Uno sguardo sul futuro

Lettera al presbiterio e ai diaconi - prot. 24/2024
08-05-2024

 

Carissimi confratelli presbiteri e diaconi,

un saluto di pace mentre il cammino pasquale procede verso la celebrazione della Pentecoste: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità […] vi annuncerà le cose future […] prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà» (Gv 16,12-14).

La parola di Gesù rende luminosi questi giorni. La Pentecoste ha già iniziato a visitarci con l’ordinazione presbiterale di Andrea Canal. Un grazie sincero a tutto il presbiterio per l’affetto dimostrato a lui nella preghiera e nel rendere partecipi le comunità parrocchiali di questa esperienza di Chiesa che ha evidenziato il dono e la responsabilità del ministero. Ora i giorni della festa necessitano di una maturazione di fedeltà reciproca che ci riguarda tutti. Nel Vangelo di domenica scorsa – VI di Pasqua – le parole di Gesù ci sono state rivolte con chiarezza e senza mezze misure, a qualsiasi età siamo e ovunque siamo mandati: «Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi […]. Voi siete miei amici, se fate ciò che vi comando. Non vi chiamo più servi […] ma vi ho chiamato amici […].  Io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto» (Gv 15,12-16).

Non vi nascondo che il desiderio/comando di Gesù mi inonda di trepidazione: come stiamo rispetto a questa sua confidenza e consegna d’amore? L’inizio di ministero di un giovane prete ci fa gioire, ma anche ci mette di fronte a questa responsabilità di “amicizia”, come la chiama Gesù. Vorrei che non dimenticassimo la sua promessa, qualora ci sentiamo demotivati o distratti di fronte a tale suo “comando”: «Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena» (Gv 15,11). Non sarà che il nostro ministero sia anche “ministero di questa sua gioia” e dunque anche responsabilità che ci è stata affidata?

Vi scrivo proprio per questo. Ci sono molti motivi che si presentano come indizi che, nel contesto ecclesiale in cui siamo, l’esercizio del ministero affidatoci è “già” cambiato, non certo nel dono del Signore, ma nella forma e nello stile con cui ci è dato affinché porti il suo frutto: «Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga» (Gv 15,16a).

Posso dirvi con sincerità che vedo aspetti dell’esercizio del ministero che vanno riconsiderati, fin da ora, con coraggio per il bene di tutti noi e delle nostre stesse comunità.

Nel nostro presbiterio possiamo riconoscere percorsi di ministero molto fecondo. Però nella complessità odierna ci stiamo rendendo conto che il cammino di ognuno ha necessità di intrecciarsi con quello altrui e che tutto questo va anche preparato con disponibilità personale e fiducia negli altri.

Ci sono inoltre segnali di fatica e di “solitudine ecclesiale” che portano ombra su tanta buona volontà e intenzioni di bene che individualmente coltiviamo. Non basta più neppure questa intenzionalità individuale. Essa ha bisogno di essere una tessitura lavorata insieme.

Abbiamo tutti la percezione – forse anche la convinzione – che il ministero vada “ripensato” per essere “sostenibile” in base alle nostre diverse età, variabili possibilità, variegate capacità, rimanendo, nello stesso tempo, ancorato e orientato al suo fine teologale e pastorale. Questa esigenza ci metterà alla prova e lo sarà anche per le comunità che non potranno più solo richiedere o esigere prestazioni e servizi.

Finora siamo riusciti a fare un buon cammino per attivare collaborazione tra le tante nostre comunità parrocchiali dislocate ovunque e per operare un discernimento condiviso a livello di Consigli pastorali. Ora il fronte delicato da approfondire e attivare riguarda la ministerialità ecclesiale accanto a quella ordinata (presbiteri, diaconi e vescovo). Dovrà essere certamente più coraggiosa, più partecipata, più preparata e formata. Diventerà il vero banco di prova della “vitalità” delle nostre comunità. Penso che le parole “sinodalità” e “missionarietà”, che ricorrono spesso in questi tempi di Sinodo universale, orientino in tal senso il nostro cammino.

Sono convinto che nella nostra Chiesa di Belluno-Feltre è giunto il momento per concretizzare tutto questo. Siamo sollecitati anche dal passaggio alla cosiddetta “fase profetica” del cammino sinodale italiano che impegnerà l’anno pastorale 2024-2025 con delle decisioni da prendere nella vita ecclesiale.

Queste riflessioni ci richiamano una serie di circostanze da mettere in agenda e di impegni da assolvere, in preparazione dell’anno pastorale che sta davanti a noi.

  • Domani, giovedì 9 maggio, dalle ore 9.00 fino alle 12.00, incontro di formazione al Centro Papa Luciani con Sabino Chialà, priore del monastero di Bose: COME essere Chiesa sinodale in missione? Apporti promettenti del cammino sinodale sul vissuto spirituale e ministeriale dei presbiteri, per prendere ispirazione in vista del cammino che ci attende.
  • Sabato 15 giugno, nella mattinata, al Centro Papa Luciani, Incontro congiunto degli organismi diocesani (Consiglio pastorale diocesano, Consiglio presbiterale, Coordinamento degli Uffici, Vicari foranei) per avviare il discernimento sulla vitalità e ministerialità delle nostre comunità in collaborazione pastorale.
  • Giovedì 20 giugno, Assemblea del Presbiterio per interrogarci sulle possibilità reali dell’esercizio del ministero, in continuità con le tre giornate di novembre e dicembre scorso.

Desidero, poi, comunicarvi il desiderio e l’impegno – nel mentre tutto questo si attiva – di incontrarvi personalmente nell’arco dei prossimi due mesi, per un momento di condivisione che consideri il vissuto personale, ministeriale e comunitario. Sono convinto che sia bene confrontarci e prospettare insieme i passaggi a cui ho accennato. La segreteria vi contatterà per prendere accordi.

Mi auguro che tutto questo segni anche la ripresa della proposta di Visita pastorale già fatta in passato e che ritengo da non procrastinare.

Grazie di cuore, nel vicendevole sostegno benedicente…

Belluno, 8 maggio 2024

+ Renato Marangoni