A cura di don Ezio Del Favero

135 – La farfalla dei monti

Il suo destino è nelle tue mani! Che possa volare o meno, in questo momento dipende da te

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In oriente, molti anni fa un uomo era rimasto vedovo con due giovani figlie in un villaggio sperduto sulle montagne. Le due ragazze erano molto educate, curiose, intelligenti e sempre desiderose di imparare. Per cui ponevano molte questioni al padre. A volte l’uomo riusciva a rispondere saggiamente, altre volte non sapeva che cosa rispondere e allora le figlie erano insoddisfatte. Più passava il tempo e più le ragazze si dimostravano irrequiete quando il padre non rispondeva ai loro interrogativi. Motivo per cui l’uomo decise di mandarle in cima a un monte per vivere un po’ di tempo con un eremita, che aveva la fama di essere un Maestro spirituale sapiente. Costui viveva lontano dagli uomini, ma era ben contento di poter aiutare coloro che avevano bisogno dei suoi consigli.

Le ragazze si misero in viaggio e arrivarono presso l’uomo saggio. Costui le accolse con la tipica ospitalità orientale e da subito si dimostrò in grado di rispondere a tutte le domande che le ragazze gli ponevano, senza esitazioni. Tuttavia, le due sorelle, che erano molto intelligenti, si dissero: «È mai possibile che non riusciamo a mettere in difficoltà il saggio? Proviamo a pensare a una domanda trabocchetto cui non sia in grado di rispondere così da metterlo in difficoltà e misurare così la sua saggezza?». «Ma quale domanda potremmo fargli?», ripeteva la sorella minore. Finché la sorella maggiore disse: «Mi è venuta un’idea! Aspetta qui, non muoverti!». Così dicendo, la giovane percorse un sentiero sul monte.

Un paio d’ore dopo, la ragazza tornò con il grembiule chiuso come un sacco, nascondendo qualcosa. «Che cosa hai trovato?», le chiese la sorella.

La giovane mise la mano nel grembiule, prese qualcosa e poi mostrò alla sorella la mano semichiusa dove vi era imprigionata una bella farfalla azzurra. «Che carina! Che cosa hai in mente di fare con lei?». La giovane spiegò: «Ho pensato che cosa chiedere al saggio. Andremo a trovarlo e, con questa farfalla nascosta nella mia mano, chiederò al maestro sapiente: «Dimmi, saggio: la farfalla che tengo in mano può volare? Se lui risponde di sì, stringerò la mano e la stordirò. Se risponde di no, spalancherò il palmo della mano e la lascerò volare via. Pertanto, qualunque cosa il maestro risponda, la sua risposta sarà sempre sbagliata!».

Le ragazze andarono a cercare il maestro spirituale. Trovatolo, la sorella maggiore gli chiese: «Maestro, potresti dirci se la farfalla che tengo in mano è in grado di volare?».

Al che il saggio, con un sorriso malizioso, rispose: «Il suo destino è nelle tue mani! Che possa volare o meno, in questo momento dipende da te».

Le giovani, ammutolite, capirono che quel maestro era veramente saggio.


La parabola – di origine giapponese – ricorda che il nostro presente e il nostro futuro dipendono soltanto da noi, sono nelle nostre mani. Possiamo scegliere se “volare” o se limitarci a sopravvivere, conferendo a noi stessi il potere di decidere. Nessuno può sapere cosa sia meglio per noi, nessuno può scegliere al nostro posto o assumersi le nostre responsabilità.

Martin Luther King scriveva a proposito della responsabilità: «Può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla… Voi siete responsabili non soltanto di ciò che dite, ma anche di ciò che non dite».

Dalai Lama: «Segui sempre le 3 “R”: Rispetto per te stesso, Rispetto per gli altri, Responsabilità per le tue azioni».

Antoine de Saint-Exupéry diceva a proposito della responsabilità nei confronti degli altri: «Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa… “Io sono responsabile della mia rosa…”, ripeté il piccolo principe per ricordarselo».

Erri De Luca: «Essere al mondo è quando ti è affidata una persona e tu ne sei responsabile e allo stesso tempo tu sei affidato a quella persona ed essa è responsabile per te».

Jim Rohn: «Devi assumerti la responsabilità personale. Non puoi cambiare le circostanze, le stagioni o il vento, ma puoi cambiare te stesso».