4 novembre

Incontro “Performanti”

L’importanza di un metodo corretto nella strutturazione di una possibile attività

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Un incontro per dare “sprint” all’azione di accompagnamento di bambini e adolescenti delle nostre comunità cristiane. Questo lo scopo prefisso per “Performanti”, l’incontro promosso dall’Ufficio diocesano dei giovani nella serata di sabato 4 novembre presso la sala parrocchiale di Cavarzano e raggiunto già solo per la significativa partecipazione di oltre quaranta animatori provenienti da varie zone della nostra diocesi e anche da una parrocchia della vicina Vittorio Veneto. “Sprint”: una parola programmatica che, se letta come acrostico, diventa metodo: “S” come “start”, “P” come play, “R” come “re-elaboration”, “I” come “intelligence”, “N” come “news”… e “T” come “tomorrow”. Il dispiegamento di tale lemma, ampliato per anglismi – in coerenza con un certo stile ma, nonostante questo, carico di una sorprendente ricchezza di significati – è stato espresso dal relatore, Emmanuele Bortolazzi, invitato da Verona per conto di “Ago formazione”.

Nella prima parte del suo apprezzato intervento, egli ha interagito col gruppo proponendo un gioco iniziale che ha creato una possibilità di sperimentare già da subito quanto sia fondamentale la dinamica ludica per veicolare contenuti formativi. L’importanza, ancora una volta, di un metodo corretto nella strutturazione di una possibile attività ha trovato applicazione nei lavori di gruppo che hanno occupato i partecipanti nella parte centrale dell’incontro serale.

Dopo la cena condivisa, la seconda parte è stata dedicata ad illustrare per sommi capi quattro possibili vie attraverso cui lavorare per l’attivazione di un incontro. Più che vie, delle vere “autostrade” dalle enormi potenzialità: il gioco, i film, la musica, il fare manuale. Strumenti non certo inediti per chi opera con i giovani, ma non per questo non bisognosi di una sapiente capacità che ne raffini l’utilizzo, aggiornandolo ai ragazzi di oggi: generazione certo complessa; veloce; per molti aspetti, forse, sfuggente, ma proprio per questo – e l’incontro del 4 lo ha dimostrato – ancora destinatari privilegiati della buona notizia del Vangelo al cui annuncio ogni comunità non può sentirsi esclusa.

Erredienne