La domenica della Parola è stata celebrata nelle comunità cristiane nello scorso 22 gennaio 2023. Un’attenzione voluta da Papa Francesco nei confronti di questa essenziale realtà della esperienza di ogni comunità cristiana e di ogni fedele. La Parola di Dio è contenuta nel libro sacro, la Bibbia, da tutti conosciuto e da tutta la cristianità venerato e amato. Lo strumento che porta nelle celebrazioni liturgiche la Parola di Dio è il Lezionario. Mi soffermerò su questo libro, specialmente quello utilizzato nella celebrazione della Messa.
Valore del Lezionario
La valorizzazione celebrativa di questo libro liturgico è stata uno dei frutti della riforma conciliare del Vaticano II. I più anziani tra i lettori di questo contributo ricordano come i testi sacri venissero letti sull’altare (con le spalle al popolo e in latino) e poi dalla balaustra o dal pulpito utilizzando libri non particolarmente significativi.
Con la riscoperta della “Mensa della Parola” (oltre alla Mensa del Pane), e la collocazione in presbiterio dell’ambone con il leggio, ha trovato spazio liturgico e attenzione il libro della Parola, il Lezionario. Accanto al Messale questo libro è diventato fondamentale nel contesto della celebrazione liturgica, specie della santa Messa.
Dignità del libro liturgico
Un primo richiamo alla dignità del Lezionario è data dal drappo, colorato con i colori liturgici, che copre il leggio e sul quale viene collocato il libro. Da notare la differenza con il drappo posto sul leggio posto davanti a chi presiede e che ha solo valore ornamentale.
La dignità del Lezionario è richiamata nelle Messe solenni, anche dalla collocazione, prima della proclamazione del Vangelo, parte l’altra di due candelieri con le candele accese, e dalla sua incensazione.
Alla fine della proclamazione del Vangelo a ogni Messa il sacerdote bacia il libro, segno di venerazione e di affetto. Se viene utilizzato oltre al Lezionario anche l’Evangeliario, questo viene portato in chiesa dal diacono, nella processione di ingresso. Collocato sull’altare viene solennemente portato all’ambone al momento della proclamazione, e riceve i segni di onore sopra elencati. Se presiede la Messa il Vescovo, alla fine della proclamazione egli bacia il libro liturgico e con esso benedice l’assemblea prima di pronunciare la omelia.
La dignità del Lezionario chiede alcune attenzioni da parte della comunità cristiana e dei suoi responsabili.
Prima di tutto sul suo utilizzo. Non è opportuno sia sostituito da fogli o foglietti volanti. La conformità tra il testo da proclamare e il sussidio in mano ai fedeli, è opportuno, eventualmente, sia fatta dal lettore e da chi proclama il Vangelo, prima della celebrazione, e non utilizzando lo stesso sussidio.
Anche la conservazione del libro nella sua struttura di rilegatura è un elemento di dignità. Purtroppo i Lezionari offerti alle Comunità non sono stati il massimo della solidità, per cui talora si vedono libri liturgici in condizioni non dignitose. Artigiani preparati possono rimediare con una nuova rilegatura e un risultato dignitoso per l’utilizzo del libro.
Il luogo e il modo con il quale i Lezionari sono conservati, sia in sagrestia che in altri spazi nel presbiterio, sono espressione del rispetto che si deve al libro liturgico che contiene la Parola di Dio.
I Lezionari della Chiesa Italiana
I Lezionari che la Chiesa italiana ha in uso per la celebrazione della santa Messa sono i seguenti:
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- Lezionario Domenicale e festivo – Anno A.
- Lezionario domenicale e festivo – Anno B
- Lezionario domenicale e festivo – Anno C.
- Lezionario feriale – Per i Tempi forti (Per le Messe feriali di Avvento, Quaresima e Pasqua).
- Lezionario feriale – Tempo Ordinario – Anno dispari (I).
- Lezionario feriale – Tempo Ordinario – Anno pari (II).
- Lezionari per la celebrazione dei Santi.
- Lezionario per le Messe Rituali.
- Lezionario per le Messe “ad diversa” e votive.
Questi libri sono generalmente in uso nelle chiese parrocchiali e in quelle dove frequentemente viene celebrata la santa Messa.
Giuliano Follin