ARGENTINA – L’Ufficio Missionario propone alle comunità della Diocesi il tradizionale impegno quaresimale

Un progetto per la Patagonia

Questa faciliterebbe un grande servizio e permetterebbe di rispondere a un numero maggiore di bisognosi

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I progetti quaresimali

Durante la Quaresima, l’Ufficio Missionario Diocesano propone: «Come aiuto per la riflessione quotidiana sulla Parola di Dio, la preghiera, lo sguardo allargato alle Missioni e la pratica tradizionale del “Pane per amor di Dio”,  offriamo a tutte le comunità un sussidio nel quale sono proposti anche dei Progetti di solidarietà missionaria che danno fecondità al nostro “digiuno quaresimale”…».

Sei sono i progetti prioritari che l’Ufficio Missionario propone: il progetto Argentina a Neuquèn, come fornitura di una sterilizzatrice per il centro di salute; il progetto Brasile a Porto Velho, come formazione di animatori indigeni in Amazzonia; il progetto Kenya a Wamba, come ricostruzione della chiesa incendiata; il progetto Costa d’Avorio a Brobo, come rifacimento del Centro Pastorale; il progetto Isole Salomone come sostegno agli insegnanti delle scuole materne; il progetto Libano come aiuto a libanesi e rifugiati siriani, specialmente affetti da Aids e dipendenti da droghe. Questa settimana approfondiamo il progetto Argentina.

Il bisogno di una sterilizzatrice

La referente in Argentina è suor Dionella Faoro, missionaria terziaria francescana elisabettiana, originaria di Lamon. Prima di essere trasferita in Argentina, ha operato in Ecuador dal 1983 al 2019, in diverse missioni. Dal 2007, da Carcelén è stata trasferita a Carapungo (Quito) e da qui, nel febbraio del 2015, a Tachina (Esmeraldas). Ha operato per un periodo ad Haiti (da dicembre 2012 a febbraio 2013), per aiutare la popolazione locale a rialzarsi del violento terremoto del 2010.

Racconta suor Dionella: «Siamo nel cuore della Patagonia argentina, in prossimità della Cordigliera delle Ande, a Neuquen: una città di 265.000 abitanti, permeata della cultura Mapuche. Recita un aforisma locale: “Il Mapuche è forte e impetuoso come il vento delle Ande che inclina anche gli alberi e rende forte ogni cespuglio”.

La nostra comunità è composta da quattro suore, ciascuna con un suo compito missionario. Siamo una presenza discreta, silenziosa, permeata di responsabilità e speranza. La nostra missione consiste principalmente nel visitare e accompagnare, come sorelle e madri, tanti fratelli e sorelle argentini, boliviani e altri venuti dai paesi limitrofi. Ognuno con la sua cultura, la sua religione e il suo stile di vita».

Suor Dionella si dedica specialmente alla pastorale carceraria; suor Maria Cristina è la suora infermiera della comunità e porta sollievo alle persone che per vari motivi non possono andare all’ospedale; la sua missione è preziosa in modo particolare per le persone sole e povere. Per rispondere adeguatamente alle norme sanitarie, suor Maria Cristina avrebbe bisogno di alcuni strumenti e materiali. In particolare, ci sarebbe l’urgenza di una sterilizzatrice: questa faciliterebbe un grande servizio e permetterebbe di rispondere a un numero maggiore di persone bisognose.

La lettera di suor Dionella

21 febbraio 2020. «Carissimi, grazie della lettera in occasione della Quaresima. Grazie per aver accettato il nostro progetto per aiutare persone anziane o disabili nel curare i loro piedi o le loro piaghe. “Dios le paghe por todo”.

La Patagonia è abbastanza ricca per le sue risorse di petrolio e altri minerali, per le chacle (campi) con tanti frutteti di pere, mele, albicocche, prugne… sembra un paradiso terreste, in modo particolare in questa stagione di raccolta. L’indifferenza religiosa è forte, seppure i cuori siano buoni e generosi, la testimonianza vera, il dialogo sincero. Sono pilastri che rivelano la presenza di un Dio Padre. Alcuni giorni fa ho vissuto una piccola esperienza missionaria con l’etnia Mapuche.

Cari amici dell’Ufficio Missionario, vi ricordo molto, vi ringrazio e auguro un buon cammino quaresimale per arrivare alla Pasqua come persone nuove e risorte con Cristo.  Cordiali saluti e auguri di ogni bene!»

Edieffe