Sabato 11 maggio scorso si è diffusa velocemente in paese la notizia dell’apertura della chiesa parrocchiale di Perarolo. Era nota a tutti l’esistenza di un divieto di accesso, causa la pericolosità della facciata. Era dal 2002 che un’ordinanza comunale impediva l’accesso ai fedeli e a quanti frequentavano il paese, percorrendo la statale della Cavallera.
Nel frattempo sono stati realizzati importanti lavori di consolidamento e di restauro in tutto l’edificio, dedicato a san Nicolò vescovo. La chiesa ha avuto nei secoli vari interventi e riacimenti. La sua storia è strettamente collegata con il periodo della lavorazione dei tronchi che occupava centinaia di operai nel “cidolo”. La confluenza del Piave con il Boite ha sempre creato seri problemi agli edifici e in particolare alla chiesa. Chi si ferma in piazza non può non vedere la parte dell’abside rimasta a ricordo della grandiosità della chiesa del secolo scorso.
Dopo i lavori realizzati nella prima quindicina del terzo millennio, l’Amministrazione comunale, per poter revocare il divieto d’accesso alla chiesa, ha chiesto alla Parrocchia una perizia asseverata da un tecnico specializzato in staticità. Il Consiglio per gli affari economici ha individuato nell’ingegner Michele Chierzi il tecnico, che ha accettato l’incarico dell’installazione di particolari sensori, con cui è stata monitorata la facciata della chiesa per più di un anno e mezzo, ottenendo i dati che rassicuravano sulla staticità della facciata stessa. Anche l’architetto Mirco Caldart, progettista e direttore dei lavori di restauro dell’aula della chiesa nel suo complesso, ha confermato che dal settembre 2014 in poi la chiesa non presentava uno stato fessurativo e deformativo visivamente apprezzabile. E così l’Amministrazione Comunale ha emesso la revoca del divieto d’accesso.
Ora si sta pensando… a rientrare in chiesa, dopo aver vissuto per tanti anni la vita religiosa della comunità nella chiesetta di san Rocco. I parrocchiani stanno pensando al ritorno a casa. Sarà un giorno speciale, sarà un momento di festa per tutti, sarà un’occasione di rinascita non solo religiosa, ma anche sociale per il paese. Se lo augura don Diego Soravia, amministratore parrocchiale insieme al Consiglio per gli Affari Economici. Se lo augurano tutti i paesani che pongono tante speranze per il futuro del loro paese.