A cura di don Renzo Roncada (Domenica di risurrezione - Anno B)

Sì, è veramente risorto

La pasqua deve lasciare una traccia profonda di apertura all’amore di Cristo che deve essere riversato su ciascuna persona che incontriamo

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

Nessuno ha mai visto Gesù nell’atto di risorgere. Ci sono però i testimoni posteriori della risurrezione, quelli cioè a cui Gesù è apparso: Pietro, la Maddalena, Maria, Giovanni, i discepoli di Emmaus, tutti gli apostoli e per ultimo anche Tommaso.

I racconti delle apparizioni presentano delle differenze assai notevoli in quanto sono racconti fatti con grande libertà, scritti dopo diversi anni da quando quei fatti erano accaduti, senza alcuna ricerca di concordanze, diventando così garanzia di autenticità; tutto è scritto senza malizia, senza calcolo. Non mancano comunque anche i punti in comune; ad esempio tutti i testimoni erano lontanissimi dal pensare alla risurrezione, nessuno ci credeva. Gesù nella sua predicazione ne aveva fatto cenno, ma gli apostoli non potevano certo capire.

Il giorno dopo il sabato accadde qualcosa che avrebbe avuto nella storia un’incidenza superiore a qualsiasi altro evento. Noi contiamo gli anni dalla nascita di Cristo, in realtà la svolta decisiva è la risurrezione. La nascita di un bambino in una stalla per quei tempi era quasi normale; la morte violenta inflitta dai romani per crocefissione era un fatto ordinario. Il fatto veramente nuovo, la sorpresa inverosimile che cambia tutto è la risurrezione imprevista.

Perché così pochi testimoni alla risurrezione? La risurrezione non avrebbe dovuto avere una pubblicità molto più grande a quella della morte? Se tutta Gerusalemme avesse visto Cristo risorgere, il mondo non sarebbe diventato subito cristiano? Dio non ha bisogno di propaganda, ricorre ai mezzi più semplici, si serve degli uomini meno rappresentativi: alcune donne la testimonianza delle quali presso gli ebrei non aveva alcun valore, gli apostoli, qualche altro. Non è il numero dei testimoni a determinare la fede. Un fatto come la risurrezione che si afferma in un ambiente ostile e scettico per la testimonianza di poche persone umanamente insignificanti è un miracolo superiore a ogni altro. Quegli uomini e quelle donne erano portatori di certezze così solide da trasfonderle agli altri e farle arrivare fin o a noi e dopo di noi.

Perché tanta festa per la risurrezione di Cristo? La risurrezione di Cristo non è un semplice rivivere come per Lazzaro. È un tornar a vivere, o meglio un continuare a vivere in una dimensione e su un piano superiore, oltre ai confini di spazio e di tempo. La risurrezione di Cristo non è poi solo una questione personale, ma tocca ogni uomo. Nell’ascensione, strettamente legata alla risurrezione, si parla del ritorno di Gesù. Le comunità cristiane primitive intesero un ritorno fisico a distanza ravvicinata, un errore di interpretazione, non di sostanza.

Con la risurrezione Cristo è già tornato in mezzo a noi, nell’Eucaristia, nella Chiesa, nel credente. Il cristiano lo vive e lo predica con la sua vita. Per la risurrezione Cristo è, per così dire, stato trasferito in un altro mondo, ma è anche stato più profondamente inserito nel nostro mondo. Tra noi e lui si è stabilita una solidarietà che solo un rifiuto ostinato può disgregare.

La risurrezione non è solo un fatto da aspettare e sperare. È un germe deposto da Cristo che già oggi germoglia e porta frutto. Frutti della risurrezione di Cristo sono la vita, l’amore, la gioia.. la pasqua è la giornata per eccellenza dell’alleluia. Nel costume orientale i cristiani si abbracciano dicendo: “Cristo è risorto” e si risponde: “Sì è veramente risorto”. La pasqua, la giornata liturgicamente più importante, deve lasciare una traccia profonda di apertura all’amore di Cristo che deve essere riversato su ciascuna persona che incontriamo.

Buona pasqua, allora, a tutti, in particolare a quelli che hanno accettato la redenzione con il perdono ricevuto e donato, con l’amore che Cristo ci ha offerto nell’Eucaristia e che noi dobbiamo portare a tutti, nessuno escluso. Ancora buona pasqua a tutti quelli che hanno in animo di vivere, come conseguenza della risurrezione di Cristo, una vita nuova, per formare una società nuova, incominciando ad amare la prima persona che incontra.