Nel centenario della fine della prima Guerra mondiale

“A Mass for peace” – Concerto in Cattedrale

Sabato 3 novembre, ore 20.30, a Belluno - Domenica 4, ore 16.00, chiesa parrocchiale di Sedico

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Alle ore 15.00 del 4 novembre 1918 tutte le operazioni cessarono e fu proclamata la fine della Guerra. Il generale Diaz emanava un bollettino che, con tronfia retorica, celebrava la sconfitta di «uno dei più potenti eserciti del mondo» – quello austroungarico – le cui truppe risalivano «in disordine e senza speranza le valli, che avevano disceso con orgogliosa sicurezza»: il proclama è scolpito tra le mura di porta Dojona. Parevano già dimenticati la disfatta di Caporetto e poi l’anno dell’invasione e “della fame”… Alla fine di quattro anni di guerra si contarono in Europa 15-17 milioni di morti, militari e civili, esiti di quella che papa Benedetto XV, inascoltato profeta, definì l’«inutile strage».

Cent’anni dopo il ricordo di quei morti rimane un monito. Nella Cattedrale di Belluno il centenario verrà ricordato nella serata di sabato 3 novembre, alle ore 20.30, con l’esecuzione di “The armed man: a Mass for peace” (L’uomo armato: una Messa per la pace). L’indomani, domenica 4 novembre, l’evento sarà replicato nella chiesa parrocchiale di Sedico, alle ore 16.00.

Si tratta di un’imponente opera musicale del compositore gallese Karl Jenkins, che dedicò la sua composizione alle vittime della guerra del Kossovo: la prima esecuzione avvenne nell’aprile del 2000 a Londra, a cui seguirono più di 900 rappresentazioni nel mondo. L’opera è complessa, perché amalgama differenti identità musicali con insolite e originali sonorità: antico e moderno, occidente e oriente, guerra e pace. I testi provengono dalla liturgia della Messa, dai Salmi e poeti inglesi, ma comprendono anche una lirica di Togi Sankichi sul disastro nucleare di Hiroshima, un passo dell’indiano Mahābh Mahābhārata e la chiamata alla preghiera del Muezzin. Il tutto si conclude con il brano Better is Peace, esplicito appello alla pace.

Per questo allestimento le istituzioni musicali bellunesi – la Scuola di Musica “A. Miari”, il Centro Studi Vocali “Nova Cantica” e il coro polifonico di Castion – hanno riunito più di 90 coristi e un ensemble strumentale di rilievo. Tutto per ricordare attraverso la musica il centenario della fine della Guerra 1915-1918, rilanciando il messaggio che la pace è sempre preferibile alla guerra, better is peace! Maestro preparatore dei cori: Debora Piol; direttore: Luciano Borin.