Con l’équipe sinodale, coivolti il Consiglio pastorale diocesano e il Consiglio presbiterale

In vista dell’evento di Praga

Un contributo anche dalla nostra diocesi in vista dell’assemblea di tutte le Chiese d’Europa

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Fra pochi giorni – dal 5 al 12 febbraio – tutte le Chiese d’Europa confluiranno per la prima volta a Praga, capitale della Repubblica Ceca, per l’evento centrale della cosiddetta “fase continentale” del Sinodo. Saranno presenti 200 delegati: i 39 presidenti delle conferenze episcopali nazionali, accompagnati ciascuno da tre rappresentati, per un totale di 156 rappresentanti, ai quali si aggiungeranno 44 esponenti delle realtà ecclesiali più rappresentative a livello europeo, invitati direttamente dal Consiglio delle conferenze episcopali d’Europa (CCEE). A questi si aggiungeranno 390 partecipanti in remoto, dieci per ogni nazione. Ai lavori parteciperanno anche alcuni delegati di altre confessioni cristiane.

Sotto la lente d’ingrandimento ci sono sempre tre parole – comunione, partecipazione, missione – che hanno accompagnato la Chiesa universale fin dall’autunno del 2021, quando venne aperto il Sinodo. L’assemblea europea lavorerà sul Documento per la Tappa Continentale, che riunisce le riflessioni del popolo di Dio sui temi sinodali a livello nazionale e diocesani. È un testo di circa 50 pagine, intriso di citazioni provenienti da ogni parte del mondo: vi si ascoltano le voci di tante comunità, che vivono alcune preoccupazioni simili alle nostre e altre ben diverse. È l’elaborazione delle sintesi nazionali elaborate nelle 112 conferenze episcopali del mondo e nelle 15 Chiese orientali; a loro volta, in questi contributi sono confluite tante sintesi diocesane, frutto della sintesi di milioni di riflessioni maturate in tanti gruppi sinodali. C’è anche il frutto del nostro lavoro della primavera scorsa.

In vista dell’assemblea di Praga, papa Francesco ha voluto che sul Documento per la tappa continentale ci fosse una riflessione in ogni diocesi, con l’invito ad esprimere le risonanze che esso suscita nella nostra Chiesa locale: lo scopo di questo passaggio è anzitutto non chiudersi a riccio sui problemi locali, sapendo ascoltare la vita di altre comunità cristiane sparse nel mondo; in secondo luogo, è stato chiesto di suggerire le priorità da mettere all’ordine del giorno del prossimo sinodo. Data la ristrettezza dei tempi, questo servizio è stato affidato all’equipe sinodale, che ha lavorato insieme al Vescovo. Ma in questi giorni sul documento stanno riflettendo anche il Consiglio pastorale diocesano e il Consiglio presbiterale. Il frutto di questo lavoro sarà presentato alla CEI in un incontro programmato per il 31 gennaio prossimo.

«Il Sinodo» – ha precisato la Segreteria Generale del Sinodo – «non è un evento, ma un processo, in cui tutto il Popolo di Dio è chiamato a camminare insieme verso ciò che lo Spirito Santo lo aiuta a discernere come essere la volontà del Signore per la sua Chiesa». La nostra realtà diocesana è piccola e talora affaticata: ma in questi giorni non può non mettersi in comunione e in risonanza con questi passi verso l’assemblea di Praga e verso la prima sessione del Sinodo, che si celebrerà dal 4 al 29 ottobre 2023; la seconda sarà nell’ottobre 2024. [DF]