Domenica di Risurrezione

Le omelie del Vescovo durante le celebrazioni della Risurrezione

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Veglia Pasquale

Celebrazione solenne, ricca di canti e di segni, che si apre sulla porta della Cattedrale con l’accensione del cero. Poi l’ingresso nella Cattedrale al buio e il progressivo accendersi delle candele e delle luci. Al canto dell’annuncio pasquale fa seguito una ricca liturgia della Parola fino al canto del Gloria. E poi il Vangelo della Risurrezione. Nell’omelia il Vescovo ricorda:

In questo declinare del giorno, che abbiamo vissuto come un’aurora per i segni e i gesti compiuti e per le parole proclamate e cantate, vorrei per un attimo tornare a stamane, quando qui in Cattedrale abbiamo ascoltato l’eccezionale Omelia sul Sabato santo riportata nella Liturgia delle Ore. Non conosciamo l’autore, si dice solo che è “antica”:

«Che cosa è avvenuto? Oggi sulla terra c’è grande silenzio, grande silenzio e solitudine. Grande silenzio perché il Re dorme: la terra è rimasta sbigottita e tace perché il Dio fatto carne si è addormentato e ha svegliato coloro che da secoli dormivano. Dio è morto nella carne ed è sceso a scuotere il regno degli inferi. Certo egli va a cercare il primo padre, come la pecorella smarrita. Egli vuole scendere a visitare quelli che siedono nelle tenebre e nell’ombra di morte. Dio e il Figlio suo vanno a liberare dalle sofferenze Adamo ed Eva che si trovano in prigione».

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Il mattino di Pasqua

Il Vescovo presiede la celebrazione nella Concattedrale di Feltre. All’omelia dice:

Stiamo vivendo questi giorni guidati e sostenuti dalla Parola che fin dagli inizi ha raccolto la comunità dei discepoli e delle discepole del Signore. In particolare stamane siamo lì in quel circolo di amici che il Vangelo appena proclamato ha descritto: Maria di Magdala «corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava». C’è tra di loro un comunicarsi ciò che vivono. Condividono i loro cammini, accettando la diversità di ciascuno: «Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo […] ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva». Gesù era stato capace di creare amicizia tra di loro.

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Messa vespertina di Pasqua

Alla sera del giorno che non conosce tramonto (come lo chiama la liturgia) solenne celebrazione in Cattedrale, con il Vangelo di Emmaus. All’omelia il Vescovo ricorda:

Nel racconto di Luca precedente ai fatti di Emmaus, è descritto che il gruppo di donne «che erano venute con Gesù dalla Galilea», in quel «primo giorno della settimana, al mattino presto si recano al sepolcro, portando con sé gli aromi che avevano preparato». Non trovano il corpo di Gesù e si presentano loro due uomini «in abito sfolgorante» che dicono: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto». Tornano dal sepolcro e annunciano questo «agli Undici e a tutti gli altri» (cfr. Lc 24,5-9). A sua volta Pietro si alza e corre al sepolcro.

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