Su te sia pace!

Veglia e adorazione per la pace in Terra Santa - Cattedrale di Belluno
17-10-2023

La presidenza della C.E.I. ha deciso di promuovere una Giornata nazionale di digiuno, preghiera e astinenza per la pace e la riconciliazione:

«In questo momento così tragico per la Terra Santa, facciamo nostre le parole di Sua Eminenza il Cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini: “Non possiamo lasciare che la morte e i suoi pungiglioni (1Cor 15,55) siano la sola parola da udire. Per questo sentiamo il bisogno di pregare, di rivolgere il nostro cuore a Dio Padre. Solo così potremo attingere la forza e la serenità di vivere questo tempo, rivolgendoci a Lui, nella preghiera di intercessione, di implorazione, e anche di grido”».

«In comunione con i cristiani di Terra Santa, secondo le indicazioni del Patriarca di Gerusalemme che, a nome di tutti gli Ordinari, ha chiesto alle comunità locali di incontrarsi “nella preghiera corale, per consegnare a Dio Padre la nostra sete di pace, di giustizia e di riconciliazione”» (lettera,12-10-23).

Era il 26 febbraio 2022, quando ci siamo riuniti qui a motivo di ciò che era scoppiato tra Russia e Ucraìna. Dopo un anno e otto mesi ancora siamo qui. La guerra come il male più grande di questa umanità non finisce mai!

Dalla Lettera del card. Pierbattista Pizzaballa:

«“Perché Dio non è un Dio di disordine, ma di pace” (1 Cor. 14,33).
Fratelli e sorelle carissimi,
che il Signore davvero ci doni la sua pace!
Il dolore e lo sgomento per quanto sta accadendo sono grandi. Ancora una volta ci ritroviamo nel mezzo di una crisi politica e militare. Siamo stati improvvisamente catapultati in un mare di violenza inaudita. L’odio, che purtroppo già sperimentiamo da troppo tempo, aumenterà ancora di più, e la spirale di violenza che ne consegue e creerà altra distruzione. Tutto sembra parlare di morte.

Ma in questo momento di dolore e di sgomento, non vogliamo restare inermi. E non possiamo lasciare che la morte e i suoi pungiglioni (1Cor 15,55) siano la sola parola da udire.

Per questo sentiamo il bisogno di pregare, di rivolgere il nostro cuore a Dio Padre. Solo così potremo attingere la forza e la serenità di vivere questo tempo, rivolgendoci a Lui, nella preghiera di intercessione, di implorazione, e anche di grido.

A nome di tutti gli Ordinari di Terra Santa, invito tutte le parrocchie e comunità religiose ad una giornata di digiuno e di preghiera per la pace e la riconciliazione.

[…] È questo il modo in cui ci ritroviamo tutti riuniti, nonostante tutto, e incontraci nella preghiera corale, per consegnare a Dio Padre la nostra sete di pace, di giustizia e di riconciliazione».

Il racconto di Luca ci consegna il sogno di Dio, ben oltre l’ipotesi dei Due Stati accarezzata dagli anni Trenta del secolo scorso per risolvere il conflitto israelo-palestinese. Per noi Nazareth indica il germogliare di Dio in questa umanità: nel grembo di Maria, nel suo emigrare e pellegrinare prima da Elisabetta, poi a Betlemme, salendo fino a Gerusalemme; nel cuore della storia del Popolo di Dio con l’unzione dello Spirito di Dio, affinché potesse compiersi la promessa di Dio: portare ai poveri il lieto annuncio, proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista, rimettere in libertà gli oppressi, proclamare l’anno di grazia del Signore. Noi siamo qui questa sera per convertirci a questo sogno di Dio, per iniziare ancora dall’unzione dello Spirito, per non sottrarci alla responsabilità di costruire e infondere fiducia che la promessa di Dio in Cristo si compirà per l’umanità di cui Egli è il Primogenito. L’adorazione di questa sera non è adulazione di una nostra opera, è ascolto della Parola che salva, è predisporci alla Pasqua di Gesù per attraversare con Lui, in Lui, per Lui ogni conflitto che divide, ogni morte che ci oscura, ogni inimicizia che dissolve il sogno di fraternità di Dio. Questa sera aprirci alla Pasqua di Gesù in particolare attraversando con la nostra preghiera tutta la Terra Santa è anche assumerci la responsabilità fin da stasera, domani, nei prossimi giorni di donare fiducia attorno a noi, con tutti, in ciò che faremo, che penseremo, che diremo, che nutriremo nel nostro spirito, poiché ciò che dilania l’umanità della Terra Santa e non solo è la sfiducia gli uni contro gli altri. In Dio è la nostra fiducia!