«Nessuno può salvarsi da solo»: un’affermazione perentoria nella sua lapidaria verità, avvalorata dal fatto che tante volte il Papa l’ha ripetuta, proprio partendo dagli eventi che nei frangenti difficili di questi anni si sono manifestati: il Covid, con il suo portato di dolore e di fragilità; la guerra in Europa, che getta timori e insicurezze nel nostro mondo occidentale. Tutto questo viene ripreso nel Messaggio che Francesco ha inviato il 1° gennaio, giornata dedicata ormai da 56 anni alla preghiera per la pace. Intenzione quanto mai urgente e attuale.
Per questo, anche per la nostra Chiesa particolare prende vita tale invito che culminerà nella veglia, presieduta dal Vescovo in Cattedrale a Belluno sabato 28 gennaio alle ore 20.45. Sono vari gli “attori” che si apprestano a realizzare, in certo qual modo, quel “noi” che la lettera stessa auspica per una fraternità universale: la Pastorale dei giovani, la Caritas diocesana e l’Azione cattolica.
Per tutti i partecipanti – e, fra questi, gli iscritti alla prossima GMG di Lisbona – auspichiamo un momento forte di preghiera, di ascolto e di condivisione, per chiedere il dono prezioso della pace, dono che è anche impegno fatto di responsabilità e di compassione. Una sfida davanti alla quale nessuno può chiamarsi fuori.
rdn