Domenica 9 ottobre nella chiesa di Villagrande

Vent’anni ad Auronzo

Le tre parrocchie auronzane salutano don Renzo Roncada dopo vent'anni di ministero

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

Numerosissime le persone, tanto da rendere gremita la parrocchiale di Santa Giustina, hanno voluto salutare don Renzo Roncada, parroco da quasi vent’anni.

A concelebrare con don Renzo c’era mons. Diego Soravia, arcidiacono del Cadore, che ha delineato la figura di don Renzo: dopo aver operato a San Nicolò, è rimasto a Danta per ben trent’anni, quindi ad Auronzo per altri diciannove. Ora lui torna a Limana, suo paese d’origine, dove il Vescovo gli ha già assegnato altri impegni, ma don Renzo si certifica a tutti gli effetti “cadorino”. Come don Diego ha sottolineato, don Renzo è giunto in Auronzo con un preciso mandato dell’allora vescovo Vincenzo Savio, quello di mettere in collaborazione le tre parrocchie, impegno che pur con inevitabili fatiche, don Renzo ha affrontato nel migliore dei modi, con forza e tanta fede, riuscendo idealmente ad abbattere i campanili, lasciando aperte anche le chiese di Villapiccola e Villanova.

Allacciandosi alla lettura del giorno, una passo della lettera di a Timoteo, don Diego ha evidenziato come nei suoi cinquant’anni di sacerdozio, don Renzo, rimanendo giovane dentro, sia riuscito a rafforzare la fede e tener acceso il fuoco vivo, nonostante le tante difficoltà che la società attuale comporta. Ha ricordato a don Renzo che, tornando a Limana, non potrà portare con sé la terra dell’Ajarnola, delle Tre Cime, del monte Agudo, né le acque del lago di Santa Caterina o di Misurina, ma porterà con sé tutte quelle esperienze vissute in Auronzo, con la gioia di aver camminato insieme ad un popolo al quale ha lasciato una traccia non comune.

I celebranti erano contornati da uno stuolo di chierichette e chierichetti, piccoli e grandi che ben hanno assolto ai loro compiti. La cerimonia è stata arricchita magistralmente dal coro “interparrocchiale”, che raccoglie le migliori voci della Val d’Ansiei. A salutare il parroco, c’era una delegazione dell’Amministrazione comunale, autorità militari, rappresentanti del Soccorso Alpino, dell’ANA, dei Donatori di sangue, dell’ARPA con i loro gagliardetti.

A conclusione della cerimonia, sono stati consegnati a don Renzo significativi doni, quasi a voler suggellare il legame con la terra auronzana. Un rappresentante delle comunità ha letto il saluto alla comunità da parte di don Renzo, troppo commosso per farlo personalmente. Ha ripercorso tappe importanti del suo mandato, tra le quali la visita di papa Benedetto XVI e la visita del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per la proclamazione delle Dolomiti come “Patrimonio dell’Umanità”. In questi anni, don Renzo ha accompagnato al camposanto più di 900 persone, con la consapevolezza che dopo la morte c’è la vita; ha ricevuto al fonte battesimale poco più di 400 bambini, numeri che da soli indicano il preoccupante calo demografico.

Dopo la benedizione, la cerimonia si è conclusa nei gazebo allestiti in fianco alla chiesa, con un momento conviviale, grazie anche alla disponibilità di privati ed albergatori, il tutto sotto la regia del Consiglio pastorale che si è assunto l’impegno di organizzare tutti gli eventi.