Carissimi,
circa un mese fa vi comunicavo alcune informazioni e alcune indicazioni sul cammino verso la Pasqua. Ora, in questo tempo pasquale, vedo l’opportunità di condividere alcune attenzioni, come anche evidenziare alcuni eventi e incontri significativi.
1. I giorni del Triduo pasquale sono stati di rilevante impegno per predisporre e attuare quanto richiesto dalla Liturgia, ma anche per sostenere altre iniziative pastorali. Immagino che sgorghi dal cuore della nostra gente tanta riconoscenza per quanto si è cercato di fare, per il servizio prestato nel ministero. Sì, sono stati giorni di fatica, ma anche giorni in cui abbiamo potuto riscoprire la preziosità dell’essere discepoli del Signore nella fragilità che ci caratterizza, ma anche nello slancio della nostra sincera disponibilità a rimanere al seguito del Signore. Già all’inizio dell’anno pastorale abbiamo rivolto la nostra attenzione al cammino dei due discepoli di Emmaus. Nell’anno in corso è diventata l’icona del “cammino sinodale” per tutte le Chiese d’Italia. Vi invito a riprendere tale icona, a contemplarla ancora in comunità, nei gruppi, nei momenti più significativi della vita pastorale. Qui ora mi soffermo sull’osare dei due discepoli nei riguardi del loro “compagno di viaggio” che poco prima li aveva richiamati a riprendere in mano e comprendere meglio le Scritture. I due, giunti a Emmaus, sono stati azzardati e coraggiosi nel fermarlo a cena da loro, perché era tardi. Se l’aspettava quel compagno di viaggio? Forse è stato spiazzato dalla loro avventata richiesta, come se mancasse ancora qualcosa a quello che Lui stava loro ricordando. È bellissimo che gli abbiano detto: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Il Risorto in cerca delle “pecore smarrite” è costretto a cambiare rotta e stare con loro: Egli stesso non si sarà forse sentito ardere il cuore a motivo della loro semplice e umanissima proposta: «Resta con noi…»? Ebbene la nostra Chiesa oggi osa questa stessa richiesta: «Resta con noi!».
2. Desidero riprendere un motivo di incoraggiamento e di gioia che ci è dato in questo tempo pasquale. Stiamo accompagnando il diacono Andrea Canal all’ordinazione presbiterale. Non intendo mistificare l’evento, ma considerarlo nella sua bella ed essenziale realtà di dono fatto a tutti. Siamo grati perché Andrea vuole bene a questa nostra Chiesa. Il ministero che gli sarà trasmesso e che condividerà con tutto il Presbiterio, ha questa sola ragione: l’amore che viene dal Signore Gesù, senza il quale non saremmo la sua Chiesa. Mi spingo a dire che l’intonazione dell’ordinazione di Andrea viene da quello che stiamo vivendo: una Chiesa che si sente chiamata a più coraggiosa sinodalità e tutta dedita alla missione. Nel suo invito Andrea riprende questa parola detta con naturalezza da Pietro a Gesù: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi [ti] abbiamo creduto» (Gv 6,68). Invito le comunità a solidarizzare con la fede di Pietro, mentre accompagniamo Andrea. In ciascuna convergenza foraniale verrà proposta una Veglia di preghiera nel contesto della Giornata Mondiale di preghiera per le vocazioni. Il giorno indicato dai responsabili degli Uffici diocesani è venerdì 19 aprile per unirci in preghiera in tutta la diocesi. La celebrazione dell’Eucaristia con l’ordinazione presbiterale di Andrea sarà sabato 4 maggio alle ore 10.30 in Cattedrale a Belluno.
3. Un incontro di formazione spirituale per tutto il Presbiterio e per i diaconi è organizzato nella mattinata di giovedì 9 maggio, al Centro Papa Luciani. Lo guiderà il Priore del Monastero di Bose, fr. Sabino Chialà. Gli siamo riconoscenti per questa disponibilità. Sarà per noi tutti l’opportunità di entrare nello spirito del cammino sinodale. Siamo tra la prima (ottobre 2023) e la seconda sessione (ottobre 2024) del Sinodo dei Vescovi, prossimi ormai al compimento di questa singolare e nuova esperienza di Chiesa, orientata a riattivare l’originale chiamata alla missione. In una lettera scritta a tutti i vescovi del mondo l’11 dicembre scorso, il Segretario generale card. Mario Grech e il Relatore generale card. Jean-Claude Hollerich chiedono il coinvolgimento di tutte le comunità, nei limiti del possibile, in questa fase di preparazione della seconda sessione, ricordando la “domanda-guida” – COME essere Chiesa sinodale in missione? – e invitando «ciascuna Chiesa locale […] a concentrarsi su quegli aspetti rispetto ai quali ritiene di poter apportare un contributo sulla base delle proprie peculiarità e della propria esperienza, condividendo le buone pratiche che rappresentano germogli di sinodalità concreta». Su questo sta lavorando l’équipe sinodale diocesana a partire dai 56 contributi giunti dalle parrocchie in questi giorni. La giornata di formazione del 9 maggio ci aiuterà a sintonizzarci ulteriormente su questo processo sinodale in comunione con l’universalità delle Chiese. A partire dalla domanda-guida – COME essere Chiesa sinodale in missione? – la proposta avrà questo taglio tematico: Apporti promettenti del cammino sinodale sul vissuto spirituale e ministeriale dei presbiteri. Inizieremo alle ore 9.00 con l’accoglienza, poi la preghiera alle ore 9.15 e a seguire la relazione di fr. Sabino Chialà. Dopo una pausa, alle ore 11.00 attiveremo un dialogo-confronto con il relatore in cui tutti possiamo coinvolgerci. Seguirà la possibilità del pranzo.
4. Per ultimo faccio riferimento all’operazione che ormai è giunta a compimento del rinnovo degli organismi di partecipazione e comunione. Nelle scorse settimane ho potuto incontrare i vicepresidenti dei 49 Consigli pastorali della diocesi. L’incontro è avvenuto in ciascuna convergenza foraniale insieme al vicario foraneo. Dobbiamo essere grati della disponibilità di queste persone che i Consigli pastorali hanno designato. Gli incontri sono avvenuti in clima molto fraterno e sono stati promettenti. Lo scopo è stato di preparare gli animi al primo incontro del Coordinamento foraniale che i parroci faranno con i rispettivi vicepresidenti dei CP nei prossimi giorni, al fine di eleggere il Delegato foraniale e il secondo Rappresentante foraniale nel Consiglio pastorale diocesano, che terrà il suo primo incontro venerdì 10 maggio. Questo passaggio è delicato e molto incisivo per il proseguo del mandato quinquennale. Non nascondo i motivi di trepidazione che provo immaginando le scelte pastorali diocesane e locali che saremo chiamati a maturare nei prossimi anni. Il mio è un pressante invito a vivere bene questo primo incontro del Coordinamento foraniale all’insegna del rispetto e della stima vicendevoli, per impostare fin dall’inizio una fraterna collaborazione a questo livello essendo uno snodo decisivo per coordinarsi, dunque conoscersi e aiutarsi, nel contesto della convergenza foraniale.
Vi ringrazio dell’attenzione e auguro un tempo pasquale di pace e di speranza.
Belluno, 5 aprile 2024
+ Renato Marangoni