Un ricordo per la giornata del Seminario

Una riflessione dal sito delle parrocchie del Poi (Rivamonte, Tiser, Gosaldo, Voltago e Frassené)

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Una data, nel corso dell’anno e quindi del cammino delle nostre comunità cristiane, ha una connotazione del tutto particolare: è il 15 agosto, quando si celebra la Giornata per il Seminario.

Agli occhi dei più può richiamare un semplice edificio, ricco di storia e pregevole per architettura, specie nei due chiostri di diverse epoche. Per non parlare poi dell’antica chiesa di San Pietro, attigua all’edificio nato come convento e poi trasformatosi per la formazione dei candidati al ministero sacerdotale.

Per i sacerdoti della nostra Chiesa che è in Belluno-Feltre, eccezion fatta per le generazioni più recenti, si tratta di un luogo del cuore. Sì, proprio così. Del segno concreto di una scelta, manifestatasi prima di tutto nel varcare quel grande portone in legno. Di una vita condivisa con fratelli, alcuni sono diventati preti, altri no. Alcuni amici, altri si son persi di vista… Eppure è stato un cammino condiviso. Sapete che cosa mi affascina del nostro Seminario? Come la narrazione degli ambienti, degli insegnati, delle esperienze vissute sia trasversale, dai sacerdoti più anziani fino a quelli ordinati alcuni anni fa. Poi le cose sono mutate, il numero degli studenti è calato, si è reso necessario percorrere nuove strade.

Ma il Seminario Gregoriano è lì e ancor oggi chiede un gesto di affetto alle nostre comunità. Per non rimanere edificio silenzioso di fronte al mutare della storia, bensì testimonianza eloquente di come e di quanto questa Chiesa di Belluno-Feltre possa dire ancora qualcosa alla nostra gente. Attraverso un luogo di storia, che possa divenire sogno per il futuro e magari anche segno di accoglienza per alcuni confratelli. Luogo dove affacciarsi sul mistero di Dio, che in modo inequivocabile si è reso presente nella vita di tanti uomini che a Lui si sono consacrati.

Non si tratta solo di una giornata di sostegno economico, seppur necessario. Sarebbe proprio significativo se – prima di tutto – divenisse giornata di preghiera! Perchè le comunità sappiano generare ancora vocazioni alla vita sacerdotale. Perchè il prete non è “solo” una presenza nei nostri paesi, è segno di un Dio che continua a manifestare la propria predilezione verso l’uomo. È così! Non riesce a venir meno alla Sua natura! [dFDF]