Convegno diocesano per Insegnanti di Religione Cattolica 2023

La bellezza dell’educazione

A scuola: “esserci” per accogliere la sete di bellezza, di prossimità, di senso

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L’inflazione è tornata. Lo sappiamo tutti. L’abbiamo registrata anche al Centro Papa Luciani nelle giornate del Convegno diocesano per Insegnanti di Religione Cattolica 2023. Un’inflazione inedita, con aumento di  piste di ricerca e di sfide educative per i partecipanti, alla vigilia dell’inizio del nuovo anno scolastico.

Lunedì 4 e martedì 5 settembre un’ottantina di docenti si sono infatti lasciati coinvolgere e interrogare sul tema “la bellezza dell’educazione”, sviscerato da quattro angolature diverse, che si richiamano e si intersecano: la prospettiva biblica, teologico-artistica, pedagogica, etica e filosofica.

La ricerca di bellezza nella relazione educativa e il lavorare insieme nell’ambito della scuola giustificano la fatica e i momenti di smarrimento tipici del nostro tempo.

Tante le domande suscitate dai relatori, che hanno regalato, senza accordarsi, piste di riflessione da coltivare nell’ambito del lavoro di insegnanti e dati con diverse somiglianze e metafore simili.

Barbara Pandolfi

Barbara Pandolfi, direttrice dell’Ufficio Scuola della diocesi di Pisa e della regione Toscana, autrice di diversi testi per l’Irc e sulle donne bibliche, ha avviato la sua relazione, incentrata sulla “bellezza del cammino verso se stessi”, con la suggestiva immagine della creta in mano al vasaio (dal libro di Geremia) che viene impastata più volte, ma non cotta; rimane argilla morbida che si può lavorare, modellare, modificare. “Così è il nostro cammino umano: un cammino mai concluso che ci permette di trovare la nostra forma, ma di rimanere flessibili ai cambiamenti e alle nuove opportunità. E’ questo l’altro aspetto dell’educare, del tirare fuori, del dare/prendere forma”

Per riflettere sulle dimensioni dell’essere educati dalla vita, dalle e nelle relazioni, educati dalla fiducia, la Pandolfi ha proposto un itinerario con alcune figure bibliche. Con la vicenda della regina Ester, definita un “Esodo al femminile”, si è potuto richiamare la necessità di uno sguardo sapiente per cogliere la presenza di Dio anche nella storia di oggi e il suo appello che educa e dona bellezza alla nostra vita. La coppia dei discepoli di Emmaus (forse un uomo e una donna?) ha bisogno di narrare, di relazione, proprio come i nostri ragazzi. Da qui un invito serio: impariamo a stare nelle “relazioni scomode”, nella reciprocità, a sostare anche nella tristezza, nelle nostre notti, ad ascoltarci senza giudicarci. La Chiesa come una fiaccola è chiamata ad illuminare e accompagnare. La figura della  donna Samaritana, intelligente e complessa, sincera e piena di domande, ha offerto l’occasione per un approfondimento che tocca l’ambito delle relazioni educative a scuola, luogo di frontiera, laico e di ricerca. L’acqua della tradizione non basta più, ci vuole “l’acqua che zampilla sempre”: la Samaritana riceve fiducia da Gesù, possibilità di “raccontarsi” e viene accompagnata a scoprire la sua verità e la sua sete di pienezza, pur in un cammino di “fede parallela”, come tanti nostri giovani di oggi.

Padre Andrea Dall’Asta

Padre Andrea Dall’Asta gesuita, architetto e già professore all’Università Gregoriana, esperto di cinematografia e direttore della Galleria San Fedele ha portato all’attenzione dei presenti la relazione tra arte, liturgia e architettura. Se il rapporto tra umano e divino è segnato da ambiguità, lo Spirito è come l’acqua che scende in un giardino variegato dicendo ad ogni fiore: “diventa il fiore che tu sei già per la bellezza della comunità(S.Gregorio di Nazianzo). In un affascinante excursus storico – artistico sulle “dimore del Divino”, comunicando il significato di simbologie, luci-ombre, colori, padre Andrea ha condotto l’assemblea dei prof. a cogliere un nuovo modo di interpretare la presenza di Dio nel tempio: non più la statua che occupava lo spazio del tempio greco, non più la presenza / assenza narrata dentro il tempio ebraico … nella basilica cristiana c’è una nuova presenza: la comunità, corpo di Cristo.

Cecilia Magoga

Sul piano pedagogico Cecilia Magoga pedagogista, docente del  Liceo delle Scienze Umane di Mogliano Veneto e all’ Istituto Superiore di Scienze Religiose “Giovanni Paolo I”, ha puntato sullo sguardo dell’autentico educatore, avvalendosi del primo dipinto del ciclo sui discepoli di Emmaus di Arcabas. La relatrice, invitando ad osservare l’opera d’arte e il testo evangelico, ha suggerito e testimoniato la bellezza del porre domande perché l’altro, che cammina con noi, possa esprimersi.  Nel servizio educativo l’insegnante, come è avvenuto per i due discepoli nel tortuoso percorso verso Emmaus con il Viandante misterioso, offre ascolto, attenzione, riconoscimento dei bisogni, per poi porre una domanda che aiuti ad alzare lo sguardo e creare ‘vuoti’. La funzione del sollevare quesiti corrisponde per così dire a “svuotare bicchieri”, al fine di creare quelle mancanze che ci permettono di aprirci, di uscire da noi stessi per cercare un senso anche al limite, alle esperienze che attraversiamo. La nostra memoria non è come quella del computer… è una memoria che dà senso e significato a ciò che studiamo e rielaboriamo. L’uomo non “funziona”, ma “esiste” ed è relazione, aspira al compimento (non a soddisfare le mancanze).

Leopoldo Sandonà

Leopoldo Sandonà, docente di filosofia presso l’Issr di Vicenza ed esperto ricercatore nell’ambito di  percorsi del pensare dialogico contemporaneo e delle sue implicazioni specie in ambito bioetico, ha messo sul tavolo molte questioni aperte. Al centro l’etica educativa che deve spronare, accompagnare i processi e interrogare sui limiti da non valicare. Se la vita attuale è “onlife” e ci sentiamo “scrutati ” da chi detiene Big data  (il nuovo petrolio…) teniamo vivo il dubbio sulle informazioni dei motori di ricerca, vigiliamo sui forti condizionamenti e sulle conseguenze consumistiche. Interessante il collegamento con il patto siglato in Vaticano all’inizio dell’anno per promuovere una “algoretica”, ovvero uno sviluppo etico dell’intelligenza artificiale, alla presenza dei rappresentanti delle tre religioni abramitiche. Sandonà ha toccato argomenti quali post-umanesimo e transumanesimo, affermando però che siamo ancora interrogati dai principi tradizionali della bioetica e soffermandosi soprattutto su quello della giustizia, che sarà “strumento” decisivo per le scelte in questo campo così ampio e in evoluzione.

L’assemblea degli insegnanti ha apprezzato lo spostamento della data del convegno annuale  ai primi di settembre (anziché a fine giugno), per affrontare con nuovo slancio e motivazione l’impegno professionale. Nei prossimi giorni verrà inviata la proposta di formazione 2023-2024 che contemplerà, oltre a laboratori zonali ed incontri di aggiornamento locali,  anche percorsi offerti dall’Issr e da altri Enti accreditati, momenti di spiritualità e preghiera. Continuerà la collaborazione con altre realtà diocesane, nonché l’attenzione alle iniziative per il 60° del Vajont e per il  centenario della nascita di don Milani.

Scrive su facebook la direttrice Alessandra Catania a conclusione del Convegno: «Con gratitudine per quello che il Signore ci mette a fianco e davanti, sulla nostra strada, auguro a tutti un anno di fecondo lavoro con i nostri cari giovani che ci chiedono molto, ma ci danno anche tanto. Che la bellezza sia con voi!».

L’equipe

La bellezza che ®esiste e Nessuno escluso