Nel cantiere della strada e del villaggio educativo

Risonanze dal Convegno nazionale degli Uffici per la pastorale della scuola e l’Insegnamento della Religione

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La perla preziosa, tante domande, un grande compito: suscitare e promuovere “vocazioni educative”. Così potremmo sintetizzare l’esperienza vissuta a Rimini dal 1° al 3 maggio insieme ai responsabili della pastorale scolastica e dell’insegnamento della Religione cattolica di Vittorio Veneto e di tante diocesi d’Italia.

Ernesto Diaco, Direttore dell’Ufficio nazionale, ha utilizzato la bella immagine della perla preziosa a conclusione dell’incontro annuale, richiamando l’importanza dell’Insegnamento della Religione cattolica e della pastorale attenta all’ambito dell’educazione. Insegnamento della religione da riscoprire dalla scuola, ma anche dalle nostre comunità cristiane; da custodire, valorizzando il tesoro che già c’è ed è riconosciuto; perla da curare con manutenzione quotidiana, a partire dalle relazioni tra direttori e insegnanti-educatori, tra uffici di pastorale attenti al territorio, aperti al dibattito sulla laicità, sul dialogo e sulle questioni culturali emergenti.

Diaco ha prospettato un percorso di lavoro e coinvolgimento dei responsabili in tre gruppi di lavoro temporanei (verso il 2025, a 40 anni dall’Intesa) su questi aspetti: formazione dei direttori, questioni culturali emergenti – identità di genere, multiculturalismo, rivisitazione dei libri di testo per l’Insegnamento della religione.

La scuola non può educare da sola.
La necessità del dialogo e dell’accoglienza

Scuola: tutti ne parlano, ma davvero è parlare di scuola?

Renata Viganò, docente di pedagogia sperimentale all’Università Cattolica del Sacro Cuore e vicepresidente Invalsi, nel suo intervento ha sottolineato la rilevanza data dai media (social e carta stampata) a fatti riguardanti bullismo, inadempienze, maltrattamenti di persone, anche ai fatti positivi quali premi dati alle Scuole corredati da interviste di esperti. Viene catturata così l’attenzione per eventi di cronaca che però in pochi giorni perdono il richiamo e la curiosità. La relatrice, che ha offerto dati significativi anche sulla dispersione scolastica, numeri e confronti che interpellano fortemente, concludendo il suo intervento ha evidenziato la questione della fiducia.  La Scuola pubblica e paritaria (10% degli allievi frequenta Scuole paritarie) con tutti i suoi attori è una grande risorsa, è la più grande azienda del Paese e nell’ambito scolastico si deve star bene! È necessario «comprendere che l’impresa educativa è responsabilità di tutti e di ciascuno e che nessun cantiere può funzionare se non vi è una comunità che la faccia sentire meno sola».

Stefano Versari, direttore dell’Ufficio scolastico regionale dell’Emilia Romagna, aveva per primo evidenziato la “scuola della fiducia”, ripercorrendo le proposte di sei riforme previste dal PNRR. Natalino Valentini, docente di Teologia ortodossa e protestante all’Università di Urbino, dopo una presentazione del cammino riguardante il dialogo ecumenico, le negligenze dell’Europa occidentale rispetto alle politiche culturali inclusive e accennando al ritorno della Russia al mito imperiale, ha affermato, considerando l’attuale dramma nel cuore dell’Europa: «il conflitto assume le fattezze esemplari del bivio radicale a cui siamo di fronte, quello fra umanizzazione integrale e barbarie, caratterizzata da un feroce fondamentalismo. Per questo oggi più che mai il dialogo ecumenico, insieme a quello religioso, appare cruciale contro ogni forma di violenza e discriminazione. Perché solo una vera conoscenza reciproca può guidare verso una possibile condivisione capace di scongiurare le pulsioni autodistruttive dell’umanità».

Esserci: questo fa la differenza

Il cardinal Matteo Zuppi, presidente della CEI, ha ringraziato gli insegnanti di Religione per il loro “esserci” in frontiera, là dove c’è bisogno di ritrovare senso e comprensione. Esserci in un «mondo che ci percepisce distanti, un mondo in cui sembra sempre più difficile spiegare nuovamente la bellezza del Vangelo, fronteggiando le tante fragilità dei ragazzi di oggi». Zuppi ha rilanciato un sogno per educatori e insegnanti di «diventare dei baluardi rispetto alla banalizzazione dell’esigenza spirituale che è ancora profondamente avvertita».

Mons. Claudio Giuliodori, Presidente della Commissione Episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università, presentando le linee dei Vescovi e il contesto del cammino sinodale in cui lavoriamo insieme, ha marcato diversi problemi concreti che ci si trova ad affrontare, non ultimo la difficoltà a sostituire insegnanti di Religione che andranno in pensione e l’esigenza  di fare scelte adeguate per la preparazione di laici, preti, suore attraverso lo studio della teologia. Il relatore ha toccato anche il punto dolente della diminuzione inarrestabile dal 2000 – pur nel contesto di una ottima Legge – dei frequentanti la Scuola cattolica. La pastorale scolastica è interpellata dalla realtà preziosa delle Scuole paritarie cattoliche. Evidenziata anche la richiesta di una forte alleanza con una “protagonista ineludibile”: la famiglia. Scaturisce – ha concluso Giuliodori – «la consapevolezza di allargare la questione educativa nel versante dell’antropologia culturale, considerando le questioni di genere, la percezione alterata offerta dai social, l’affacciarsi dell’intelligenza artificiale, l’impatto delle nuove tecnologie sul sistema educativo».

Tra le domande aperte, segnaliamo questa: «È stato aperto il cantiere sui nuovi linguaggi? Ci sono segnali di una nuova attenzione e di un’apertura della comunità ecclesiale ai mondi della scuola e dell’università?».

I direttori diocesani responsabili per l’IRC hanno posto diverse domande sull’imminente Concorso per i docenti precari, sulla definizione e modalità di rilascio dell’“idoneità” all’insegnamento, su temi caldi riguardanti l’applicazione delle normative sull’ “avvalersi” e sulla frequenza dell’Ora di Religione.

Il papà guarito e il sorriso della beata Sandra

I partecipanti al convegno prima della liturgia eucaristica presieduta nella chiesa di San Girolamo dal vescovo di Rimini, mons. Nicolò Anselmi, hanno ascoltato la commovente testimonianza di Stefano Vitali, giovane papà, anche adottivo, della comunità “Papa Giovanni XXIII”, già assessore alle politiche sociali del Comune di Rimini e segretario di don Oreste Benzi. Ad appena 40 anni gli fu diagnosticato un tumore a stadio avanzato; tutta la comunità su richiesta insistente di don Oreste si mise in preghiera di Sandra Sabattini, la giovane fidanzata riminese beatificata nell’ottobre del 2021. Cure e preghiera, poi la guarigione inspiegabile. «Mi sono domandato spesso perché proprio io”, ha concluso Stefano Vitali, “fino a capire che Don Benzi aveva scelto di rivolgersi a Sandra proprio perché era l’opposto di me, lei sempre così docile ad abbandonarsi alla volontà di Dio, a incarnare il suo sorriso, mentre io – a causa del mio egocentrismo – avevo bisogno di una guarigione spirituale oltre che fisica».

Che il sorriso di Sandra ci accompagni nella quotidianità delle piccole cose, perché tutti desideriamo essere felici. Questo l’augurio che ci siamo scambiati al termine delle giornate ventose e fredde, ma fraternamente calorose vissute insieme.

Alessandra e Paola