La Liturgia delle ore

La preghiera ufficiale della Chiesa

La Liturgia delle Ore è la preghiera della Chiesa a Cristo e con Cristo

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La Liturgia delle ore sarà proposta all’attenzione dei lettori nei prossimi articoli. Questa preghiera della Chiesa era conosciuta e denominata come “Breviario”, un libro particolare che si vedeva nelle mani soprattutto dei sacerdoti. Era chiamato anche nel suo insieme “Ufficio Divino”.

Il Concilio Vaticano II ne aveva chiesto una riforma. Ne parla il documento conciliare Sacrosanctum Concilium dal n. 83 al n.101, specificando il suo significato e il suo valore all’intero dell’esperienza di Chiesa. Dal documento vengono poi date indicazioni per la revisione di questa preghiera ufficiale della Chiesa. Quanto indicato dal Concilio è stato poi realizzato nel libro liturgico Liturgia delle Ore, oggi utilizzato nella preghiera quotidiana dalle comunità religiose, dai sacerdoti e dai religiosi. Anche fedeli laici si uniscono, con impegno personale quotidiano, a questa preghiera.

Preghiera di tutta la Chiesa

La Liturgia delle Ore” è la preghiera della Chiesa a Cristo e con Cristo. In essa, infatti, Cristo stesso continua a esercitare il suo ufficio sacerdotale. La Liturgia delle Ore, che ha come sua caratteristica quella di santificare tutto il corso del giorno e della notte, comprende:

  • l’ufficio delle letture;
  • le Lodi mattutine;
  • l’Ora media (Terza Sesta, Nona);
  • il Vespro;
  • la Compieta.

Con la Liturgia delle Ore, celebrata, per antica consuetudine nelle varie parti del giorno, la Chiesa adempie al comando del Signore di pregare incessantemente, dà lode a Dio Padre e intercede per la salvezza del mondo:

Strumenti per pregare la “Liturgia delle Ore”

Nel 1970 è stato pubblicato il libro liturgico Ufficio divino rinnovato a norma dei decreti del Concilio Ecumenico Vaticano II e promulgato da Paolo VI. Liturgia delle ore secondo il Rito Romano. Paolo VI con un’apposita Costituzione apostolica lo ha promulgato per tutta la Chiesa di rito romano, accompagnandolo da approfondite riflessioni storiche, teologiche e di spiritualità. Questo libro liturgico, tuttora in uso, è stato pubblicato, per la lingua italiana in quattro volumi nel 1974.

È stato anche edito un testo ridotto Preghiera del mattino e della sera. Alcune case editrici propongono parte dei testi per la preghiera dell’ufficio divino nelle sue parti più significative, a uso dei fedeli.

La Conferenza episcopale italiana ha messo a disposizione dei fedeli un’app gratuita dal titolo Liturgia delle Ore per i dispositivi tecnologici. Dal proprio apparecchio sarà possibile pregare le singole parti (denominate “Ore”) dell’Ufficio divino. Ci sono emittenti sia radiofoniche che televisive, di dichiarata ispirazione religiosa, che trasmettono la recita di alcune parti della Liturgia delle Ore.

Principi e norme per la “Liturgia delle Ore”

Il primo volume dell’Ufficio Divino in italiano riporta un testo importante intitolato Principi e norme per la Liturgia delle Ore. Sono le premesse (Praenotanda) che accompagnano ogni libro liturgico del rito romano. La lettura di questo testo indirizza alla comprensione del significato e della struttura della preghiera, che viene proposta alla “celebrazione” della Chiesa cattolica, sia a livello comunitario che individuale.

I titoli dei diversi capitoli offrono già uno spunto per intuire il valore di questo testo per la comprensione di questa preghiera, del suo contenuto e del suo utilizzo nella esperienza ecclesiale.

  • Capitolo I: Importanza della Liturgia delle Ore o Ufficio Divino nella vita della Chiesa.
  • Capitolo II: La santificazione del giorno ossia le varie “Ore” liturgiche.
  • Capitolo III: I diversi elementi della Liturgia delle Ore”.
  • Capitolo IV Le varie celebrazioni nel corso dell’Anno.
  • Capitolo V: Riti da osservare nella celebrazione in comune.

Valorizzazione della “Liturgia delle Ore”

La preghiera pubblica e comune del popolo di Dio è giustamente ritenuta tra i principali compiti della Chiesa. Per questo sin dall’inizio i battezzati «erano assidui nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nella preghiera» (At 2, 42). Più volte gli Atti degli Apostoli attestano la preghiera unanime della comunità cristiana. Le testimonianze della Chiesa primitiva attestano che anche i singoli fedeli, in ore determinate, attendevano alla preghiera. In seguito, in varie regioni, si diffuse la consuetudine di destinare tempi particolari alla preghiera comune, come, per esempio, l’ultima ora del giorno, quando si fa sera e si accende la lucerna, oppure la prima ora, quando la notte, al sorgere del sole, volge al termine.

La presenza nell’esperienza dei fedeli di altre forme di preghiera devozionale ha un po’ oscurato il valore della preghiera della Liturgia delle Ore, vista soprattutto come preghiera di clero e religiosi. Nel dopo-Concilio c’è stata una riscoperta di questa forma di preghiera. La sua presentazione in questi articoli ha lo scopo di valorizzarne ed incentivarne la presenza nella vita delle comunità cristiane e dei singoli.

Giuliano Follin

(continua)