22 amministratori, in rappresentanza di altrettanti comuni, provenienti da tutta la provincia hanno accolto l’invito del vescovo Renato a un momento di confronto. I lavori sono inziati con una breve introduzione del Vescovo, che ha innanzitutto ringraziato i presenti per il rapporto collaborativo e rispettoso che ha sempre riscontrato negli incontri avuti con gli amministratori locali e ha augurato un buon lavoro in modo particolare a chi è stato eletto nel recente appuntamento elettorale.
«Transizione ecologica» è un termine che dice l’insicurezza che viviamo e che ci stimola ad una vera e propria conversione ecologica che ciascuno di noi deve sviluppare sia nel suo intimo sia nella relazioni con chi è vicino e chi è più lontano. «Le due riflessioni di papa Francesco raccolte nella “Laudato si’” e nella “Fratelli tutti” – ha continuato il Vescovo – sono un riferimento per tutti e sono un invito a fare il nostro compito per la realizzazione di quel pianeta che speriamo. Nessuno può chiamarsi fuori da questo impegno». Ha quindi sottolineato alcune parole sulle quali è bene soffermarsi:
- Territorio: il nostro obiettivo è lavorare nei territori e non solo nelle parrocchie, ma nell’intero territorio che abitiamo. In questa direzione è importanti che i giovani smuovano le coscienze perché se non partiamo da lì rischiamo che tutto resti a livello di facciata.
- Comunità: dobbiamo saper uscire dalla logica della competizione per costruire comunità; senza comunità non esiste nemmeno il territorio che vive.
- Legami: i legami sono più forti della rete e partono dalla formazione, tutto è formazione e l’apprendimento è fondamentale per saper cambiare, per saperci spostare da dove siamo a dove vogliamo andare. Alla base del cambiamento poi ci sono le buone pratiche, non bastano le parole. Le buone pratiche esistono e vanno fatte conoscere, vanno copiate e migliorate.
All’introduzione di don Renato sono seguiti gli interventi di Stefano Perale e di Cesare Lasen che hanno portato l’attenzione del partecipanti sui temi legati alla nostra specificità montana. A seguire è intervenuto Enrico De Gasperin che ha fatto parte della delegazione diocesana che ha partecipato alla Settimana sociale dei cattolici tenutasi a Taranto dal 21 al 24 ottobre e ha presentato alcuni interessanti spunti emersi facendosi portatore dell’entusiasmo che i giovani hanno vissuto in questi giorni di intenso lavoro.
Dopo gli interventi è stato dato spazio agli Amministratori partecipanti, che hanno avuto modo di sottolineare molti argomenti di grande interesse e che saranno sicuramente oggetto di approfondimenti. Fra questi ci piace sottolineare:
- Un diffuso senso di gratitudine per la possibilità offerta di un confronto aperto e franco su temi di fondamentale importanza per il nostro territorio.
- L’importanza di contribuire in modo fattivo a creare e a dare un’immagine positiva della nostra realtà, perché più ne parlaimo male, più diamo risalto solo agli eventi negativi più contribuiamo ad aumentare la nostra posizione marginale.
- La necessità di fare squadra, di creare legami veri ma soprattutto tesi a costruire una struttura operativa capace di mettersi a disposizione di tutti quegli enti locali, piccoli e grandi, che non sono in grado da soli di far fronte alle importanti sfide che ci si aspetta.
- Anche sotto l’aspetto delle risorse si è sottolineata la grande difficoltà a portare realmente sul territorio gli investimenti necessari: arriveranno le risorse che mai abbiamo avuto, ma faremo fatica a spenderli per la mancanza di competenze e di una realtà strutturata capace di mettersi a servizio di tutti.
- Si è anche precisato come molte delle risorse pensate per i grandi eventi rischiano o di sconvolgere il nostro territorio o di non lasciare quella positività per il futuro che ci si augura.
- Si dovrà non solo fare molta attenzione per capire se questi investimenti saranno impiegati nel rispetto dell’ambiente che in realtà è il nostro vero patrimonio, ma si dovrà anche fare squadra perché è indisensabile che un terriotrio coeso sappia costruire il proprio futuro a costo di scontrarsi con chi vorrebbe decidere al posto nostro.
- Non mancano i progetti o l’entusiasmo, ma molto spesso è la burocrazia e la mancanza di una progettualità comune che non ci permette di essere gli artefici del nostro futuro; in questo senso si deve operare sia per cambiare ed eliminare ciò che non ci permette di operare per il bene del nostro territorio ma si deve anche investire sul lavorare insieme con strumenti comuni.
- La grande preoccupazione che ci porta la lettura dei dati che gli scienziati ci forniscono sul nostro pianeta gravemente malato ci devono spingere, senza indugi, ad avviare percorsi nuovi, inesplorati ma urgenti. Non c’è più tempo e ognuno di noi, nel suo ruolo, deve attivarsi cominciando a gestire i conflitti per arrivare ad accordi e progetti comuni utili a trasformare la nostra economia.
- Spesso lo scagliarsi contro la politica ha comportato una delegittimazione degli enti intermedi che oggi si sta palesando come un errore strategico perché è venuta a mancare quella truttura aggregante di cui oggi abbiamo estremo bisogno anche per la definizione di regole comuni che valgano per tutto il nostro territorio provinciale.
In occasione dell’incontro è stata sottolineata anche l’importanza di saper leggere quanto sta accadendo in Sinistra Piave e in particolare nelle aziende ACC e Idealstandard: non è solo da sottolineare la piena adesione a qualsiasi iniziativa volta a cercare di fare il possibile per scongiurare la chiusura e la conseguente difficoltà che investirà le famiglie deigli 815 lavoratori, ma è anche importante fermarsi per capire che cosa dica questa situazione drammatica dice. Chiedendoci anche per quale futuro economico stiamo lavorando, quale progetto unitario abbiamo, cosa stiamo facendo per non rimanere in balia delle multinazionli e dei fondi di investimento internazionali che decidono e continueranno a decidere cosa è meglio per loro e non per la nostra realtà.
L’incontro è stato concluso dal vescovo Renato che, dopo aver ringraziato i presenti per i contributi offerti, ha dichiarato la disponibilità della Chiesa locale a intervenire su questi temi, a riprendere le considerazioni emerse al fine di rilanciare, anche con prossimi ulteriori appuntamenti, una fase operativa. Non è compito della Chiesa sostituirsi alla politica, ma tutto quanto si potrà fare per portare beneficio alle nostre comunità sarà tra le priorità della vita diocesana.
Stefano Perale
https://www.chiesabellunofeltre.it/riflessioni-dallincontro-del-vescovo-con-i-sindaci/