Il calice del diacono Orso si fa in tre

Una copia per la cresima a Lamon il 25 aprile; l’altra per l’inaugurazione del nuovo altare della Cattedrale

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Uno dei gioielli più preziosi custoditi dal Museo Diocesano di Arte Sacra di Feltre è il calice del Diacono Orso, che nel 2020 è diventato il logo della nostra diocesi. Legato al territorio di Feltre, è databile al VI secolo ed è considerato uno dei calici eucaristici più antichi dell’Occidente. È un calice in argento tornito con incisioni a niello. Sulla coppa è evidente un’inscrizione, che viene diversamente interpretata o come parte della preghiera eucaristica o come testimonianza del donatore: «De donis Dei Ursus diaconus sancto Petro et sancto Paulo optulit», cioè: «Il diacono Orso ha offerto alla chiesa dedicata ai santi Pietro e Paolo quanto ha ricevuto come dono di Dio». La grande capienza della coppa, che poggia su un basamento conico con un raccordo a oliva, richiama la pratica della comunione anche al calice da parte dei fedeli.

Ora è annunciata una bella e curiosa novità. In questi mesi, Idelmino Sartori ne ha realizzato due copie, precisando: «Questo oggetto è stato riprodotto fedelmente nelle misure dell’originale calice del “Diacono Orso”, realizzazione autorizzata dalla diocesi di Belluno-Feltre. Eventuali imperfezioni sull’esecuzione sono da considerare come valore aggiunto alla sua manifattura. La realizzazione, anche se con tecniche attuali, è totalmente manuale ad opera dei nostri maestri argentieri. L’iscrizione è eseguita con la tecnica a “sbalzo” in bassorilievo fatta rigorosamente a mano».

La prima copia è stata realizzata su commissione della parrocchia di Lamon: verrà inaugurata dal vescovo Renato il 25 aprile prossimo durante la celebrazione della cresima.

Una seconda copia è stata offerta alla Cattedrale da don Sandro Capraro e sarà usata per la prima volta durante la celebrazione di consacrazione del nuovo altare. Così il nuovo altare simbolicamente si legherà al più antico calice della diocesi.