Il Consiglio presbiterale della diocesi si è riunito presso il Centro Papa Luciani nella mattinata di giovedì 28 ottobre e finalmente, dopo praticamente un anno, la riunione si è potuta svolgere in presenza.
Il punto, praticamente unico, all’ordine del giorno è stato come meglio interagire, come presbiterio, nell’attuale contesto di sinodalità che segna la vita della Chiesa, a livello universale e in particolare diocesano. La riflessione è nata dal vedere, riguardo alle proposte formative e pastorali, da una parte esperienze positive, dall’altra fatiche all’interno del presbiterio, come è normale in ogni fase di cambiamento come quella attuale, tale da mettere molte prospettive in discussione sia a livello culturale che ecclesiale che esistenziale.
Il confronto è stato introdotto da tre interventi che hanno analizzato la situazione secondo le loro specifiche angolature: don Mirko Pozzobon a nome dell’equipe diocesana per la formazione permanente del presbiterio, don Graziano Dalla Caneva a nome dei vicari foranei, un intervento a più voci da parte dei delegati foraniali, cioè i laici rappresentanti di ogni convergenza foraniale nel Consiglio pastorale diocesano.
Queste alcune tra le sottolineature più significative emerse:
- Constatando le difficoltà e la fatica che alcuni preti vivono in questo tempo di restrizioni e di fragilità, si invita il presbiterio a quella cura interpersonale che possa favorire meglio le relazioni fraterne e di amicizia;
- la partecipazione da parte del presbiterio alle proposte di formazione va sentita come un aggiornamento e un’autoformazione indispensabili per vivere il ministero oggi e per nutrire un “senso di professionalità” anche nell’esercizio del ministero;
- è importante inserirci pienamente in questo tempo che viviamo, accettando anche di attraversare una fase di cambiamento per la quale nessuno ha la “ricetta” sicura e che non sappiamo verso quali orizzonti ci porterà;
- non possiamo tornare indietro su alcune scelte pastorali fondamentali (vedi la Carta d’intenti elaborata dopo i momenti diocesani di assemblea sinodale di settembre) e in un camminare insieme tra preti e fedeli laici nel quale ci si dia sinceramente fiducia reciproca a tutti i livelli e si valorizzi in pienezza il Consiglio pastorale parrocchiale come luogo decisivo di discernimento;
- può essere interessante valorizzare e far conoscere alcune esperienze buone e magari nuove che si stanno cercando di vivere in alcune comunità (ad esempio a livello di collaborazione tra parrocchie, di una modalità rinnovata di impostazione della catechesi per i ragazzi…).
Il segretario