Venerdì 12 aprile, alle ore 20.30, nell’aula magna del Seminario Gregoriano di Belluno, si terrà la quarta conferenza del ciclo di incontri organizzato in preparazione delle celebrazioni per i settecento anni della dedicazione della chiesa di San Pietro a Belluno, anniversario che ricorrerà nel 2026. L’iniziativa, promossa dal Seminario Gregoriano e dalla Biblioteca Gregoriana, con la collaborazione dell’Associazione culturale “Campedel” e della Biblioteca civica di Belluno, intende valorizzare questa realtà diocesana e promuovere la conoscenza dei suoi tesori artistici e del ricco patrimonio librario conservato nelle due biblioteche storiche che essa ospita, la Gregoriana e la Lolliniana.
Ancora una volta gli organizzatori puntano a promuovere e valorizzare le ricerche di giovani studiosi bellunesi. Parteciperà infatti Aurora Frescura, specializzanda in Beni storico-artistici all’università di Udine e attualmente in Servizio Civile presso il Castello del Buonconsiglio, a Trento, nel settore storico-artistico. L’intervento è tratto dalla sua tesi di laurea magistrale, Antonio Agosti (1785-1865): “dilettante” d’arte e collezionista bellunese, discussa nell’anno accademico 2021-22 presso l’Università di Trento.
L’incontro si pone come obiettivo quello di riportare alla luce la poco studiata figura di Antonio Agosti – podestà di Belluno per ben 14 anni a inizio Ottocento –, prendendo in considerazione soprattutto la sua attività storico-artistica, in quanto egli è stato un sensibile e intelligente cultore delle belle arti. Focus della conferenza sarà infatti il Giornale Pittorico, conservato presso il Fondo Da Borso del Seminario Gregoriano, che servirà come punto di partenza per approfondire gli interessi ‘dilettantistici’ del conte: da una parte concentrati nella redazione di ‘guide’ della città mentre dall’altra intenti a raggruppare una preziosa collezione. Il Giornale Pittorico è una ricognizione di opere pittoriche e scultoree presenti nel territorio provinciale, compiuta dall’autore tra 1821 e 1829, che parte dall’immediata periferia (come Visome, Tisoi o Cavarzano) per allontanarsi dal centro cittadino verso le zone di Alleghe o di Feltre. L’analisi di questo testo ha permesso di studiare singolarmente i dipinti e le statue elencate da Agosti e di apportare interessanti aggiornamenti sul patrimonio artistico bellunese.
Giorgio Reolon