La fase sapienziale del cammino sinodale

Lettera al presbiterio e ai Consigli pastorali all’inizio di questo anno pastorale (prot. n. 46/2023)
29-09-2023

 

Carissimi,

vi raggiungo con questa lettera a seguito dell’ultima – prot. 44/2023 – inviata il 1° agosto che anticipava alcuni aspetti con cui caratterizzare la vita delle nostre comunità parrocchiali nell’anno pastorale 2023-2024.

Pertanto viene spontaneo qui formulare un augurio che sia anche un fraterno incoraggiamento a iniziare un nuovo tratto di “cammino sinodale”. Questa fase è stata chiamata “sapienziale”, perché dovrebbe caratterizzarsi per un “discernimento operativo” che il Consiglio permanente della CEI spiega con queste parole: «che prepari il terreno alle decisioni, necessariamente orientate a un rinnovamento ecclesiale e mai introverse». Ed ecco l’esplicitazione che ne segue: «anche quando l’attenzione è puntata sulla vita interna delle nostre comunità, il pensiero è sempre quello estroverso della missione: rendere più agili alcune dinamiche ecclesiali (dottrinali, pastorali, giuridiche, amministrative) per rendere più efficace l’incontro tra il Vangelo, energia vivificante e perenne, e l’umanità di oggi» [CEI, Si avvicinò e camminava con loro, p. 4].

Per aiutarci a entrare in questa prospettiva e condividerla intendo qui offrirvi alcuni pensieri per orientare questo nostro impegno pastorale di inizio.

1. La nostra Chiesa di Belluno-Feltre, insieme a tutte le diocesi d’Italia, corrisponderà all’invito a fare “discernimento operativo”. Noi scegliamo come data simbolica di inizio la solennità di San Martino, sabato 11 novembre, in particolare la celebrazione dell’Eucaristia in Cattedrale alle ore 10.00. Per tale circostanza pensiamo che sia già portato a compimento il rinnovo dei Consigli pastorali in tutte le parrocchie. Lo scorso anno, nella stessa circostanza, abbiamo avviato la fase di attuazione delle collaborazioni tra le parrocchie, conforme alla cosiddetta Mappa delle collaborazioni in pastorale tra parrocchie. A riguardo riporto qui quanto scritto nel Protocollo n. 169a/22: «Il presente atto intende dare formalmente inizio al processo di collaborazione in pastorale che impegnerà le 158 parrocchie della diocesi a iniziare dall’11 novembre 2022, solennità di San Martino. Il primo triennio, fino all’11 novembre 2025, sarà di graduale attuazione conforme alle indicazioni della “Carta d’Intenti” e della “Lettera” di approvazione di essa da parte del Vescovo datata 8 ottobre 2021». È naturale per la nostra diocesi che il discernimento operativo innanzitutto riguardi tale “graduale attuazione”. Il rinnovo dei Consigli pastorali che manifestano ed esprimono la novità della collaborazione tra parrocchie è senz’altro un passo coraggioso che ha i caratteri più accentuati della sinodalità e della missione.

2. Accanto a questa particolare attenzione pastorale, è necessario mettere a fuoco anche altri aspetti della vita pastorale che abbiamo la necessità di approfondire e attorno ai quali chiederci quale contesto pastorale e quali conseguenti decisioni occorra preparare e favorire per vivere oggi la missione. Per tale ragione nei prossimi giorni, precisamente il 3 ottobre, si riunirà l’Èquipe sinodale della nostra diocesi per raccogliere gli elementi utili che abbiamo elaborato nei due anni di cammino sinodale già percorso attraverso i “gruppi sinodali” e i conseguenti “cantieri di Betania”. La sintesi diocesana redatta a giugno scorso e consegnata al Comitato nazionale del cammino sinodale già li enunciava. Per cui in vista dell’11 novembre sarà possibile per la nostra diocesi – dunque per tutte le comunità parrocchiali in collaborazione e per tutte le aggregazioni e gruppi ecclesiali – avere delle indicazioni metodologiche e dei sussidi per dare avvio e attuare il “discernimento operativo”. Questa iniziativa sarà quella più caratterizzante questo anno pastorale 2023-2024, definito “fase sapienziale”. Teniamo presente che tutto questo dovrebbe compiersi entro aprile 2024, quando sarà da raccoglierne il frutto anche in forma di proposte per le scelte pastorali nazionali, oltre che diocesane.

3. Restando in questo tema sinodale, intendo invitare tutti a una solidarietà di sostegno e di preghiera per la prima sessione del Sinodo universale indetto, come sappiamo, da Papa Francesco. Questa sessione – una seconda è prevista per l’ottobre del 2024 – inizierà mercoledì 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi, e si concluderà il 29 ottobre. Riporto qui quanto scritto a tutti i Vescovi del mondo dal card. Mario Grech, Segretario generale del Sinodo: «“Senza preghiera non ci sarà Sinodo” (papa Francesco, Intenzione di preghiera per il mese di ottobre 2022). II Sinodo è innanzitutto un evento di preghiera e di ascolto e non coinvolge unicamente i membri dell’Assemblea sinodale, ma ogni battezzato, ogni Chiesa particolare. Tutti, infatti, siamo chiamati in questo momento ad unirci nella comunione della preghiera e nell’invocazione insistente dello Spirito Santo perché ci guidi nel discernimento di ciò che il Signore chiede oggi alla sua Chiesa. Pertanto scrivo a voi, che siete “il visibile principio e fondamento di unità” (LG 23) nelle vostre Chiese particolari […], perché da tutta la Chiesa salga a Dio “una preghiera incessante” (At 12,5) per il Santo Padre papa Francesco e per tutti i membri dell’Assemblea sinodale». Ed ecco anche alcuni suggerimenti del Segretario generale che cercheremo di attuare sia nella domenica 1° ottobre sia lungo tutto il mese: «La comunità ecclesiale sarà presente, nella forza dello Spirito, all’Assemblea sinodale, come evento che riguarda tutti i battezzati. Vi invito a sottolineare la preghiera per l’Assemblea sinodale soprattutto il 1° ottobre, XXVI Domenica del Tempo ordinario(anno A), ricordandola nella predicazione, nella Preghiera universale e nella benedizione finale della celebrazione eucaristica». Mercoledì 4 ottobre nella chiesa parrocchiale di Mussoi, dedicata a San Francesco, presiederò l’Eucaristia alle ore 18.30 in comunione di preghiera con tutte le comunità parrocchiali che lo faranno. A questa lettera alleghiamo il testo della Benedizione finale predisposta dalla Segreteria generale del Sinodo per le celebrazioni dell’Eucaristia di domenica prossima.

4. Nella precedente lettera (n. 44) evidenziavo due aspetti fondamentali del rinnovo dei Consigli pastorali: la valenza e la finalità della corresponsabilità concreta che dovrebbe caratterizzare l’operazione di rinnovo e, per secondo, la “novità” di questa forma di Consiglio pastorale a servizio di più parrocchie in collaborazione, ossia la funzione principale che lo caratterizza: fare da collante tra le comunità parrocchiali. Questo secondo aspetto va tenuto particolarmente in considerazione nei primi incontri, quando le persone elette si devono conoscere e stimare, quando si tratta di designare il vicepresidente maturando un consenso di fiducia e di incoraggiamento, senza rivendicazioni di parte. È compito particolarmente del parroco / dei parroci promuovere un tale contesto di comunione. Si valuti se c’è tale conoscenza e clima di fiducia per procedere alla designazione del vicepresidente. Nel caso contrario si veda l’opportunità di successivi incontri. Si raccomandi di non orientarsi automaticamente verso qualche persona che ha già svolto tali servizi di rappresentanza o che ha compiti pastorali significativi in diocesi e in parrocchia. La corresponsabilità richiede anche di evitare una sovrapposizione di incarichi nella stessa persona. Alleghiamo a questa lettera il modulo da compilare e inviare, come indicato, alla Segreteria pastorale, di cui sarà dato riscontro. C’è un secondo aspetto da considerare che riprenderemo e approfondiremo prossimamente: il fatto che il Consiglio pastorale è formato da rappresentanti di tutte le parrocchie in collaborazione. Occorre evidenziare che questa “novità” permette uno sguardo più complessivo e globale anche su problemi propri di una sola delle parrocchie in collaborazione. Un discernimento comunitario – su problematiche o situazioni particolari – può infatti offrire una visione più rassicurante e più fruttuosa di esse nell’intento di risolverle. Su questi aspetti di metodo avremo modo di aiutarci più avanti.

5. Un ultimo pensiero riguarda in modo specifico la vita e il ministero di tutto il presbiterio. Ho colto da molti nel presbiterio il desiderio di darci un momento di “sosta” per un ascolto reciproco e per una riflessione e un confronto sulla nostra realtà di vita e di ministero. Lo dico nell’orizzonte della chiamata al ministero da parte del Signore e nella prospettiva del servizio d’amore che desideriamo svolgere in questa nostra Chiesa. Ne parleremo al più presto, ma fin da ora vorrei chiedervi di riservare tre momenti prima che giungano i giorni impegnativi della preparazione al Natale. Indico qui tre giorni da tenere possibilmente liberi, almeno nella mattinata: giovedì 23 novembre, giovedì 30 novembre, giovedì 7 dicembre.

Abbiamo tenuto domenica scorsa la Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato. La ricorrenza è passata, ma la problematica è accesa e risulta inquietante, anche in tutto il nostro territorio. In questo c’è ancora molto da comprendere e poi da “fare”.  Il tema Liberi di scegliere se migrare o restare ci riguarda tutti.

Fra qualche giorno entriamo nel 60° anniversario dell’evento tragico del Vajont, nel mentre papa Francesco sta per pubblicare un’ulteriore “esortazione apostolica” – Laudate Deum – di ripresa e sviluppo della Laudato si’. Anche per tale motivo, raccogliamoci in meditazione e preghiera.

Con cordialità e nel ricordo vicendevole

Belluno, 29 settembre 2023

+ Renato Marangoni