Ufficio scuola ed educazione

Un laboratorio di comunità per/con i giovani

“Sortirne insieme” : il progetto del centenario di don Milani diventa laboratorio di comunità

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Ricercare, conversare, progettare insieme, giovani e adulti, con l’obiettivo di fare qualcosa di bello per la comunità: è possibile?

La domanda e la sfida sono state raccolte dal Comitato “Belluno, comunità che educa”, il quale nei prossimi giorni organizza un laboratorio di comunità “per” e “con” i giovani, accompagnato dal sociologo di Reggio Emilia Gino Mazzoli, docente presso l’Università cattolica del Sacro Cuore; da tempo il professore allestisce infatti progetti partecipati per far collaborare i vari Servizi educativi, sociali e sanitari con le Comunità dei territori.

Tra le iniziative dedicate alla memoria del prete fiorentino don Lorenzo Milani a cento anni dalla sua nascita, «non poteva mancare un laboratorio con giovani e adulti, una piccola esperienza per iniziare a capire come si può riflettere, dialogare, ideare, costruire insieme quello che più ci sta a cuore per la nostra comunità», hanno scritto i membri del Comitato sui social.

Saranno protagonisti giovani e adulti attivi nelle realtà sociali del territorio, impegnati nelle Istituzioni e nelle Associazioni locali.

  • Giovedì 9 novembre alle ore 14.30 presso il Liceo Lollino si incontreranno i giovani della Consulta provinciale studentesca e i rappresentanti delle realtà giovanili attive.
  • Venerdì 10 novembre alle 9.30 nella sede del CSV l’appuntamento è per gli adulti impegnati nelle istituzioni, nei servizi e nelle associazioni, mentre nel pomeriggio alle 14.30 al Lollino i giovani della Consulta provinciale studentesca e rappresentanti di realtà giovanili dialogheranno con gli adulti.

Mazzoli ha mantenuto la promessa fatta a gennaio, in occasione del convegno “Sulla loro pelle” al quale ha partecipato come relatore, con l’obiettivo di promozione della salute e la cura dei giovani.

 

Le due lezioni-incontro
e la mostra alle Gabelli per una cittadinanza attiva

Nelle visite guidate alla mostra “Gianni e Pierino. La scuola di Lettera a una professoressa” sono state proposte attività interattive e riflessioni a partire dal motto dei ragazzi di Barbiana “I care”, mi sta a cuore, mi appassiona. Per arrivare a dire insieme “We care”… Dai laboratori con gruppi scolastici e sociali, centrati su attività e giochi di cooperazione, sono arrivate anche proposte concrete per la collettività, tra le quali realizzare marciapiedi migliori per le persone con difficoltà motoria.

Partecipati ed apprezzati gli appuntamenti del 16 e 28 ottobre incentrati sulla figura di don Lorenzo e sulla scuola di Barbiana, dalla quale è nata la famosa Lettera a una professoressa, illustrata dalla mostra allestita nei locali nuovi delle scuole Gabelli.

Il progetto “Sortirne insieme”, avviato nel mese di maggio con le performance di diverse classi bellunesi, ha offerto quest’autunno occasioni di riflessione e nuovi interrogativi attraverso la voce di Frediano Sessi, sociologo della storia, esperto in didattica della Shoà e Vanessa Roghi del Movimento di cooperazione educativa (MCE), storica e documentarista della Rai.

 

Don Milani: testimone integrale capace di “leggere” il suo tempo

Il professor Frediano Sessi ha colto l’aspetto vocazionale ed evangelico della figura poliedrica del priore di Barbiana, che aveva in mente una società alternativa alla dittatura. La chiamata di don Milani nasce quando riflette come Pastore sulla deprivazione materiale delle famiglie a lui affidate. L’analfabetismo si incontra con la miseria e mancano così i presupposti per leggere insieme il vangelo… Il “segreto di Barbiana” sta nel suo “sacerdozio totale”, nel suo essere testimone integrale, come lo definì Primo Levi.

La professoressa Vanessa Roghi ha presentato il contesto culturale della “Lettera a una professoressa” (1967), definita “sovversiva”. Un’inchiesta fatta dai ragazzi di Barbiana con il loro Maestro, già molto malato, attraverso la scrittura collettiva. Negli anni Sessanta la riforma della Scuola media non vide una formulazione adeguata e molti sono i bocciati fra i meno abbienti. La piramide-statistica realizzata dagli stessi allievi e posta in appendice alla lettera, fotografa il fenomeno dell’abbandono scolastico. Don Lorenzo ha risposto ai problemi dei ragazzi che aveva davanti – afferma la relatrice – ma Barbiana non è modello esportabile, ci ricorda che è indispensabile riportare nella comunità gli emarginati di ogni tempo. Compito sempre di attualità che nasce dalla consapevolezza.

Una “battaglia”, quella milaniana, per la trasformazione della cultura da strumento di oppressione a elemento decisivo per la crescita civile e democratica del nostro Paese.