Per iniziare…

Prima riunione del Consiglio Pastorale Diocesano, 10 maggio 2024
10-05-2024

L’inizio di questa sera innanzitutto è un “dono”

Il Vangelo che abbiamo ascoltato – Gv 15,16: «Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi…» – lo manifesta.

Ma non è solo questo. Voi siete qui avendo ricevuto degli “atti di fiducia” a partire dalle comunità di appartenenza fino al Coordinamento foraniale che vi ha scelto.

C’è una terza componente di dono: l’abbiamo raccolta nella prima parte con i delegati foraniali che vi hanno preceduto. C’una storia di amicizia vicendevole e di servizio alla nostra Chiesa che si riversano in noi come dono.

Per così dire, a partire da questa sera, giocheremo una grande partita – quinquennale – di “dono”…

 

Una prima domanda: da dove partiamo?

Possiamo rispondere: dal vissuto delle nostre comunità, dove non ci siamo solo noi e le persone che le frequentano, ma ci sono anche altri attori, come ci dicono i racconti evangelici giovannei che leggiamo in questi giorni: «Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità […] dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future» (Gv 16,13).

Più da vicino, dovremmo dire che partiamo da quello che abbiamo condiviso in questi anni, soprattutto a seguito della consegna di papa Francesco alle Chiese d’Italia nel 2015, nella circostanza del V Convegno ecclesiale nazionale tenuto a Firenze; e questo ha un nome: Evangelii Gaudium.

Pian piano è apparso con più chiarezza un cammino di Chiesa che ha aperto un tratto nuovo di strada. Subito dopo, ad aprile del 2016, mi sono unito anch’io. Diamo ancora la parola a papa Francesco che ha voluto rinnovare il Sinodo dei Vescovi aprendolo a tutti. Nel 50° dalla istituzione del Sinodo dei Vescovi, ad opera di Paolo VI, Francesco lo ha rilanciato così: «Dobbiamo proseguire su questa strada. Il mondo in cui viviamo, e che siamo chiamati ad amare e servire anche nelle sue contraddizioni, esige dalla Chiesa il potenziamento delle sinergie in tutti gli ambiti della sua missione. Proprio il cammino della sinodalità è il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio.

Quello che il Signore ci chiede, in un certo senso, è già tutto contenuto nella parola “Sinodo”. Camminare insieme – Laici, Pastori, Vescovo di Roma – è un concetto facile da esprimere a parole, ma non così facile da mettere in pratica» (17 ottobre 2015).

Qui potremmo passare in rassegna la nostra vicenda particolare di Chiesa di Belluno-Feltre: così com’è oggi essa – si può dire – è giovane. Nasce nel 1986: è un parto di comunione, di fraternità, di solidarietà nella missione…

Ricordo solo ciò che testimonia il percorso, fatto da tutti noi con le nostre comunità, con le fatiche e le gioie che ha comportato, nonostante la Pandemia che vi ha inciso fortemente.

Sulla scia dell’Evangelli Gaudium, a settembre 2021, ci siamo dati la Carta d’Intenti. Resta il nostro riferimento necessario nella vita pastorale delle nostre comunità, chiamate “sorelle” e invitate a “camminare insieme”. Ci si impegna a costruire collaborazione tra esse. Nella Carta sono indicati quattro impegni su cui impegnarsi pastoralmente. Siamo in questo cantiere. Qualche tempo prima era partito il confronto in sede di Convergenza foraniale per cominciare a concretizzare queste collaborazioni. Così a ottobre del 2022 ci siamo dati una Mappa delle collaborazioni tra parrocchie.

Oggi siamo qui con i CP rinnovati e sulle dimensioni delle parrocchie che collaborano. Ora i CP esprimono proprio questo passo compiuto e da portare a frutto.

Questo cammino diocesano è avvenuto dentro un percorso che ha interessato tutte le Diocesi d’Italia e chiamato “cammino sinodale” che ci impegnerà anche nel prossimo anno. La Sintesi Fase Sapienziale, che vi è stata consegnata, testimonia l’inserimento del nostro cammino diocesano in quello di tutte le Diocesi d’Italia.

Che cosa intravvediamo davanti a noi in questo prossimo quinquennio?

Lo lascio dire a tre pensieri che raccolgo dalla Relazione di sintesi della Prima sessione del Sinodo dei Vescovi, tenuta nell’ottobre 2023:

  1. «La prospettiva sinodale rappresenta il futuro della Chiesa» (I sess Sin 24, converg, 1i).
  2. «Tutti i battezzati sono corresponsabili della missione, ciascuno secondo la sua vocazione, con la sua esperienza e competenza; pertanto tutti contribuiscono a immaginare e decidere passi di riforma delle comunità cristiane e della Chiesa tutta» (I sess Sin 24, converg, 18a).
  3. «Questa corresponsabilità di tutti nella missione deve essere il criterio alla base della strutturazione delle comunità cristiane e dell’intera Chiesa locale con tutti i suoi servizi, in tutte le sue istituzioni, in ogni organismo di comunione» (I sess Sin 24, converg, 18b).

[Una Chiesa sinodale in missione. Relazione di sintesi, XVI Assemblea Generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi – Prima sessione (4-29 ottobre 2023)]

Tre espressioni sono “strategiche” e devono farci ancora sognare, ancora camminare, ancora rinnovare:

  • Sinodo (sinodalità)
  • Missione
  • Servizi e ministeri in comunità vive

Queste tre espressioni comportano un cambiamento, meglio, una “coversione”: «Non basta creare strutture di corresponsabilità se manca la conversione personale a una sinodalità missionaria» (I sess Sin 24, converg, 20c).