L’ufficio divino nell’arco della giornata

L’Ora Media: Terza, Sesta, Nona (terza parte)

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La presentazione della preghiera ufficiale della Chiesa cattolica di rito “Romano-Latino” continua in questo contributo con la presentazione di quanto proposto nella parte centrale di ogni giornata. Sono state precedenza presentate altre Ore dell’Ufficio divino: l’introduzione di tutto la preghiera del giorno, l’Ufficio delle Letture e le Lodi mattutine.

L’Ora Media

Con questo termine “Ora media” vengono indicati tre momenti di preghiera denominati “Terza”, “Sesta”, “Nona”.

I nomi sono presi dall’uso dei romani, nell’antichità, di dividere in dodici ore la parte del giorno dall’alba al tramonto. Con l’attuale conteggio del tempo, l’ora terza corrisponde alle nove, l’ora sesta alle dodici, il mezzogiorno, e l’ora nona corrisponde alle quindici, le tre del pomeriggio. Nei linguaggi del vangelo in relazione all’orario viene usata la terminologia antica

L’origine di questo momento liturgico di preghiera è riconducibile alla devozione popolare che nei cristiani aveva l’abitudine pregare in diversi momenti della giornata, anche durante il lavoro. Era vivo l’esempio degli apostoli che, come si annota nel libro degli Atti degli Apostoli: «Pietro e Giovanni salivano al tempio per la preghiera delle tre del pomeriggio» (At 3,1).

Struttura dell’Ora Media

Gli elementi che compongono ognuna delle tre Ore sono simili. Si inizia con il versetto di introduzione “O Dio vieni a salvarmi”, il “Gloria al Padre…”, l’“Alleluia” (che si omette in Quaresima). Segue l’Inno e quindi una antifona che precede la salmodia. Vengono recitati (o cantati) tre salmi (o parti dei salmi più lunghi). Per coloro che pregano tutte tre le Ore, il libro della “Liturgia delle Ore” (il breviario), presenta tre serie di salmi definita “Salmodia complementare”. Viene utilizzata in alternativa a quanto proposto per l’Ora media del giorno. Viene quindi proposta una “lettura breve”, breve testo preso dalla Sacra Scrittura. Dopo la lettura ci può essere un momento di silenzio per opportuna meditazione e interiorizzazione. A questo segue un versetto. È una frase divisa in due parti. Una orazione conclude l’Ora insieme alla acclamazione “Benediciamo il Signore” con la risposta “Rendiamo grazie a Dio”.

Nella varietà delle proposte per questa preghiera, vanno scelti i testi che si riferiscono alle diverse Ore, con l’obiettivo di santificare in modo più confacente le ore del giorno. Questo vale soprattutto per gli inni e le orazioni. Nelle diverse espressioni è richiamato il momento della giornata. Per le letture brevi ed ancora per le orazioni il libro liturgico della Liturgia delle Ore, il libro dell’Ufficio divino, le propone a seconda della qualità del giorno (feria, festa, solennità), del tempo liturgico corrente, della celebrazione come da calendario. L’abitudine all’uso del breviario, anche nella sua edizione ridotta, offre la possibilità di avere indicazioni precise per la preghiera in sintonia con tutta la Chiesa orante.

Modalità della recita dell’Ora media

La preghiera così strutturata in tre momenti è stata conservata e riproposta dal Concilio Vaticano II. L’uso liturgico viene chiesto a coloro che fanno vita contemplativa e che, generalmente, sono chiamati a pregare insieme in quella che è chiamata “preghiera in coro”. A questi è chiesto di pregare (recita o più spesso in canto) le tre Ore nel preciso orario indicato.

Fuori della recita comunitaria del coro viene scelta una delle tre Ore. Viene pregata quella che più si adatta al momento della giornata, con lo scopo, come si dice nel testo di “Principi e norme…” (n.77): «…in modo che sia conservata la tradizione di pregare nel corso della giornata nel mezzo del lavoro».

La preghiera della Chiesa nell’ultima parte della giornata

La giornata di preghiera prevede alla sera la recita (o canto) dei Vespri. La giornata si chiude con l’Ora chiamata “Compieta”.

Giuliano Follin

(continua)