Le benedizioni al paese, alla campagna, alle acque

Proposte alle comunità nei giorni che precedono l’Ascensione

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

Il Benedizionale in uso nella Chiesa Italiana propone, nei tre giorni che precedono la solennità della Ascensione del Signore, il rito delle Rogazioni. Nel corrente anno corrispondono ai giorni del calendario civile di mercoledì 17 maggio, giovedì 18 maggio, venerdì 19 maggio. Dopo aver presentato in un precedente articolo alcuni cenni sulla storia delle Rogazioni e soprattutto il reinserimento del rito da parte della Chiesa italiana nel libro delle benedizioni (anno 1992) nell’Appendice al n. 1820 dal titolo Benedizione in occasione delle Rogazioni, presento alcuni testi.

Le rogazioni prima dell’Ascensione

«Il movimento ascendente e discendente che anima ogni benedizione, investe anche le suppliche collettive denominate “Rogazioni”, che espressero la fede della Chiesa e le attese dell’umanità in particolari congiunture storiche» (Benedizionale 1820). «Le rogazioni prima dell’Ascensione ci offrono l’occasione per rivivere l’esperienza dei discepoli, nel momento in cui Gesù risorto entra una volta per sempre nel santuario del cielo (cfr Eb 9,12), mediatore e garante della perenne effusione dello Spirito» (Benedizionale 1821). E, come ricorda l’introduzione nel rito proposto per ogni giorno: «Prima di ascendere al cielo al termine della sua vita terrena, il Cristo risorto alzò le mani sui suoi discepoli e li benedisse. Anche oggi il Signore, vivente e operante nella Chiesa, ci benedice e ci associa alla sua preghiera di intercessione e di lode. Per mezzo di lui salga al Padre l’umile ringraziamento per i doni pasquali e scenda su di noi e sulla creazione intera la rugiada delle sue benedizioni» (Benedizionale 1829).

Benedizione al paese

Riporto il testo della benedizione sul paese da recitare dopo il canto delle Litanie dei Santi e che si conclude con l’aspersione con l’acqua benedetta. Per la città è proposto un altro testo di benedizione.

«Noi ti benediciamo e ti rendiamo grazie, Dio di provvidenza infinita, per i grandi segni del tuo amore profusi nel corso dei secoli sulle generazioni umane che hanno edificato questa nostra casa comune. Tu hai posto in Cristo, tuo Figlio, la pietra angolare che unisce tutti gli uomini e la pietra fondamentale, da cui ogni struttura trae stabilità e consistenza. Guarda benigno la terra di N.: tu conosci le vicende tristi e liete del nostro passato, le gioie e le angosce del momento presente, i progetti e le speranze per l’avvenire. Non ci venga mai a mancare il tuo aiuto, o Padre: proteggi le case, le famiglie, le scuole, le officine, i luoghi di ospitalità e di assistenza e ogni ambiente di vita e di lavoro. Circonda del tuo amore i cittadini qui residenti o emigrati in altre regioni; fa’ che non si estingua nelle nuove generazioni la fede trasmessa dai padri; resti vivo e coerente il senso dell’onestà e della generosità, la concordia operosa, l’attenzione ai piccoli, agli anziani e ai sofferenti, l’apertura verso l’umanità che in ogni parte del mondo soffre, lotta e spera per un avvenire di giustizia e di pace. Intercedano per noi la Vergine Maria [invocata sotto il titolo di …] san N. nostro patrono e tutti i testimoni del Vangelo i cui nomi sono nel libro della vita. Risplenda il tuo volto, o Padre, sulla comunità di fede e sulla società civile, e la tua benedizione ci accompagni nel cammino del tempo verso la patria futura. Per Cristo nostro avvocato e mediatore, che ascende accanto a te nella gloria, e vive e regna nei secoli dei secoli» (Benedizionale 1843).

Benedizione alla campagna

Il testo proposto:

«Noi ti benediciamo e ti rendiamo grazie, Dio di bontà infinita, per i grandi segni del tuo amore profusi nel corso dei secoli sulle generazioni umane che hanno edificato questa nostra casa comune. Per tua grazia, Signore, i nostri antichi padri dissodarono palmo a palmo questa cara terra e la resero fertile e ospitale. Essi appresero da te, o divino Seminatore, la difficile arte di seminare in solchi di pazienza per mietere nella gioia; e alla scuola del Vangelo vissero i drammi e i travagli della vita contadina come una parabola della croce e del regno; Con il tuo aiuto, Signore, è fiorita questa piccola patria campestre, sostenuta dai valori della fede e da un istinto tenace di giustizia e di libertà. Guarda benigno, o Padre, le nostre campagne; dona alle zolle assetate il refrigerio della pioggia, alle nostre famiglie l’armonia e la pace; allontana il flagello delle tempeste e fa’ che nel tranquillo svolgersi delle stagioni sia fecondato e rimunerato l’impegno quotidiano per il benessere della nostra gente e di tutti gli uomini. Circonda del tuo amore i lavoratori della terra; fa’ che non si estingua nelle nuove generazioni la luce della tua verità e il dono della tua grazia; resti vivo e coerente il senso dell’onestà e della generosità, la concordia operosa, l’attenzione ai piccoli, agli anziani e ai sofferenti, l’apertura verso l’umanità che in ogni parte del mondo soffre, lotta e spera, perché non manchi mai ad ogni uomo, la casa, il pane e il lavoro. Intercedano per noi… Risplenda la luce del tuo volto, o Padre, sulle case e sui campi e la tua benedizione ci accompagni nel tempo della semina e del raccolto, della mietitura e della vendemmia; fa che al termine dei nostri giorni possiamo ricevere dalle tue mani il frutto delle opere buone compiute nel tuo nome. Per Cristo nostro Signore» (Benedizionale 1846).

Benedizione alle acque

È proposta dal Benedizionale anche una preghiera di benedizione al mare, o a un lago, un fiume, una sorgente, una fontana (cfr. Benedizionale 1850-1851).

Giuliano Follin