PICCOLO DIARIO
Due giorni con i giovani di tutta Italia per sperimentare quel metodo di relazione e di lavoro che ci accompagnerà alle Settimane Sociali ma anche due giorni ricchi di esperienze, di vita e di entusiasmo che ho raccolto e terrò stretti verso Trieste.
Ciò che mi ha colpito maggiormente di questo fine settimana è stata sicuramente la visita serale ai Fori Imperiali e ai resti della Roma antica: complice anche una guida d’eccezione come don Andrea Lonardo, ho potuto percepire maggiormente il valore di una storia millenaria vedendola da vicino ma, soprattutto, ho avuto l’opportunità di cogliere alcuni dei grandi interrogativi che tanta memoria porta con sé. Che ne sarà del futuro, ad esempio, cosa davvero farà la storia o cosa invece è destinato a scomparire come tutto ciò che è passato senza lasciar traccia in questa città.
A don Andrea Lonardo, che è anche direttore Servizio per la cultura e l’università della Diocesi di Roma, rubo una piccola esortazione: non dobbiamo abbandonare i fuorisede, i giovani che lasciano il paese per andare a studiare e lavorare nella grande città. Di tutti i problemi che abbiamo – hanno, io forse sono un po’ cresciuto – come giovani, quello di una certa lontananza e solitudine all’andata come al ritorno rischia di passare un po’ in secondo piano.
Poi ancora l’incontro con la realtà di Ridaje, attiva nel retake urbano e nel ridare un’opportunità a chi la vita ha messo ai margini, come gli ex detenuti e i senza tetto. C’è sempre una possibilità, c’è sempre un’alternativa e questa nuova chance di riscatto può e deve essere legata al lavoro. Grazie alla cura dei giardini i senza fissa dimora possono, inseriti nel progetto di Ridaje, ritrovare una casa, un reddito. «Il passato non si può cambiare, il futuro sì» ci ha detto uno di loro e nella sua semplicità è forse la lezione più potente che abbia ricevuto in questi giorni.
Ciò che ha fatto la differenza, credo, è stata anche la sperimentazione di un metodo per me quasi completamente nuovo con cui abbiamo vissuto questa esperienza. Il metodo Grandi per il discernimento della comunità è davvero interessante: obbliga a non adagiarsi su un ascolto passivo degli interventi ma ad interagire, tenere memoria dei passaggi chiave e confrontarli con quelli significativi per gli altri partecipanti ai vari momenti, a cominciare dall’interessante conferenza stampa con Elena Granata, vicepresidente della Scuola di economia civile. Sono proprio curioso di vedere come funzionerà il metodo applicato in un contesto più aperto come quello delle giornate di Trieste ma anche, perché no, alle dinamiche delle nostre parrocchie.
Come sempre, però, sono i momenti conviviali che più di tutti arricchiscono un’esperienza. I pranzi e le cene insieme a nuovi amici dalla Sicilia, dalla Toscana o dall’Abruzzo, le chiacchiere a tarda sera seduti ad un caffè davanti al Pantheon dove ho capito un po’ di più di quel progetto Policoro di cui ho tanto sentito parlare – e di cui avremo modo di parlare nelle prossime settimane –. È bello, ogni tanto, riscoprire intorno a sé questo entusiasmo, questa voglia di mettersi in gioco e di conoscere l’altro. È un valore immenso ed è incredibile come la Provvidenza riesca a farti tornare a casa stanco ma con lo zaino colmo di gioia, di ottimismo e di voglia di fare e di fare bene.
INFORMAZIONI UTILI
Anche la Diocesi attraverso l’Ufficio di pastorale sociale e del lavoro ha aderito all’associazione Biodistretto Terre bellunesi che ha visto la luce sabato 13 aprile all’Istituto agrario di Feltre che fin dai suoi principi si prefigge di essere « un progetto di comunità, aperto, inclusivo fondato su intese e coesione sociale tra produttori, istituzioni locali, enti e fondazioni, operatori turistici, scuole, centri di ricerca, associazioni, comitati e singoli cittadini» che si impegnano a favorire una gestione solidale, sostenibile e partecipata del nostro territorio e del suo patrimonio naturale.
Un lavoro lungo, quello che ha portato alla nascita del Biodistretto, iniziato nel 2021 che ha visto la Diocesi siglare la sua pre-adesione nel 2022 nello spirito di quei valori e stili di vita racchiusi nell’enciclica Laudato Si’ di papa Francesco.
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Gianluca Salmaso