La bellezza della santità

Sabato 22 aprile a Padova la “Giornata dei giovani religiosi del Triveneto”: quasi 200 i presenti, appartenenti a 40 istituti religiosi

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Nella mattinata di sabato 22 aprile turisti e padovani hanno incrociato, nel tratto di strada tra l’abbazia di santa Giustina e la basilica di sant’Antonio, poco meno di duecento consacrati di quaranta istituti religiosi che hanno vissuta la “Giornata dei Giovani Religiosi del Triveneto”, iniziativa sospesa durante la pandemia, ma ripresa già dal 2022.

A sorprendere sono state certamente le adesioni, quasi doppie rispetto alle aspettative degli organizzatori, ma anche il tema, “La Bellezza della Santità”, proposto in modo itinerante. L’équipe organizzatrice, composta da quindici consacrati di varie tappe formative, in collaborazione con le segreterie USMI e CISM Trivenete, ha scelto infatti di far conoscere la storia dei santi presenti a Padova (oltre ai già citati, anche san Luca evangelista, san Prosdocimo primo vescovo patavino…) per far comprendere che la santità è un cammino per tutti.

Nelle visite che i gruppi hanno vissuto, guidate dal rettore della basilica del Santo, padre Antonio Ramina ofs conv, e a santa Giustina dall’abate dom Giulio Pagnoni osb, i giovani consacrati hanno potuto immergersi visivamente nella bellezza artistica ed architettonica, oltre che respirare profondamente le peculiarità dei numerosi santi incontrati. L’entusiasmo dei partecipanti era palpabile, proprio come dice papa Francesco: “Dove ci sono i giovani, c’è gioia!”. Ed anche per le vie di Padova l’allegria è stata visibile a tutti! Nei mille colori dei volti e delle lingue presenti, si percepiva solo la letizia di chi si ritrova volto a volto con altri compagni di sequela ed insieme creano una cordata fondamentale nel cammino di consacrazione. L’amicizia e la compagnia nella fede diventano rivelativi della presenza di Dio per tutti, fino al punto di poter dire come i discepoli di Emmaus: “Non ci ardeva forse il cuore mentre camminava con noi?”.

L’atteggiamento dello stupore e la dimensione dell’amicizia sono stati sottolineati anche dal Vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla, intervenuto per la preghiera del mattino con i giovani consacrati e che ha evidenziato la necessità di andare oltre la mera cronaca per leggere nei fatti della vita la presenza del Signore Risorto. Esattamente quello che i due di Emmaus, il vangelo che ha fatto da sfondo alla giornata patavina, hanno imparato con il nuovo compagno di strada, fino a che l’hanno riconosciuto. Il Vescovo Cipolla ha anche incoraggiato i giovani consacrati a raccontarsi alle loro comunità continuamente, nelle difficoltà e nelle gioie, perché così si tesse la trama della vera comunità, ci si lascia accompagnare e si accompagna nelle sfide che la vita consacrata sta attraversando.

Tra le tante, la multiculturalità e la pluralità linguistica nella stessa realtà sono considerate molto rilevanti tanto che quando riescono sono capaci di un’autentica testimonianza di fraternità “oltre confini” per il bene della Chiesa. La giornata di Padova è stata una sorta di laboratorio nel quale, in particolare durante i gruppi di condivisione del pomeriggio, i consacrati si sono confrontati sugli stimoli ricevuti nella giornata, facendo emergere non solo una profonda tenacia nella via incominciata, ma anche il desiderio che la bellezza del vangelo raggiunga quante più persone possibili! Come segno finale, per iniziare la condivisione sono stati consegnati dei biscotti fatti in casa “come segno di una vicinanza alle persone anche quando non sono vicine a noi portandole sempre nel cuore” hanno spiegato gli organizzatori.

Naike Monique Borgo