O Maria, guardiamo alla tua immagine di Addolorata, in questa domenica particolare che ci prepara ai giorni in cui – da te accompagnati – celebreremo la Pasqua del tuo figlio Gesù.
Per la tua vicinanza materna, che hai portato a frutto stando sotto la croce di tuo figlio, lì dove Lui ti ha donata a noi tutti, raccogli il nostro pianto in questo tempo di pandemia virale. In alcuni volti il pianto è fluente e anche disperato, in altri lo scorgi soffocato fino a implodere nel profondo dell’animo, in altri volti è velato da un bisogno di vita che portiamo dentro. Riconoscilo anche nel volto di chi sembra disincantato o lontano da ciò che ci sta succedendo.
Abbiamo bisogno del dono della vita per tutti. Stiamo apprendendo, con molta fatica e dolore, che la vita non possiamo più pretenderla, manipolarla, strumentalizzarla, sopprimerla, accappararla a scapito di chi ci è accanto o verrà dopo di noi.
Accompagnaci tu sulla strada umile e vera dell’amore. Aiutaci a non banalizzare più questa verità di vita. Sostienici perché accogliamo e apprendiamo dal tuo figlio Gesù le parole tanto umane e tanto divine che lui di fronte all’amico Lazzaro – che tanto amava – ci ha rivolto come chiamata e responsabilità, coinvolgendoci tutti: «Liberàtelo e lasciàtelo andare».
Oggi nella cura degli ammalati, nei tanti servizi essenziali prestati in questa situazione di emergenza, cogliamo e impariamo la guarigione del cuore di cui c’è tanto bisogno.
Tu, o Maria, ci sarai vicina, perché così ti ha donata a noi tuo Figlio Gesù. Maria, accompagnaci nella strada dell’amore quotidiano che ci farà accogliere ancor più e meglio il dono della vita.
Con questa richiesta noi poniamo nel tuo cuore di madre tutte le nostre ferite.
Ave Maria.