denominato “Calendario liturgico della Diocesi di Belluno-Feltre” in uso nelle comunità cristiane del territorio della nostra Chiesa locale.

Significato del calendario liturgico

La prima pagina contiene una definizione di questo strumento per le celebrazioni e la preghiera liturgica sia comunitaria che personale: “Guida liturgico-pastorale” per le celebrazioni nell’anno del Signore 2023-2024, promulgato da S.E. Mons. Renato Marangoni, Vescovo di Belluno-Feltre.

Con la presentazione dei Tempi liturgici, della solennità, delle feste, con le indicazioni per la celebrazione della Messa e per la preghiera “Liturgia delle Ore”, il sussidio vuole sintonizzare tutte le Comunità cristiane e i singoli fedeli su un unico punto di riferimento. Nel calendario liturgico universale della Chiesa cattolica di rito romano-latino, vengono inseriti particolari celebrazioni in riferimento alla Chiesa Italiana, alla Chiesa Triveneta, alla Chiesa locale di Belluno-Feltre.

L’ordinamento riceve autorevolezza e diventa riferimento liturgico per la promulgazione che, ogni anno, viene eseguita dal Vescovo con un testo che il calendario propone. Il nostro Vescovo presenta così lo strumento liturgico-pastorale.

«…più opportunamente potrebbe essere rappresentato come una pedagogia e un accompagnamento a vivere il tempo nuovo acceso dalla Pasqua di Cristo… il tempo che la liturgia ci fa vivere è quello della novità assoluta di Cristo, della sua Incarnazione e della sua Pasqua. Nel Calendario Liturgico siamo aiutati a cogliere questo senso nuovo del tempo della storia umana, illuminata e trasfigurata da Cristo crocifisso e risorto. Non solo, nel calendario liturgico ogni giorno viene indicato come l’oggi di tale vita trasfigurata. Anche tutte le indicazioni di celebrazione liturgica presenti in questo calendario portano a questo significato, sono finalizzate a rendere attuale questo processo pasquale» (pag.3).

Struttura del calendario liturgico

Dopo la lettera di promulgazione da parte del Vescovo, ci sono una ventina di pagine con indicazioni normative locali e con indicazioni per la scelta della Messa e per l’ordinamento della Liturgia delle Ore. La parte più consistente e anche più significativa è quella che presenta l’Anno Liturgico suddiviso nei diversi tempi e nelle singole settimane. Per ogni giorno, con riferimento alla data d al giorno della settimana del calendario civile, viene indicata la solennità o la festa del Signore o della beata Vergine Maria, la memoria dei Santi, le ferie di ogni settimana. Viene indicato il colore liturgico per i paramenti sacri in uso nella celebrazione. Per la Messa tra le indicazioni celebrative più importanti sono quelle relative alla Liturgica della Parola, con la citazione precisa dei brani proposti.

Per i Tempi più significativi e per alcune particolari celebrazioni vengono date utili indicazioni teologiche e pastorali per sintonizzare comunità e singoli sull’evento celebrato.

Strumento per la comunità e i singoli

Dalla prima domenica di Avvento (lo scorso 3 dicembre 2023) il calendario è presente sul tavolo di lavoro dei sacerdoti e nei banchi delle sagrestie.  Per ogni sacerdote l’opuscolo è una guida abituale e preziosa. Sta diventando però familiare a molti laici. Tra questi ci sono le persone che preparano la chiesa e le celebrazioni in attesa dell’arrivo del sacerdote. L’uso del calendario liturgico, con le sue indicazioni, rende possibile da parte del celebrante una semplice verifica di quanto già correttamente preparato dai laici incaricati. Lo strumento, presente in ogni sagrestia indicherà colore liturgico, i testi del Messale, i brani dal Lezionario per la Liturgia della Parola.  Sono già molti gli addetti abili a questo servizio al sacerdote e alla comunità. Per avere a disposizione personale il calendario liturgico, si può farne richiesta al parroco.

Giuliano Follin