Non solo nella prospettiva del Natale

Il tempo liturgico dell’Avvento richiama anche la seconda venuta del Signore

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Le comunità cristiane che fanno riferimento al rito latino-romano hanno iniziato domenica scorsa, 27 novembre 2022, un nuovo anno liturgico. È la celebrazione del mistero di Cristo, distribuito nel corso dell’anno civile. La sua struttura si è formata nei secoli. Dalla centralità assoluta della Pasqua settimanale (la domenica) si è passati alla celebrazione annuale della Pasqua. Solo nel secolo IV è stata introdotta la celebrazione della Natività. A questi due punti centrali dell’anno liturgico sono stati poi nei secoli inseriti periodi di preparazione e periodi di continuazione dell’attenzione di fede e di riflessione teologica. In questo articolo mi soffermo sul periodo che precede il Natale, definito con il termine “Avvento”.

Non solo nella prospettiva del Natale

L’ambiente, nel quale vivono i fedeli cristiani, indirizza la loro attenzione sull’evento “Natale”, “Natività del Signore”. Un quasi condizionamento derivante dal tradizionale aspetto folkloristico dell’evento. Ovviamente questo non esclude l’aspetto religioso e la sua dimensione di fede. Tutto questo però impedisce di cogliere la ricchezza delle domeniche e delle settimane del tempo di Avvento. La strutturazione di questo periodo, iniziata in Occidente nel sec. IV, trova poi nei libri liturgici del sec. VII una sua formulazione in riferimento “alla venuta del Signore”. Lo scopo dei testi proposti per il periodo prima del Natale sembra non avesse lo scopo di preparare la celebrazione di questa solennità, ma quello di richiamare la seconda venuta del Signore, indicata con il termine specifico di “parusia”. Il termine “adventus-venuta” dato a questo periodo è preso dalle parole del Vangelo di Matteo: «Ita erit adventus Filii hominis», «Così sarà alla venuta del Figlio dell’uomo» (24,27). Questa visione teologica e la conseguente spiritualità si collegano ai concetti proposti nelle ultime domeniche del tempo ordinario in riferimento alla venuta finale del Signore.

La preparazione alla celebrazione del Natale

Questa visione della venuta finale del Signore, caratterizzante domeniche e settimane prima del Natale, non potevano escludere l’attenzione al mistero della venuta salvifica nel mondo. Del resto anche i termini molto usati di “venuta”, “Natale-Nascita”, “Epifania-manifestazione”, richiamano proprio questa prima venuta, la sua venuta nell’umanità. In occasione della riforma liturgica dopo il Concilio Vaticano II, si è discusso quale dei due aspetti privilegiare. Orientare l’attenzione e la celebrazione solo sull’evento Natività, oppure sottolineare l’aspetto di “venuta-parusia”? La scelta fatta è stata quella di unire i due aspetti – che potremo definire “escatologico” e “Natalizio” – e di tenerli presenti ambedue. In questa scelta si comprendono sia la liturgia della Parola che i testi delle preghiere della Chiesa (testi eucologici), proposti per le domeniche e le settimane dell’Avvento dal Messale romano e dai lezionari. Una lettura più immediata può essere quella di fare riferimento esclusivo all’imminente celebrazione del mistero della nascita del Figlio di Dio. Più impegnativo, forse, cogliere quella che è la dimensione escatologica, la venuta del Signore alla fine del mondo. Va ricordato che, in una visione esistenziale di questo evento, per ogni cristiano la venuta finale del Signore è rappresentata dalla conclusione della propria vita terrena.

Un ascolto attento della Parola e un’attenzione ai testi delle preghiere aiuterà a cogliere quello che è l’aspetto richiamato e proposto alla fede, che poi si traduce in meditazione, scelta di spiritualità e quindi di vita concreta.

Domeniche e settimane dell’Avvento 2022

Il Vangelo annunciato nelle domeniche di Avvento ha i seguenti riferimenti. Nella prima domenica il brano si riferisce alla venuta del Signore alla fine dei tempi. Nella seconda e terza il riferimento è a Giovanni Battista il precursore. Nella quarta il riferimento è agli antefatti immediati della nascita del Signore.

In queste domeniche la prima lettura, tratta dall’Antico Testamento, presenta testi sul Messia e sui tempi messianici, soprattutto presi dal libro del profeta Isaia. La seconda lettura presenta testi dell’apostolo Paolo, con esortazioni ed annunci in relazione al tempo di Avvento.

Per le Messe feriali, il tempo di Avvento è diviso in due parti. La prima parte va dall’inizio fino al 16 dicembre. Si leggono brani del profeta Isaia, e in riferimento a questi brani è scelto il brano del Vangelo. Dalla fine della seconda settimana si leggono i vangeli su Giovanni Battista; la prima lettura è scelta in riferimento al Vangelo. Nell’ultima parte, ultima settimana prima del Natale del Signore, si leggono dagli evangelisti Matteo e Luca i brani che propongono gli eventi che precedettero immediatamente il Natale del Signore. In riferimento a questi brani è stata scelta la prima lettura dai libri dell’Antico Testamento. In particolare vanno notate alcune significative profezie messianiche.

Giuliano Follin