È morto ad Addis Abeba il 13 gennaio 2023

In morte di padre Giuseppe Detomaso

Missionario comboniano, nato a Livinallongo nel 1942, ha operato per più di cinquant’anni in Etiopia

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I Missionari Comboniani, venerdì 13 gennaio, così annunciavano il decesso del nostro missionario bellunese: «Padre Giuseppe Detomaso, nato a Pieve di Livinallongo (Belluno) il 31 gennaio 1942, è deceduto ad Addis Abeba (Etiopia) il 13 gennaio 2023. Padre Giuseppe, sacerdote missionario comboniano, ha lavorato per più di 50 in Etiopia. Che il Signore lo accolga nella sua pace».

In Etiopia dal 1972, padre Giuseppe ha operato nel vicariato di Awasa: nelle missioni di Dilla, come direttore della scuola e coadiutore, ad Arramo, come superiore e parroco, a Galcia, nella Scuola Comboni ad Awasa, a Dongora, Tullo e Arosa. Dall’Etiopia scriveva tra l’altro ai bellunesi:

«Problemi di età, di salute e di cultura diversa rendono la vita comunitaria e apostolica non sempre facile. C’è bisogno di tanto lavoro di lima e di pazienza… A me sembra che manchi una politica che affronti radicalmente i problemi endemici della fame, e che vada oltre alla semplice distribuzione di viveri. Qui siamo infestati dalla malaria, che fa molte vittime, il più delle volte per mancanza di medicine o di ricovero in ospedale. Purtroppo molto poveri, anche in caso di serie malattie, non possono fare altro che raccomandarsi alla volontà di Dio. A loro, noi diamo aiuto».

Un confratello, padre Joe Vieira, ricordava di lui il 25 novembre scorso, in occasione dei suoi 50 anni trascorsi in Etiopia come missionario: «Era il 12 ottobre 1972, quando Abba (Padre) Giuseppe Detomaso sbarcò per la prima volta in Etiopia. Aveva 30 anni. Ha trascorso i primi quattro anni dopo l’ordinazione in Italia facendo animazione missionaria e animazione vocazionale. È arrivato pieno di sogni. “I miei sogni? Volevo andare in missione, unirmi agli altri missionari; per guardare le cose buone che i Sidama avevano, per studiare la loro lingua e cultura e prendere parte alla loro vita”, ricorda padre Detomaso».

Continua a raccontare padre Vieira: «Detomaso ha riassunto in poche parole anche il cammino missionario iniziato mezzo secolo fa, quando sbarcò ad Addis Abeba: “Durante questo lungo viaggio di 50 anni, ho sempre avuto un Compagno che, in tutte le mie opere pastorali e sociali e in tutti i servizi che ho fatto, è stato la mia ispirazione e realizzazione. A Lui onore e gloria!”. “Ho avuto l’opportunità di vedere l’inizio di molte missioni e poi di assistere alla loro consegna al clero locale. Il mio servizio missionario si riassume nell’affermazione di san Daniele Comboni Salvare l’Africa con l’Africa”, conclude».

Nel 2017 padre Giuseppe scriveva al nostro Ufficio Missionario:

«Durante questi anni di missione mi sono sempre tenuto in contatto con la mia parrocchia e con la Diocesi di Belluno Feltre, facendo arrivare mie notizie e accettando con riconoscenza aiuti e preghiere: non rinuncio mai alla mia identità fodoma, anche se ormai sono diventato quasi etiopico. Ringrazio il Signore per la fede che mi ha dato: è a nome di tutti i miei compaesani che sono partito per portare questa fede alle popolazioni Sidamo e se ho avuto successo è stato principalmente per merito dello Spirito Santo. Fiorenti comunità cristiane, con belle chiese e scuole, sono sorte in tanti villaggi e rappresentano il frutto di tanto lavoro di evangelizzazione». (continua)

 

Edieffe


Nella foto: padre Giuseppe Detomaso a Hawassa presso il monumento alla Sidama; sullo sfondo la Cattedrale Ortodossa. Ha sempre mantenuto contatti ecumenici con il Vescovo ortodosso di Hawassa.