Una novità esemplare a livello nazionale

Il Fondo Welfare è diventato fondazione

La trasformazione in una struttura più articolata permette di intercettare i fondi pubblici per il terzo settore

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Il Fondo Welfare Dolomiti Belluno si è trasformato da Comitato in Fondazione. Le firme che hanno dato vita alla nuova realtà sono state poste oggi a Belluno da parte di 11 soci fondatori (espressione del mondo delle categorie economiche, dei sindacati, degli enti del terzo settore e della Chiesa del territorio bellunese) e di tre sostenitori (Provincia, Conferenza dei sindaci e Fondo Welfare) che, in quanto enti pubblici, non possono diventare soci effettivi della Fondazione. Una realtà questa – ha sottolineato il prof. Luca Gori della Scuola universitaria superiore Sant’Anna di Pisa, che è stato consulente per la realizzazione dell’operazione –  che rappresenta una novità in campo nazionale e anche un bell’esempio di pensare in modo nuovo il welfare integrando tante realtà diverse di natura pubblica, privata e del volontariato. Una sfida complessa, già superata per la prima parte (costituire la Fondazione), ma da vincere anche nella seconda (diventare incubatore di nuove politiche sociali).

Le ragioni della trasformazione in Fondazione sono state spiegate da Francesca De Biasi che la presiederà. Si tratta di un’evoluzione, di un passo avanti – ha sottolineato – con il quale si cercherà di conservare gli aspetti positivi maturati in 4 anni di esperienza del Fondo Welfare (come la gratuità del lavoro dei soci o la velocità di azione che ha permesso, entro 6 mesi dalla tempesta Vaia, di distribuire oltre 500 mila euro a chi ne era stato colpito) e di aggiungerne di nuovi derivanti da una struttura più articolata (dotata anche di un organo di controllo) e dalla possibilità di attingere non solo a donazioni liberali, ma anche a fondi pubblici messi a disposizione del terzo settore.

L’obiettivo della Fondazione – ha fatto presente ancora De Biasi – rimane sempre quello di ragionare sui problemi della provincia di Belluno (a partire dall’emergenza dello spopolamento) e di fornire indicazioni e proposte di intervento alle altre realtà del territorio, oltre naturalmente a raccogliere ed erogare fondi. A questo proposito ha informato che in 4 anni di attività il Fondo Welfare ha distribuito circa 700 mila uro, parte dei quali frutto della decisione di 500 lavoratori (in buona parte dell’Ente Provincia) di destinare 1 euro al mese della loro busta paga al Fondo (un’iniziativa che si spera possa coinvolgere sempre più lavoratori, anche del settore privato). Il Fondo Welfare, inoltre, passerà più di 20 mila euro non ancora distribuiti alla Fondazione che da parte sua avrà un capitale sociale di 30 mila euro.

Confermato poi l’impegno a continuare a seguire i settori attuali di intervento e cioè aiutare le donne vittime di violenza, erogare contributi alle famiglie in difficoltà, sostenere lo “sportello” che vuole facilitare il rientro in provincia di giovani e lavoratori.

Non è mancato infine, da parte di De Biasi, un caloroso ringraziamento a quanti hanno contribuito a far nascere nel 2018 l’esperienza del Fondo Welfare, a portarla avanti e ora a trasformarla in Fondazione per darle una maggiore capacità di incidere a favore dello sviluppo del territorio provinciale.

«Un percorso non scontato», ha sottolineato il Vescovo di Belluno-Feltre, facendo presente che questo passaggio rappresenta anche uno stimolo al territorio per passare da un atteggiamento passivo, di lamentela, a un atteggiamento attivo proprio di chi opera con fiducia nell’adempimento di una promessa di bene. Un segno del modo di procedere per il prossimo futuro, anche per la Chiesa – ha detto ancora il Vescovo – in cui non si vuole essere né concorrenziali, né alternativi, ma mettersi in ascolto del territorio per esprimerne le potenzialità in forma condivisa.

E la volontà di coesione e di collaborazione di tutte le realtà del territorio è stata apprezzata e lodata anche dagli altri intervenuti alla conferenza stampa di presentazione della nascita della nuova Fondazione: Mauro De Carli della Cgil, che sarà uno dei due vicepresidenti; il presidente della Provincia Roberto Padrin, che ha ricordato il grande lavoro di coinvolgimento che è stato portato avanti a partire da un’iniziativa dei sindacati; il sindaco di Belluno Oscar De Pellegrin che ha rimarcato che la Conferenza dei sindaci (che lui presiede) ha approvato all’unanimità la proposta di diventare sostenitrice della nuova Fondazione e ha auspicato che nel prossimo futuro anche altre realtà provinciali possano garantire il loro supporto.