Nella serata di martedì 14 giugno

Quarant’anni come il cammino del popolo

Il ricordo di Mirco Minella, «appassionato progettista e fine restauratore»

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«Tutti ricordano i tre moschettieri, ma in realtà la storia ne aggiunge un quarto»: è l’originale metafora letteraria, utilizzata da don Giacomo Mazzorana per unire le quattro persone che – sul finire degli anni Settanta del secolo scorso – avviarono il progetto del Centro Papa Luciani. I primi tre erano il parroco di Santa Giustina mons. Luigi Perotto, il notaio Chiarelli e l’ing. Minella. Sui loro progetti si inserì il vescovo Ducoli, che cambiò i piani iniziali e indirizzò gli sforzi di tutti sulla strada, che portò alla nascita del Centro.

Era il 14 giugno 1982, quando il primo gruppo di ragazzi mise piedi a Col Cumano. Quarant’anni dopo, una bella rappresentanza di fedeli si è raccolta insieme al vescovo Renato, per ringraziare il Signore per questo cammino, lungo come il tempo biblico dell’esodo. Durante la celebrazione in chiesa il Vescovo ha commentato le letture del giorno: la ribellione di Dio contro la violenza perpetrata dal re Acab e l’invito di Gesù ad amare i propri nemici.

Erano presenti quasi tutti i direttori che si sono succeduti alla guida dell’opera, il Sindaco di Santa Giustina Ivan Minella e i familiari dell’ing. Minella, mancato il 3 aprile 2020.  Dopo la celebrazione un piccolo momento di commemorazione, affidato a don Giacomo, primo direttore del Centro Papa Luciani, che lo ha ricordato come fine e geniale progettista, ma anche come caro amico. Alla moglie e ai figli del progettista è stato chiesto di togliere il velo dalla targa che ricorderà l’«ing. Mirco Giuseppe Minella che di questa struttura fu appassionato progettista e fine restauratore». Significativo pure che il 40° anniversario dell’apertura del Centro cada proprio «nell’anno della beatificazione di Giovanni Paolo I».

Così don Giorgio Lise, che all’epoca era segretario di mons. Ducoli e poi fu direttore del Centro Papa Luciani, ricordava il defunto ingegnere:

Ho conosciuto l’ing. Mirko a cavallo degli anni settanta/ottanta ed è nata tra noi un’amicizia forte e sincera, approfonditasi negli anni in cui sono stato Direttore del Centro Papa Luciani. Credo di poter dire che proprio a questa opera sarà legato per sempre il suo nome, di ingegnere e di uomo. Quante salite a Col Cumano, quanti incontri e progetti per rendere più accogliente e all’altezza delle moderne esigenze questo “monumento” che mons. Ducoli aveva voluto erigere in memoria di Papa Luciani, completato poi con la ristrutturazione della vecchia stalla, divenuta “Oasi Bethlehem – Mons. Ducoli”  e inaugurata il 18 giugno 2006 dal Card. Giovanni Battista Re: una moderna “dépendence” del Centro, adibita ad ostello per gruppi giovanili.

Non sta a me ricordare la grande stima che, come professionista, l’Ing. Mirko ha sempre goduto nel nostro territorio (ed es. Feltre, Santa Giustina, Sedico, Agordo…), e non solo. Mi piace invece sottolineare la passione, direi l’amore, con cui ha diretto, seguito, portato a compimento i lavori di ristrutturazione e di ammodernamento del Centro Papa Luciani, mettendo a disposizione con grande generosità (spesso rinunciando anche a quanto gli spettava) il suo tempo e le sue capacità per un’opera cui era davvero affezionato: un po’ la sua creatura “principe”, il suo “fiore all’occhiello”. Ogni tanto lo “sorprendevo” aggirarsi nelle vicinanze del Centro per riflettere sui lavori fatti o da fare, ma anche – credo – per respirare quel clima di pace e di serenità che gli veniva da quel luogo.

Credo che possiamo (e vorrei farlo a nome di tutti coloro che lo hanno conosciuto) annoverare Mirko tra i grandi benefattori del Centro Papa Luciani: è anche grazie a lui che questa struttura diocesana sta svolgendo la sua preziosa opera spirituale e culturale a servizio di tutti coloro che lo frequentano.  La nostra preghiera per lui sarà certamente carica di gratitudine.