A cura di don Ezio Del Favero

102 – Lo scalatore e la sua bella

I vecchi del villaggio raccontano ancora oggi che la bella signora... si sarebbe rifugiata presso la Montagna del Diavolo

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Tempo fa, un giovane buono e generoso – soprannominato lo scalatore – si recava regolarmente presso la Montagna del Diavolo per camminare, arrampicarsi sulla roccia o per il semplice piacere di scoprire nuovi luoghi incantevoli. Si prendeva il tempo per ascoltare la natura, sentirne lo scorrere dell’acqua, il canto degli uccellini e il grido degli animali. A volte si nascondeva e aspettava che un’alce o un capriolo si presentassero. Tutto ciò gli apparteneva, era la sua grande passione, che nessuno avrebbe potuto portargli via. A volte lo si vedeva tagliare della legna ai margini della Montagna, quel tanto che gli bastava per riscaldare la sua dimora e per dare ai suoi cari. Tutti sapevano bene che mai avrebbe danneggiato quel posto che egli diceva essere il suo paradiso.

Un giorno, all’inizio dell’autunno, una giovane signora straniera arrivò da quelle parti. Essendo molto bella e socievole, la donna rapidamente si fece buoni amici e decise di stabilirsi in quel luogo. Anche il robusto e buon scalatore sentì parlare di lei, ma ancora non l’aveva incontrata. Così, un giorno, decise di andare a trovarla, col pretesto di offrirle della legna da ardere. Quindi si recò a casa della bella signora.

La giovane lo accolse con cortesia e fu molto contenta della legna ricevuta in dono, soprattutto perché l’inverno si stava avvicinando, le giornate si stavano accorciando e stava facendo più freddo. Chiacchierando, la donna apprese che lo scalatore era destinato a una ragazza del villaggio. Vi rimase un po’ male perché quel giovane già le piaceva.

Il tempo passò e il giovane e la donna straniera divennero buoni amici.

Un giorno, mentre stava tornando da un’escursione nella foresta, lo scalatore incontrò la giovane straniera sul sentiero. Si rese conto che la donna era triste e smarrita. Mentre camminavano insieme, la giovane confidò allo scalatore le sue preoccupazioni mentre lui si premurava di ascoltarla, consolarla e incoraggiarla. La donna si sentiva così bene vicino a quel giovane che si ritrovò tra le sue braccia senza rendersene sinceramente conto. All’inizio lo scalatore fu sorpreso, ma alla fine la abbracciò e lei si accoccolò con il viso nella cavità della sua spalla.

Poi, all’improvviso, come se si fossero appena svegliati, la donna e il giovane, rendendosi conto della situazione, si separarono, spaventati e confusi, senza dire nulla. Lei scappò e se ne tornò nella sua dimora. Nei giorni successivi, entrambi a disagio per la situazione che si era creata, s’incontrarono un paio di volte, senza però accennare a quello che era successo tra di loro. Tuttavia, la giovane era molto rattristata dal fatto di non poter amare quel giovane come avrebbe voluto.

La primavera successiva, la donna straniera scomparve e nessuno la vide mai più. Quanto allo scalatore, non avendo osato dichiarare alla sua bella i teneri sentimenti che provava nei suoi confronti, continuò a vivere triste e sconsolato.

I vecchi del villaggio raccontano ancora oggi che la bella signora, a causa della sofferenza per quell’amore impossibile, si sarebbe rifugiata presso la Montagna del Diavolo e lì avrebbe incontrato il Grande Windigo, lo spirito protettore di quel luogo. Windigo, creatura leggendaria demoniaca, vista la disperazione di quella giovane e affascinante creatura, avrebbe deciso di trasformarla in un ruscello perché potesse versare le sue lacrime senza sosta.

Quanto al giovane scalatore – raccontano i vecchi – sarebbe andato a sua volta sulla montagna per cercare la sua bella e d’allora starebbe ancora vagando per la foresta. Per sopravvivere, si sarebbe rifugiato tra le maestose alci della zona, finendo per assomigliare a loro…

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La parabola – raccolta tra i Nativi Algonchini (Canadà) – termina con un avvertimento, specialmente per i giovani: «Se andate nella foresta presso la Montagna del Diavolo, scorgerete molti sentieri: sono le piste tracciate dallo scalatore mentre cercava la sua bella. Nelle sere di plenilunio, specialmente in primavera quando la montagna gocciola “di lacrime”, potete vedere il vecchio scalatore ai bordi del lago Windigo o ai piedi della cascata mentre si sta abbeverando con le lacrime della sua dolce amata. Capita anche che egli la chiami insistentemente. Quando sentite le sue urla, vi verranno dei brividi lungo la schiena e resterete impressionati! Quanto al Grande Windigo, è ancora il guardiano della Montagna del Diavolo. Quando le persone vogliono distruggere la natura del suo territorio, Windigo le punisce trasformandole in roccia. Ecco perché, quando si sale alla Parete dell’Alba, si vedono delle grandi rocce che assomigliano a degli esseri umani! Fate attenzione! È meglio essere “amici della montagna” che finire i propri giorni in questo modo».