Nel pomeriggio di giovedì 20 aprile

Rincontrarci con spirito di comunità

La Messa con il Vescovo presso la Casa di soggiorno di Puos d’Alpago

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C’erano molti ospiti, nel pomeriggio di giovedì 20 aprile, ad accogliere il vescovo Renato presso la Casa di Soggiorno di Puos d’Alpago. Con loro i tre sindaci dell’Alpago, Mariaelena Merella, direttrice della struttura, il personale sanitario e diversi operatori.

Il Vescovo ha presieduto la santa Messa insieme a tutti e quattro i parroci della Conca. Durante l’omelia, nel commentare le letture del giorno, ha evidenziato l’acceso ardore degli apostoli che dopo la Risurrezione del loro Maestro annunciano con coraggio il suo amore per ogni persona. Ed è proprio l’Amore di Gesù che ogni giorno ci sostiene e ci offre occasioni di vita, anche quando ci sentiamo affaticati e il nostro corpo è fragile. Nell’introdurre poi il Padre Nostro, ha affermato che «noi tutti, riuniti dal Signore, siamo diventati negli anni la preghiera stessa che Gesù ci ha insegnato».

L’Eucaristia è stata animata con i canti di alcuni volontari. Terminata la celebrazione, Marilena, ospite della Casa, ha fatto dono al Vescovo di una corona di fiori lavorata da lei stessa a mano. Nel suo intervento, il sindaco Alberto Peterle ha voluto ricordare il triste periodo che hanno passato i nonni lontano da Puos a causa dell’inagibilità della struttura dovuta all’alluvione del 6 dicembre 2020 e il successivo gioioso rientro appena un anno fa in una Casa rinnovata e accogliente. Assieme agli altri amministratori ha regalato a monsignor Marangoni un libro con preziose immagini del territorio alpagoto.

L’incontro si è concluso con dolce e caffè preparati dai volontari. La gioia di tutti era più che evidente soprattutto per essere stata l’occasione, dopo tante restrizioni dovute alla pandemia, di rincontrarci con spirito di comunità. Una volontaria dell’Associazione “Ceno Barattin” si augurava, memore degli anni prima della pandemia, di poter presto riprendere le passeggiate e le uscite in paese per un momento ricreativo.

Paolo Sitran