58ª giornata mondiale di preghiera per le vocazioni

Alle Comunità parrocchiali con il Presbiterio e i diaconi, alle Comunità di vita consacrata - prot. 51/2021
15-04-2021

 

Carissime/i,

nella IV domenica di Pasqua  – il 25 aprile 2021 – ricorre la 58ma Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni.

Papa Francesco ha già raggiunto tutte le comunità ecclesiali con il suo cordiale e incoraggiante messaggio. Si è fatto ispirare dalla figura evangelica di Giuseppe, a cui Dio ha chiesto di rendersi disponibile a esercitare la sua cura sponsale nei riguardi di Maria e la sua custodia paterna nei riguardi del bambino Gesù: «Si può dire che sia stato la mano protesa del Padre celeste verso il suo Figlio in terra. Non può dunque che essere modello per tutte le vocazioni, che a questo sono chiamate: a essere le mani operose del Padre per i suoi figli e le sue figlie».

Per papa Francesco san Giuseppe è una figura “universale”: ci rappresenta tutti. L’evangelista Matteo descrive la sua persona, la sua vita, il suo operare che, giorno dopo giorno, diventano decisivi per Dio stesso e il suo agire salvifico. Possiamo ammettere che, senza la silenziosa e discreta presenza e azione di Giuseppe, tutto ciò che accade nella storia della salvezza sarebbe stato diverso, sarebbe stato un’altra cosa.

Giuseppe nella sua amabilità si fa profondamente coinvolgere nelle situazioni che incontra e si predispone a tutti i cambiamenti di rotta che gli vengono richiesti. È paziente e determinato.

Un passaggio del messaggio del Papa è di particolare efficacia nel rappresentarci che cosa significhi vivere scoprendo, accogliendo e perseguendo la propria vocazione e acconsentendo ad essa ogni giorno:

«[Giuseppe] Non perse tempo ad arrovellarsi su ciò che non andava, per non sottrarne a chi gli era affidato. Questa cura attenta e premurosa è il segno di una vocazione riuscita. È la testimonianza di una vita toccata dall’amore di Dio. Che bell’esempio di vita cristiana offriamo quando non inseguiamo ostinatamente le nostre ambizioni e non ci lasciamo paralizzare dalle nostre nostalgie, ma ci prendiamo cura di quello che il Signore, mediante la Chiesa, ci affida! Allora Dio riversa il suo Spirito, la sua creatività, su di noi; e opera meraviglie, come in Giuseppe».

Nel periodo che stiamo vivendo in questa nostra Chiesa di Belluno-Feltre, la ricorrenza della Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni diventa assai significativa per riscoprire che quanto chiamiamo “vocazione” è, prima di tutto, dono di Dio ed è un coinvolgersi creativo dello Spirito Santo con la nostra libertà e la nostra responsabilità di vita per il bene di tutti.

Per questo invito tutte le comunità della Diocesi a far diventare preghiera sincera e convinta l’intenzione che questa giornata mondiale propone:

  • affinché la vita di nessuno sia valutata o sia trattata come banale, infatti Dio ama ciascuna persona e chiama tutti, in modo originale, a percorrere la strada dell’amore;
  • affinché tutti – particolarmente le nuove generazioni – ritrovino fiducia e coraggio, infatti Dio si coinvolge con ciascuna persona per un bene più grande;
  • affinché tra i giovani ci sia la disponibilità e l’entusiasmo a dedicarsi al ministero diaconale e presbiterale per accompagnare e sostenere la vita cristiana e la testimonianza evangelica delle nostre comunità;
  • affinché non manchino nella nostra diocesi i segni vivi di fraternità e di testimonianza evangelica di uomini e donne che scelgono la vita consacrata;
  • affinché le nostre comunità parrocchiali, unitamente al Presbiterio e alla comunità del seminario, offrano esperienze rigeneranti della “gioia del Vangelo”.

 Sollecito innanzitutto la preghiera nella domenica IV di Pasqua in tutte le celebrazioni dell’Eucaristia. Inoltre invito a dedicare dei momenti infrasettimanali di preghiera con queste particolari intenzioni “vocazionali”. Sono da valorizzare: la Liturgia delle Ore, la preghiera di adorazione eucaristica, la preghiera del rosario.

Sarebbe bello che le parrocchie, che già collaborano pastoralmente, prevedano uno o più momenti di preghiera in comune, eventualmente nella forma della veglia.

Per tutto questo l’ufficio diocesano di pastorale dei giovani offre del materiale che può essere utilizzato e rielaborato e che è possibile scaricare dal sito diocesano.

Confidiamo nella perenne Pentecoste che sgorga dalla Pasqua di Cristo e che la Chiesa, quale «segno e strumento dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano» (LG 1), è chiamata a testimoniare e donare a tutti nella sua missione.

Un affettuoso saluto, nel nome del Signore Gesù

Belluno, 15 aprile 2021

+ Renato Marangoni