La Veglia pasquale nella Notte santa

La comunità cristiana celebra la Pasqua del suo Signore e la propria Pasqua

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La presentazione della Settima Santa e dei primi giorni del “Triduo Pasquale” – nel giovedì santo la “Cena del Signore”, nel venerdì santo la “Passione del Signore”, nel sabato santo di meditazione e attesa – si completa con uno sguardo particolare sulla celebrazione più solenne di tutto l’anno liturgico: la Veglia pasquale.

È la celebrazione liturgica della Risurrezione del Signore, è già parte di quella che il calendario liturgico chiama “Domenica di Pasqua nella Risurrezione”. Il riferimento al calendario civile in uso, che la indica nel linguaggio popolare, come “celebrazione del sabato santo sera/notte”, non deve trarre in inganno singoli e comunità. Questa Veglia solenne è già celebrazione della Pasqua; a essa farà seguito la solenne Messa del giorno. In alcune comunità la Messa vespertina della domenica concluderà il giorno più solenne e significativo per la comunità stessa e per i singoli fedeli.

Significato della Veglia pasquale

Così il Messale Romano (pag.169): «Per antichissima tradizione questa è la notte di veglia in onore del Signore (Es 12, 42), cosicché i fedeli, secondo l’ammonizione del Vangelo (Lc 12, 35-37), portando in mano le lampade accese, sono simili a coloro che attendono il ritorno del Signore, in modo che, quando verrà, li trovi ancora vigilanti e li faccia sedere alla sua mensa». Questo rito, il più solenne della liturgia romano-latina, si sviluppa in quattro momenti.

“Lucernario”

La prima pare della Veglia inizia all’esterno della Chiesa. C’è la benedizione del fuoco, la preparazione del cero pasquale e la sua accensione. Segue la processione. Entrando nella chiesa buia il sacerdote (o il diacono) che porta il cero, annuncia: «La luce di Cristo» oppure «Cristo luce del mondo». L’annuncio è fatto in tre momenti e progressivamente vengono accese le candele che sono in mano a coloro che seguono il cero. Dopo il terzo annuncio si accendono tutte le luci della Chiesa. Questa prima parte si conclude con il “preconio pasquale”, l’annuncio solenne della Pasqua.

Liturgia della Parola

In questa seconda parte la santa Chiesa medita le meraviglie che il Signore Dio fece fin dall’inizio per il suo popolo, confidando nella sua parola e nella sua promessa. Vengono proposte nove letture ognuna seguita dal salmo responsoriale e da un’orazione. Per motivi particolari pastorali il numero delle letture può essere ridotto. È però nello spirito della veglia un tempo lungo di ascolto e di meditazione della Parola. Al termine delle letture dell’Antico Testamento c’è il canto del Gloria, mentre le campane annunciano la Risurrezione del Signore. La lettura dell’Apostolo, il canto dell’Alleluia pasquale, la proclamazione del Vangelo e la (breve) omelia, concludono la Liturgia della Parola.

Liturgia battesimale

La terza parte della Veglia ha come punto di riferimento il battesimo. Ci sono tre modalità di celebrazione: con la presenza di persone che saranno battezzate, con la sola benedizione dell’acqua per il fonte battesimale, con la sola benedizione dell’“acqua lustrale”. Il canto delle litanie dei santi e una solenne preghiera di benedizione dell’acqua caratterizzano le prime due modalità. Anche la sola benedizione dell’acqua è definita dal Messale: «…supplichiamo il Signore Dio nostro perché benedica quest’acqua da lui creata con la quale saremo aspersi in memoria del nostro Battesimo. Il Signore ci rinnovi interiormente per essere sempre fedeli allo Spirito Santo che ci è stato dato in dono» (MR pag. 185). Per tutti i fedeli presenti c’è la rinnovazione delle promesse battesimali. Questa avviene o prima del Rito del Battesimo oppure, al termine della benedizione dell’acqua. I presenti rinnovano le loro promesse battesimali con in mano la candela accesa e vengono aspersi con l’acqua battesimale o con l’acqua lustrale. La preghiera dei fedeli conclude questa parte della Veglia.

Liturgia eucaristica

La Chiesa viene invitata alla mensa che il Signore ha preparato per il suo popolo, memoriale della sua morte e risurrezione, finché egli venga. È la quarta parte della Veglia pasquale. Lo svolgimento di questo momento della Veglia è simile a quello di tutte le celebrazioni eucaristiche

Conclusione della Veglia pasquale

La invocazione solenne della benedizione del Signore conclude il solenne rito. Il congedo dato dal sacerdote celebrante (o dal diacono) oltre alle solite espressioni accompagnate però dall’espressione “Alleluia”, ne riporta una specifica e significativa: «Portate a tutti la gioia del Signore risorto. Andate in pace. Alleluia, alleluia». Sperimentato nel rito liturgico il mistero della Risurrezione del Signore, i cristiani sono invitati a esserne annunciatori e testimoni nel mondo.

Giuliano Follin

(continua)