Il segno della candela accesa

La festa della “Candelora” il prossimo 2 febbraio 2023

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Festa della presentazione del Signore

Nel Calendario liturgico della Chiesa, il 2 febbraio è indicata la festa della “Presentazione del Signore”. Il Messale Romano in uso nelle nostre chiese, propone prima della celebrazione della Messa il rito chiamato “Benedizione delle candele e processione”. Vengono indicate due forme possibili di celebrazione. La più solenne prevede che i fedeli si ritrovino in un luogo fuori della chiesa e da qui, dopo la benedizione delle candele, si muova la processione fino alla chiesa dove verrà celebrata la Messa. I fedeli tengono in mano una candela accesa. La seconda forma prevede che i fedeli si radunino in chiesa, mentre il sacerdote e una rappresentanza dei fedeli si reca in un luogo adatto, visibile al resto dei fedeli. Da qui, dopo la benedizione delle candele, si svolge la breve processione fino all’altare. Quindi la celebrazione della Messa continua come il solito con la Liturgia della Parola e la Liturgia eucaristica.

Il significato della celebrazione

Le parole con le quali, dopo il saluto inziale il sacerdote celebrante inizia il rito, riassumono il senso di quanto si sta compiendo. Riporto il testo di questa esortazione.

«Fratelli e sorelle, sono trascorsi quaranta giorni dalla gioiosa celebrazione del Natale del Signore. Oggi ricorre il giorno nel quale Gesù fu presentato al tempio da Maria e Giuseppe. Con quel rito egli si assoggettava alle prescrizioni della legge, ma in realtà veniva incontro al suo popolo, che l’attendeva nella fede. Guidati dallo Spirito Santo, vennero nel tempio i santi vegliardi Simeone e Anna. Illuminati dallo stesso Spirito, riconobbero il Signore e pieni di gioia gli resero testimonianza. Anche noi, qui riuniti dallo Spirito Santo, andiamo nella casa di Dio incontro a Cristo. Lo troveremo e lo riconosceremo nello spezzare il pane, nell’attesa che egli venga e si manifesti nella sua gloria».

Le parole pronunciate per la benedizione sulle candele accese che i fedeli tengono in mano, richiamano il valore sul piano della fede e quindi del senso della vita, di questo segno. Ecco i due testi proposti dal Messale. «O Dio, fonte e principio di ogni luce, che oggi hai manifestato al giusto Simeone il Cristo, luce per rivelarti alle genti, ti supplichiamo di benedire questi ceri e di ascoltare le preghiere del tuo popolo che viene incontro a te con questi segni luminosi e con inni di lode; guidalo sulla via del bene, perché giunga alla luce che non ha fine». Oppure: «O Dio, vera luce, che crei e diffondi la luce eterna, riempi i cuori dei fedeli del fulgore della luce perenne, perché quanti nel tuo santo tempio sono illuminati dalla fiamma di questi ceri giungano felicemente allo splendore della tua gloria».

L’esortazione che dà l’avvio alla processione è anche un programma di vita, oltre che una indicazione rituale: «Andiamo in pace incontro al Signore».

Festa detta della “Candelora”

Il Messale Romano sintetizza con queste parole la base storico-biblica della festa e il suo sviluppo nella comunità cristiana.

«Quaranta giorni dopo la nascita, secondo la legge di Mosè, Gesù viene presentato al tempio: è Dio che viene incontro al suo popolo. Il Bambino Gesù, luce per illuminare le genti (cf. Lc 2, 32; Is 49, 6), è stretto tra le braccia di Simeone, figura dell’umanità che ormai ha visto giungere la salvezza. Presente a Gerusalemme già dal secolo IV, questa celebrazione si diffuse innanzitutto in Oriente come festa dell’“Incontro”. Nel secolo VI si estese all’Occidente con sviluppi originali, a Roma con carattere più penitenziale, e in Gallia con la solenne benedizione e processione delle candele, popolarmente nota come la “candelora”».

Il segno della candela benedetta

Nella tradizione religiosa popolare è abitudine conservare in casa la candela benedetta. Non è un oggetto scaramantico, ma è il segno della fede in Cristo, luce del mondo. Questa fede è luce per le persone nelle diverse situazioni della vita. Sta diventando abitudine in alcune famiglie l’accendere la candela al momento della preghiera familiare, in particolare la domenica. In questo modo il segno del rito liturgico diventa espressione della situazione esistenziale della famiglia e delle singole persone. Nella loro vita hanno incontrato il Cristo Signore e anche nel segno della candela accesa, ma non solo, esprimono e sentono la sua presenza.

Giuliano Follin