Martedì 15 a Chies

L’incontro di Chies e Lamosano con don Moreno

Un parroco non diviso tra quattro comunità, ma un parroco condiviso

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Martedì 15 ottobre, a Chies, la pioggia non ha dissuaso dal partecipare al rito di immissione di don Moreno Baldo quale parroco di Lamosano e di Chies d’Alpago. Ad affidargli le due nuove parrocchie, che si aggiungono a quelle di Pieve d’Alpago e di Tignes, di cui don Moreno è già parroco, il vescovo Renato. Sulla porta della chiesa è stato il sindaco Gianluca Dal Borgo a rivolgere un messaggio di saluto al neo parroco. Viviamo tempi in cui la scarsità di preti mette a dura prova le comunità del nostro territorio montano, molto spesso di ridotte dimensioni ma che in altri periodi storici potevano contare sulla disponibilità di un abbondante numero di pastori. Citando il presidente Mattarella e papa Francesco, Dal Borgo ha sottolineato come l’attuale momento chieda alle comunità, sia civili che ecclesiastiche, se vogliono mantenere la propria identità e dinamicità, una sempre maggiore consapevolezza e una volontà a stringere al proprio interno rapporti di collaborazione continua.

«Tu sei sacerdote in eterno», ha cantato il coro interparrocchiale dando voce al gioioso e grato benvenuto di Chies e di Lamosano. E a queste comunità parrocchiali, già unite precedentemente nella figura del parroco, don Alvise Costa, e ora aggregate anche a Pieve e Tignes, si è rivolto il Vescovo. Innanzitutto invitando a riconoscere l’azione pastorale della Chiesa, “in cui Cristo vive e opera per mezzo di coloro ai quali il vescovo affida una porzione del suo gregge”. E don Moreno si presenta come strumento di questo servizio pastorale, aiutato dalla collaborazione di don Luciano Saviane, che ha generosamente accettato di mettersi a disposizione. Il Vescovo ha quindi invitato don Moreno a compiere quei segni che esprimono l’azione pastorale di un parroco: l’annuncio del Vangelo, la celebrazione dell’Eucaristia e l’impegno della carità. Il nuovo parroco ha asperso il popolo con l’acqua benedetta, ha incensato l’altare, ha ricevuto l’evangelario da un laico e ha proclamato il brano del Vangelo del giorno.

Nell’omelia, il Vescovo ha preso spunto dall’inizio della Lettera ai Romani, sottolineando la grande forza con cui l’apostolo Paolo afferma «io non mi vergogno del Vangelo». Una luce potente, ha detto il Vescovo, capace di far brillare anche tutte le altre luci che rendono possibile il cammino sulla via della fede cristiana. Su questa via della fede siamo chiamati a procedere con verità, evitando ogni doppiezza e ipocrisia tra esteriorità e interiorità, come Gesù ha indicato nel brano evangelico che era appena stato proclamato.

La volontà di procedere insieme, don Moreno l’ha manifestata nel saluto che ha rivolto verso la fine della cerimonia. Non ha nascosto la propria preoccupazione per il nuovo impegno che gli si para davanti con ben quattro parrocchie. Parrocchie che anticamente costituivano una comunità unica, in seguito smembrata e ora di nuovo ricomposta. Questa storia comune, entro la quale hanno lavorato negli anni tante belle figure di pastori, è un punto di partenza per ripartire insieme, ha detto don Moreno: «La non residenza del parroco in una delle due parrocchie non vi inganni; con tutti i miei limiti e caratteraccio sarò vostro parroco. Un parroco non diviso tra Pieve, Tignes, Lamosano e Chies, ma un parroco condiviso con Chies, Lamosano, Tignes e Pieve».

Il desiderio e l’intenzione di camminare insieme sono stati espressi alla fine della celebrazione dalla rappresentante del Consiglio pastorale unificato. «Questa sera le parrocchie di Chies e Lamosano iniziano un nuovo capitolo con la promessa di essere protagoniste insieme a voi sacerdoti” – ha detto rivolgendosi a don Moreno e a don Luciano – “e di aiutarsi e aiutarvi quanto più sarà possibile».

Prima del congedo, il Vescovo si è rivolto in particolare ai Consigli pastorali ricordando il ruolo fondamentale da loro ricoperto in un cammino di solidarietà e di sinodalità e a ciascuno dei rappresentanti di questi organismi delle quattro parrocchie ha consegnato gli “Orientamenti pastorali 2019-2020”.

Il rinfresco, preparato nella sala della parrocchia, ha concluso una serata, carica di pioggia ma anche di tante speranze per la vita di quattro comunità cristiane, chiamate a camminare condividendo un percorso comune di fede e la guida di un unico parroco. [LS]